La finale di Champions League con la Juve strapazzata dal Real Madrid sembra non averci insegnato niente. Eppure il verdetto è stato chiaro e inappellabile: la superiorità della manovra delle "merengues" alla lunga ha stordito i bianconeri mandandoli fuori giri

Gli spagnoli dominano i Europa da anni: Barcellona, Real e Siviglia hanno fatto incetta di titoli continentali senza che il nostro calcio di vertice abbia preso qualche spunto per migliorare la situazione. Eppure se andiamo su qualche blog o pagina Facebook di gruppi di allenatori italiani vediamo analisi su analisi dei movimenti del Barcellona del Real Madrid, del Villarreal, del Borussia Dortmund... Il problema per chi è del settore è noto da anni: in Italia le squadre di vertice non hanno il coraggio di far giocare un calcio propositivo e preferiscono "limitare i danni" affidandosi a tatticismi o meccanismi difensivi giocando sull'errore dell'avversario. Non è così che il nostro calcio potrà tornare ad imporsi. Eppure nel nostro campionato ci sono allenatori che sanno interpretare il calcio secondo i criteri che si impongono in Europa in questo momento: Sarri è meritatamente un'icona, un modello al quale si ispirano tanti giovani allenatori italiani; i video della Samp di Giampaolo sono apprezzati da molti, così come i movimenti del Chievo di Maran della stagione scorsa. Anche Spalletti è molto stimato e per questo l'Inter sembra essersi affidata all'uomo giusto.

Vi siete chiesti perchè Berlusconi e Galliani, dopo averlo bloccato, hanno rinunciato a Sarri? Forse per il carettere burbero dell'allenatore toscano, ma probabilmente temevano che l'atteggiamento spregiudicato delle sue squadre non fosse adeguato per risalire la china e hanno optato per il più cautamente tattico Montella. Ha ragione quindi Sacchi: il nostro calcio deve avere più coraggio, i nostri allenatori sono molto preparati ma spesso eccedono in tatticismi rinunciando a manovre più spregiudicate e ad un gioco più veloce ed offensivo, limitando conseguentemente il talento dei nostri giocatori. Juve, Inter e Milan promuovano una rivoluzione culturale nel nostro calcio: prima cambiamo strada e prima torneremo a imporci in Europa, come abbiamo fatto grazie alla rivoluzione che Sacchi negli anni '90 che ha ispirato successivamente i vari Ancelotti, Klopp e Guardiola.