Ronaldo è Ronaldo. Icona, un prodotto del calcio, un marchio, ricchissimo, potente. Nato povero, diventato ricchissimo. Ci sono cose che i comuni mortali non si possono permettere di compiere, perchè le conseguenze che subirebbero sarebbero enormi a livello economico e legale. Ronaldo invece può. Non l'ha fatto per motivi ideologici, si presume, ma per ragioni di salute. E forse è anche peggio. Perchè le campagne di boicottaggio della Coca Cola, decennali, hanno segnato il loro tempo. Si è colpito il prodotto forse più che sulla questione etica, morale, su quella salutare. Quella su cui Ronaldo è ossessionato. Non si sa se il gesto fosse premeditato o semplicemente spontaneo. Sta di fatto che è stato messo in discussione pesantemente lo sponsor degli Europei.
Un precedente che potrà fare scuola? Perchè se lo ha fatto Ronaldo, lo potrà fare chiunque? Dipende. Dipende dalle conseguenze che ci saranno. Però questa vicenda non può non fare riflettere sullo sponsor e calcio, sulla questione etica, morale e calcio. Basta pensare che i prossimi mondiali si giocheranno in un postaccio, addirittura in periodo invernale, perchè i soldi son soldi, se i giocatori si rifiutassero di parteciparvi salterebbe il mondiale. Non accadrà, ma il caso Ronaldo-Coca Cola lascia intendere quale potrebbe essere il potere dei protagonisti in campo. Poter dire no. Saper dire di no. E non è scontata come cosa. Per molti il gesto di Ronaldo sarà da ipocrisia, già in rete si leggono bizzeffe di critiche, per altri, invece un gesto di grande importanza. Basta un gesto compiuto da una delle icone più importanti del calcio moderno per distruggere l'immagine di un'azienda enorme? Chissà. Di occasioni su cui riflettere il calcio ne offre a bizzeffe in continuazione, solo che spesso ci si perde nel mondo del filosofeggiare ma nulla cambia realmente, tutto rimane come era. Questa potrebbe essere l'ennesima occasione che potrebbe fungere da trampolino di lancio per dire no a sponsor poco etici, non genuini, dire no a chi basta che paga per mantenere in funzione il circo.
E chi mantiene poi in vita la macchina?
Ridimensionare il tutto, ritornando ad essere più umani, con costi sostenibili, e degni, sarebbe la via ideale da perseguire. Anche perchè il caso SuperLeague è servito anche a questo. Il calcio è andato oltre i suoi limiti, ancora c'è la possibilità forse di salvarlo governando il timone della barca, poi si sarà in balia delle tempeste.
Dal gesto di Ronaldo può nascere un nuovo modo di vivere eticamente il calcio. Forse.