Oggi è accaduto un fatto che a molti non dirà niente ma che in realtà è altamente significativo nel calcio moderno. Oggi Mediaset SpA esce dal Ftse Mib, il principale paniere di titoli azionari italiano, per far posto a Juventus Fc SpA, esce la famiglia Berlusconi che fino a qualche anno fa era il proprietario del Milan ed entra la Juve che insieme a FCA, Cnh e Ferrari sono, per la maggioranza azionaria, di proprietà degli Agnelli-Elkann. Cosa c'entra? Praticamente tutto nel senso che oggi chi ha più soldi vince titoli e chi no va al massimo in Europa League. I rossoneri lottano per il quarto posto e viene da anni di vacche magre mentre i bianconeri veleggiano speditamente verso l'ottavo scudetto di fila condito da un paio di finali Champions.

Per gli amici romanisti vale lo stesso discorso nel senso che molti non hanno capito il mercato fatto in estate fatto di plusvalenze e acquisto di giovani promesse ma, e non finirò mai di ripeterlo, senza lo stadio anche in futuro non vinceremo niente. La Roma si è trovata giocoforza costretta ad essere l'unica big in Serie A che ha dovuto scommettere sui giovani, facendoli giocare, i tifosi invocano sceicchi multimiliardari perché il loro obbiettivo è solo quello di scendere per le strade a gridare "I campioni dell'Italia siamo noi", a fare caroselli e sfottere le tifoserie avversarie e questo ci stà però in non vorrei mai un presidente come Moḥammad bin Salmam Al Sa'ud che di recente si è detto interessato all'acquisto della AS, il quale non si è fatto scrupolo a eliminare, riducendolo a cubetti nel consolato arabo in Turchia, il giornalista oppositore della dittatura Khashoggi; quei soldi vadano da altre parti. 

La Roma in questo inizio di stagione è stata costretta nuovamente a passare in mezzo alle forche caudine anche perché ha messo in squadra molti giovani i quali, si sa, non è che nascono imparati, devono giocare e sbagliare e il fatto che il Mister (da tutto l'ambiente oramai osteggiato) ne abbia avuto una quantità eccessiva da seguire e far giocare giustifica l'attuale posizione in classifica a -4 dalla zona Paradiso.

Personalmente non ho mai criticato le scelte della società in fatto di rinnovamento, ma poi il Presidente e la dirigenza devono supportare l'allenatore anche nei momenti difficili che puntualmente ci sono quando si rifonda una squadra, Schik ha solo 22 anni e fare il centravanti di una big non è un gioco da ragazzi, anche Dzeko mi pare che abbia avuto qualche problema sia nella sua prima stagione che quest'anno.