La Roma vince, ma stavolta non convince. Anche se è vero che l’unica cosa che conta sia il risultato, è importante non sottovalutare i campanelli di allarme mandati dai match. Fonseca schiera una formazione differente in dieci undicesimi da quella che ha sconfitto il Benevento. L’impegno di lunedì a Milano è importante ma questa gara non andava presa così tanto sottogamba. “La Roma B” va in difficoltà sin dalle prime battute, non riesce a costruire in fase d’impostazione e tentenna in quella di contenimento. Dopo pochi minuti arriva il goal svizzero su un calcio di rigore a dir poco “generoso”. La Roma crea poco o nulla nel primo tempo a eccezione di un guizzo di C.Perez. La partita la ribalta la vecchia guardia; quando Fonseca decide d' inserire Spinazzola, Dzeko, Veretout e Mhikitaryan la musica cambia. La tecnica e l’esperienza dei nuovi interpreti si fa sentire e la Roma fortunatamente riesce a far partire col piede giusto la sua stagione europea. Alcuni giocatori si sono dimostrati fondamentali, altri hanno bisogno ancora di un po’ di tempo per potersi affermare e altri sembrano che siano giunti al capolinea. Analizziamo insieme queste tre categorie.

  • BOCCIATI

Fonseca decide di dare un’opportunità anche a chi è stato messo in discussione in quest’ultimo periodo, nonostante ciò la fiducia non è stata ripagata appieno. JESUS Non è mai stato un difensore dal piede educatissimo, ma in questa trasferta svizzera sembra aver avuto più difficoltà del solito. Il brasiliano è risultato impacciato anche in fase difensiva intervenendo spesso in modo scomposto. FAZIO

La sua prestazione è stata leggermente superiore a quella del suo compagno di reparto, nonostante questo la sua prestazione non è stata così convincente da pensare di poterlo reinserire nelle gerarchie dei titolari.

PERES Nonostante il goal Peres è stato uno dei peggiori in campo, male sia a sinistra che a destra, sembra essere in continua difficoltà quando deve difendere e sbaglia ogni scelta in fase di costruzione. Rischia anche l’espulsione con la manata che gli costa il cartellino e rischia nuovamente anche quando finge di aver preso la pallonata in faccia.

  • RIMANDATI

VILLAR Il centrocampista spagnolo oggi non ha brillato, è un calciatore che ha bisogno di giocatori di esperienza pronti a fargli da chioccia. Naturalmente la qualità dei movimenti di giocatori come Dzeko o Mhikitaryan è diversa da quella di Perez o Mayoral per una semplice questione anagrafica, l’esperienza in questi casi fa tutta la differenza del mondo. PEREZ Per il catalano vale un po’ lo stesso discorso di Villar, devono essere inseriti in contesti diversi, hanno bisogno di crescere stando a contatto con giocatori più esperti. Non si possono pretendere miracoli dall’oggi al domani schierando una formazione così inesperta. MAYORAL Nonostante qualche bel taglio, tante sportellate e alcune buone sponde è risultato ancora molto acerbo per poter insidiare la maglia da titolare di Edin Dzeko, sono molto curioso di vederlo innescato da giocatori come Pellegrini, Mhikitaryan e magari anche in coppia con lo stesso Dzeko. PAU LOPEZ Dopo un periodo difficilissimo si fa trovare pronto alla prima occasione buona. È sfortunato sul calcio di rigore, intuisce il lato ma il tiro è davvero imprendibile. Esce sicuro e puntuale su tutti i palloni alti e risulta decisivo nel finale con un colpo di reni che permette di tenere al sicuro i tre punti. La sua prestazione è da sottolineare perché lo stato psicologico del giocatore era pessimo, un po’ per colpa sua un po’ per colpa dell’eccessivo accanimento mediatico nei suoi confronti.

  • PROMOSSI

DZEKO Entra e splende. Splende così tanto da illuminare l’intera squadra, gioca sia come boa davanti che come meraviglioso regista quando si abbassa. Il Bosniaco è talmente ispirato che riesce addirittura nell’impresa di far segnare Bruno Peres; si inventa un assist fantascientifico che riesce a spezzare le linee della solida difesa svizzera. KUMBULLA Prima gioia con la maglia della Roma per il talentuoso difensore Italo-Albanese. Nonostante la carta d’identità dica che sia del 2000 sembra un veterano, riesce a dare sicurezza all’intero reparto, qualche volta prova anche a verticalizzare il gioco e risulta decisivo in area di rigore. Non si può chiedere di più. CRISTANTE Molto bene anche oggi sia da centrocampista che da centrale adattato. La fascia da capitano al braccio sembra esaltarlo e si fa carico della squadra nei momenti di difficoltà. Qualche volta prova dei lanci verticali molto interessanti, nei primi minuti mette davanti al portiere che Karsdordpp che sbaglia goffamente lo stop decisivo. Giocatore eccessivamente criticato ma dall’evidente intelligenza calcistica superiore, se in fiducia è un giocatore che può fare la differenza. Inoltre sembra avere anche un peso specifico importante all’interno dello spogliatoio, è un leader che viene seguito e ascoltato. Non bisogna dimenticare le parole di De Rossi che durante la sua conferenza d’addio decise di elogiarlo ripetutamente. Era importantissimo uscire vittoriosi da questa trasferta, francamente il modo in cui è arrivata la vittoria conta poco. Quante volte la Roma ha fornito prestazioni spettacolari uscendo dallo stadio a mani vuote? Fortunatamente non è stato questo caso e in un certo senso si è dimostrata anche una certa maturità. Continuiamo su questi passi, ora ci si può finalmente dedicare esclusivamente alla trasferta di Milano alla quale bisogna presentarsi con rispetto ma assolutamente senza paura.