Credere di essere la favorita per vincere la Champions League per il semplice fatto di avere Cristiano Ronaldo in rosa è l'errore più grande che si possa commettere. Nonostante il bieco tentativo di manipolazione della realtà da parte dei mass media, che ce l'hanno messa tutta per convincerci di ciò, l'unico giudice incaricato di emettere un verdetto definitivo è il campo. Posto che non capirò mai il pervicace conservatorismo da parte dei maggiori mezzi d'informazione, come se far credere al tifoso di vivere nel "Paese dei Balocchi" servisse in qualche modo a foraggiare il "Rinascimento" del calcio italiano, ma non è sede per intavolare certe dissertazioni.

Il Real Madrid non ha scritto la storia del calcio (vincendo tre volte di fila l'ex Coppa dei Campioni) perchè aveva Ronaldo in rosa. Il Real Madrid ha vinto ciò che ha vinto perchè, oltre a Ronaldo, ne aveva altri dieci di fuoriclasse in campo. Se prendiamo singolarmente i titolari delle "Merengues", notiamo come possano annoverare fra le proprie fila i migliori interpreti del mondo in quasi ogni ruolo. Senza considerare la panchina, da cui spesso l'anno scorso usciva gente del calibro di Asensio e Bale. La Juventus è indubbiamente una squadra forte, ma da qui a far passare il messaggio che la mancata conquista della Champions avrebbe significato un fallimento ce ne passa. 

La Juventus non è mai stata fra le favorite assolute per la vittoria finale. Poteva provare a vincerla, questo sì, ma ai bianconeri sarebbe servita poco meno di un'impresa. Ronaldo da solo non basta per alzare al cielo la "Coppa dalle Grandi Orecchie" se assieme a lui gioca gente come Cancelo, Dybala, Alex Sandro e Szczęsny. A questo proposito, vale la pena soffermarsi a riflettere su quanto redditizio sia stato per la Juventus aver formalizzato un acquisto esoso come quello dell'asso portoghese. 

Fino a questo momento, la stagione del pluri Pallone d'Oro è stata ampiamente deludente. Per onestà intellettuale non prendo in considerazione il suo score realizzativo nel campionato italiano, dato che la Juventus non lo ha sicuramente comprato per limitarsi a vincere una competizione che in passato aveva già vinto con giocatori di caratura nettamente inferiore. In Champions League, competizione per la quale è stato comprato, ha realizzato appena una rete in sei partite. Contro avversari sicuramente non proibitivi, come Valencia, Young Boys e il disastrato Manchester United di Josè Mourinho. Alla luce di questi numeri, è davvero convenuto alla Juventus terminare l'esercizio di bilancio in passivo (non accadeva da almeno dieci anni) per assicurarsi le prestazioni del portoghese?

Non sono qui a discutere le qualità del giocatore, sarei un pazzo se lo facessi, ma ho sempre nutrito più di un dubbio sull'effettiva utilità dell'operazione. Un giocatore di 34 anni, in palese parabola discendente, il cui cartellino si aggira attorno ai 100 milioni e che percepirà uno stipendio netto di 30 milioni (60 lordi) per 4 anni. Il titolo di capocannoniere del campionato italiano non può bastare a giustificare un investimento del genere, specialmente per una società (come quella bianconera) che da sempre bada ai conti con una minuziosità quasi maniacale. Valeva davvero la pena fare all-in su CR7, facendolo però giocare assieme a compagni che palesemente non parlano la sua stessa lingua calcistica?

Attenzione: non ho alcuna intenzione di mettermi a fare il funerale alla Juventus, perchè nel calcio tutto può succedere, ma se i bianconeri dovessero uscire già agli ottavi le proporzioni del fallimento (più economico e di immagine che sportivo) sarebbero bibliche. Sul fatto che il tifoso juventino, per giustificare la debacle della propria squadra, si sarebbe limitato a puntare il dito contro Allegri non ho mai avuto dubbi. Tuttavia, come ho detto anche all'inizio dell'articolo, l'unico giudice autorizzato a emettere un verdetto definitivo è il campo e quest'ultimo ha sancito che la Juventus non era attrezzata per arrivare sino in fondo alla competizione. I tifosi possono scagliare la croce addosso ad Allegri quanto vogliono, ma cercare di trovare alibi a una sconfitta netta sul campo non cambierà minimamente le cose. Forse, per l'ennesima volta, si è stati troppo frettolosi nei propri giudizi. Perchè per passare da "colpo del secolo" a "flop del secolo" il passo è (molto) breve.