Soltanto 4 mesi fa Cristiano Ronaldo alzava al cielo la quinta Champions League della sua carriera, la quarta con la maglia del Real, a coronamento dell'ennesima stagione straordinaria. Il punto più alto di un decennio segnato dallo strapotere del portoghese e dal rivale di mille battaglie, Leo Messi. Anni, quelli che vanno dal 2007 in poi, vissuti a spartirsi premi individuali in una monotona corsa a due.

Poi c'è stato il Mondiale in Russia, iniziato da campione d'Europa in carica e finito anzitempo per mano del Belgio di Hazard e Lukaku, e appresso il divorzio dal Real Madrid, con destinazione Juventus, Serie A. Una nuova partenza, dunque, ma anche l'inizio di un momento no in fatto di successi personali. Serate a secco, cerimonie disertate, e grandi polemiche per le sue assenze.

E così, ad un mese esatto dalla scelta dell'UEFA di assegnargli solo il secondo posto come miglior giocatore della stagione europea, ecco che il copione si ripete. Ecco l'ennesima incoronazione di Modric: è lui il migliore giocatore del pianeta. CR7 ancora una volta secondo, ancora una volta assente, e ancora una volta nell'occhio del ciclone. Dopo Montecarlo, quindi, Ronaldo diserta anche l'appuntamento di Londra. Al portoghese devono decisamente stare stretti i panni del grande sconfitto!

E allora, the winner is Luka Modric! Vince Modric, il croato del Real Madrid è il numero uno nel 2018 per un triplete irripetibile: top player del Mondiale, miglior giocatore della Champions League, e il riconoscimento del 'the best Fifa'. E se al secondo posto troviamo il portoghese, dal podio sparisce, invece, il nome di Lionel Messi, da 10 anni dominatore assoluto, insieme a Cristiano, di tutte le classifiche mondiali del pallone. Sono rimaste solo le iniziali, le lettere 'l' ed 'm', per uno strano scherzo del destino. Il nuovo LM si chiama Luka Modric, trionfatore in Champions e finalista di Russia 2018. È lui il più forte al mondo!

Hanno votato giocatori, allenatori, giornalisti e tifosi, e hanno deciso che l'asso del Real Madrid merita il gradino più alto del podio, davanti, come detto a Cristiano Ronaldo secondo, e a Salah terzo. Il centrocampista croato ha ricevuto il premio martedì sera, nella Royal Festival Hall di Londra, di fronte ad una platea di grandi campioni. C'erano tutti. Presenti pure le vecchie glorie, a partire da Ronaldo, quello vero, il Fenomeno. E menzione speciale per Zvonimir Boban, oggi vicesegretario FIFA, visibilmente commosso in platea. L'ex capitano della Croazia che nel 1998 arrivò terza al Mondiale “è stato il mio idolo, il mio più grande ispiratore”, ha detto il numero 10 merengue. Momenti ai quali ogni appassionato di calcio vorrebbe assistere.

La capitale inglese, per una sera è stata l'ombelico del mondo del calcio. Peccato, però, che sul 'green carpet' londinese non abbiano sfilato i due calciatori più planetari. E già, perché all'assenza del neo juventino Ronaldo, si è aggiunta pure quella del barcelonista Messi. Né Ronaldo, né Messi. Per una volta hanno deciso di stare dalla stessa parte, di non essere presenti al 'FIFA The Best', il premio per il miglior giocatore al mondo per l'organizzazione più importante del calcio mondiale non è affar loro!

Scelta giusta o mossa sbagliata? Certamente è stata una clamorosa caduta di stile da parte dei due campioni più osannati e celebrati di sempre, che prima che calciatori sono sportivi e come tale dovrebbero comportarsi. Mi sarei aspettato una stretta di mano al vincitore e che si fossero congratulati con lui per la magnifica stagione. Invece niente. Una occasione sprecata per dimostrare di essere campioni pure fuori dal campo.

Un premio, 'il the best Fifa', che è stato votato anche dai tifosi, in base a quello che hanno visto durante le partite, durante i campionati. Perciò giusto. Ed è per questo, che Messi e Ronaldo, con la loro assenza, hanno snobbato e voltato le spalle in primis alla gente, ai tifosi, al popolo del calcio! Hanno perso non solo un premio individuale, hanno perso come uomini!

Assenti giustificati da Juventus e Barcelona, ingiustificati per la FIFA che non l'ha presa affatto bene: “Tolgono prestigio al calcio e non se ne rendono conto”. Parole dure quelle riferite al quotidiano spagnolo Marca.

Per il portoghese e l'argentino non c'è neppure la consolazione del premio Puskas, per il gol più bello dell'anno. La rete in rovesciata di CR7 rifilata allo Stadium proprio alla sua futura squadra e la magia mondiale della Pulce in Argentina-Nigeria si devono inchinare alla prodezza di Salah in maglia reds, nel derby contro l'Everton.

Fra i protagonisti anche Didier Deshamps, votato come miglior allenatore del 2018, davanti a Zidane e il croato Dalic. Almeno i due extraterrestri finiscono nella formazione dei sogni 2018. Presenti nella top 11, ma assenti al momento di ritirare il riconoscimento, rimasto sul banco al centro della sala. Un momento davvero imbarazzante, per Ronaldo e Messi, ovviamente.

Sotto alieni e marziani c'è una nuova generazione che incombe, pronta a dargli battaglia per il Palloned'Oro, dove gli exit pool danno per favorito Griezmann. Ai due grandi assenti l'arduo compito di far ricredere tutti, e magari smentire chi punta il dito e li considera semplicemente più vulnerabili per via del tempo che passa.

Piccola nota finale. L'unico italiano premiato in settimana, ma non dalla FIFA e non a Londra, è stato Beppe Marotta. È lui il dirigente numero uno del calcio europeo, è lui il manager che più di tutti ha fatto crescere in maniera esponenziale il proprio club – pardon, da ieri ex – con la ciliegina sulla torta di quest'estate: Ronaldo alla Juve, l'affare del secolo. Il riconoscimento gli è stato consegnato a Madrid, la città della prossima finale di Champions League. La Juventus e CR7 sperano che porti bene.