Ronaldo rischia la squalifica in Champions League. Si parla di uno o, persino, più giornate.
Questa è la terribile notizia che sta circolando e che offusca la festa per il passaggio ai quarti di finale della massima competizione per club dei bianconeri.

Sono ormai note le gesta, già più volte criticate, alle quali il portoghese si è lasciato andare dopo il fischio finale di Kuipers che ha sancito definitivamente l’impresa piemontese contro i Colchoneros. La sfortuna vuole che Cristiano si trovasse proprio dalle parti del settore dello stadio che conteneva i tifosi ospiti. Alcuni media spagnoli avrebbero analizzato attentamente le immagini e, oltre alla evidente simbologia, avrebbero notato frasi con epiteti molto volgari che sarebbero state proprio indirizzate ai supporter iberici.
Per le stesse fonti ispaniche, l’Uefa potrebbe ravvisare, in un tale comportamento, un atteggiamento irrisorio nei confronti degli avversari. L’aggravante giunge proprio dalle parole affermate dal giocatore che accompagnavano la gestualità. In questi fattori sta anche la differenza con Simeone che, invece, è stato sanzionato solamente con una multa da 20mila euro.

Insomma, una gran confusione che, naturalmente, ha già fatto il giro della maggior parte dei media italiani. La speranza dei tifosi juventini, invece, giunge dalle ultime novità secondo le quali la notizia relativa all’apertura di un’inchiesta nei confronti di CR7 arriva dalla Spagna, ma non trova conferma in fonti Uefa. Per queste non sarebbe stato aperto alcun fascicolo. Vedremo…

E’ chiaro che il gesto di Ronaldo è assolutamente errato e criticabile. Come era accaduto con il Cholo 3 settimane or sono, anche “lo show” del bianconero deve essere assolutamente condannato. Giusto e opportuno infliggergli una sanzione pecuniaria molto pesante, ma relativamente alla squalifica occorre analizzare più fattori.
Innanzitutto, non si può non considerare alcune attenuanti. E’ innegabile che Cristiano sia stato istigato, soprattutto durante la gara di andata, dai supporter biancorossi in misura superiore al consentito. Quasi mai, infatti, CR7 si è lasciato sfuggire certe rimostranze. Anzi, di queste il sottoscritto non ne ha memoria. Questo porta a pensare che per provocare una simile reazione, l’irritazione dell’uomo dovesse essere davvero estrema. Inoltre, l’adrenalina dell’impresa può aver sicuramente offuscato la mente del giocatore. E’ stato un atto d’impeto nel quale non si può certo ravvisare una premeditazione. La reazione è orrenda, ma non sino al punto da giustificare una punizione che determini un danno così pesante al giocatore come uno stop forzato.

Occorre sempre ricordare che si tratta della fase finale di Champions League in cui ogni gara risulta decisiva.
Tanto più che si andrebbe a originare un ingiusto vantaggio per la compagine che sfiderà la Vecchia Signora nei quarti di finale. Perché, da un simile atto, dovrebbe trarne giovamento colui che per puro caso si trova a dover affrontare la Juve? Insomma, la squadra bianconera non ha ricevuto alcun vantaggio dal gesto del suo campione e ne subirebbe, invece, un danno non meritato. Non si tratta, infatti, di intervento di gioco durante la gara. La punizione deve essere diretta solo ed esclusivamente a Ronaldo e se si priva la Vecchia Signora delle sue prestazioni si rischia di provocarle un danno sportivo ed economico molto importante.

Diverso, invece, è il caso di Suarez. Durante Barcellona-Lione, il Pistolero ha evidentemente cercato un contatto con Denayer per poi calpestargli il piede e rotolarsi a terra come se fosse stato lui a essere colpito. Se “live” l’impressione è proprio quella del fallo da parte del difensore dei transalpini, l’assistente Var avrebbe dovuto notare che, in realtà, il comportamento da sanzionare è quello dell’uruguaiano. Non a caso, al termine del match l’attaccante ha cercato un disperato tentativo di autodifesa affermando di essere stato fatto cadere e che il direttore di gara avrebbe potuto concedere o non determinare il rigore. Molto ambiguo.

In ogni caso, tornando a Ronaldo, Cristiano deve essere assolutamente sanzionato. Questo è fuori dubbio, ma la punizione non può consistere in una squalifica. Deve essere solo una multa anche se molto salata in modo da disincentivare pericolose derive e il ripetersi di comportamenti “osceni”.

Per quanto riguarda i media spagnoli, il consiglio è quello di pensare alle faccende di casa loro, invece di dar vita a un’inutile battaglia contro il numero 7 più forte del mondo o la sua squadra.