Forse il sogno più bello dei tifosi della Juventus non aveva un epilogo simile a ciò che è accaduto ieri sera all’Allianz Stadium.
La realtà ha superato l’immaginazione.
Con una gara perfetta, i Campioni d’Italia ne hanno rifilati 3 all’Atletico Madrid e hanno accompagnato la banda del Cholo all’uscita della Champions. Una notte magica che ha un protagonista assoluto: Cristiano Ronaldo.
La tripletta del marziano suona come una sentenza definitiva per i Colchoneros. Siccome questa è la competizione dei dettagli, i biancorossi hanno commesso un grave errore. Quell’atteggiamento beffardo nei confronti di CR7 tenuto al Wanda Metropolitano e rimarcato dal portoghese con quella “manita” mostrata più volte al pubblico, ha sicuramente stuzzicato l’appetito del lusitano che, a Torino, non ha lesinato nulla.

Sia chiaro: ieri sera Ronaldo avrebbe disputato una gara suprema anche senza essere “istigato”, ma certo l’atteggiamento del pubblico dell’Atletico non ha contribuito a rendere il campione più mansueto. E' un appunto da tenere in considerazione per le prossime occasioni. Occorre anche specificare che tutta la Vecchia Signora ha disputato un match fantascientifico. Dalle scelte di Allegri, alla personalità di Bernardeschi, alle sfuriate di Cancelo e Spinazzola sino a giungere alla forza di Emre Can, tutti hanno posto il loro sigillo sulla qualificazione ai quarti.

Detto questo non si può che scrivere l’apoteosi di un marziano atterrato sul pianeta Juventus. Ronaldo non ha marcato la differenza solo nei 95 minuti dello Stadium, ma è necessario analizzare i giorni che hanno preceduto l’incontro. Domenica scorsa, è uscito un video nel quale Cristiano invitava i tifosi bianconeri a essere positivi: “let’s think in positive, let’s belive”. Queste parole sono state affermate con assoluta calma, sorriso sulle labbra e lucidità di colui che crede veramente in ciò che dice. Ieri, Ronaldo ha voluto che tutto il mondo che ruota intorno a lui fosse presente all’evento. Da Giorgina, al figlio Cristiano Junior, amici ed entourage del calciatore, tutti hanno assistito, dal vivo, all’impresa. Segno evidente che CR7 la sentiva, l’assaporava e pregustava.

Poi, è arrivata la fatidica gara e nel riscaldamento, da vero leader, il portoghese ha avuto un gesto e una parola per tutti i compagni di squadra. Una Juve, troppo spesso impaurita e attanagliata nella sua ossessione europea, è stata presa per mano dal suo campione che ha iniziato a trascinarla da prima dell’evento. Come un padre che accompagna un bambino ad affrontare insieme le sue paure.

La voglia di incidere di Cristiano si è notata da subito. Dopo 3 minuti, il lusitano si è avventato come un rapace su un pallone agguantato da Oblak. Da qui è derivato il gol di Chiellini annullato da Kuipers per carica sul portiere. Ronaldo, però ha fatto sentire la sua presenza. Ha marcato il territorio e segnato la via al suo gruppo. Poi, al 27’, si è letteralmente catapultato su un cross di Bernardeschi e ha fiondato il pallone nella porta dei Colchoneros. Il gesto atletico del campione è impressionante. La forza sovraumana con la quale si è gettato sulla sfera portando via pure il malcapitato Juanfran è assolutamente poderosa. Poi, è arrivata una zuccata nei confronti della quale l’estremo difensore sloveno può solo guardare attonito.

Poi, nell'intervallo, ancora la carica a ogni singolo compagno di battaglia.

Nella ripresa, CR7 ha iniziato con un cross al bacio sul quale Mandzukic non è riuscito ad arrivare. Subito dopo, ha deciso di mettersi in proprio. Gran traversone di Cancelo e ulteriore gesto metafisico del portoghese che è svettato all’altezza di 2,20 metri. Da questa quota, con la neve tra i capelli e sovrastando nettamente un certo Godin (non proprio scarso nel gioco aereo), ha computo una frustata che miracolosamente Oblak è riuscito a respingere quando, però, la sfera aveva già varcato la linea di porta. La gol line technology si è attivata e ha fatto vibrare l’orologio di Kuipers che, prontamente, ha indicato il centrocampo. Ronaldo-Atletico 2-0. Non è finita così perché, con una galoppata da campione, Bernardeschi si è involato nell’area biancorossa dove Correa lo ha spinto.
E’ rigore.
Non pare vi siano dubbi su cui lo avrebbe dovuto tirare. Al 83’ di un match così importante, Cristiano si è presentato sul dischetto per calciare una sfera che aveva il peso di una palla medica. Con una tranquillità disarmante, ha spiazzato il portiere e ha dato vita alla sua solita esultanza come a dire: “tranquilli, io sono qui”.

Lo Stadium, un’autentica bolgia dantesca, è impazzito di gioia. L’Atletico è ribaltato dal fenomeno e Giorgina, inquadrata in tribuna, si è lasciata bagnare il viso da una lacrima. E’ la commozione di chi sa quanto colui che divide la vita con lei abbia sofferto e sacrificato per notti come questa. E’ un gesto stupendo che ha già fatto il giro dei più celebri magazine sportivi del mondo. Poi, la resistenza e il fischio finale.

Solo un atto non ha contribuito a far brillare la stella di CR7. Dopo la fine delle ostilità, carico di adrenalina, Ronaldo si è rivolto verso la tribuna imitando in modo molto plateale il gesto che Simeone ha compiuto nella gara di andata e che tante critiche ha subito.
E’ chiaro che questo ha contribuito a spedire ancora più in visibilio l’impianto torinese già sufficientemente eccitato, ma non si sentiva la necessità di un simile rito.
Tanto lo sappiamo, Cristiano, che tu “tienes les huevas”…