La crisi di risultati e di gioco della Roma sembra venire da lontano e sembra essere figlia di una evidente crisi di identità, conseguente agli errori della dirigenza.

Le scelte di mercato sembrano cervellotiche e non derivanti da un progetto tecnico, ma figlie dell'improvvisazione più totale; proviamo a ripercorrerne le tappe:

- Cedere Nainggolan ed acquistare Pastore, oltretutto senza ricavarne particolari benefici economici, ha portato la Roma a perdere il suo giocatore più decisivo nelle ultime stagioni, pur se un po' anarchico tatticamente, e ad acquistare un giocatore probabilmente dotato sul piano tecnico, ma che non ha mai saputo concretizzare le sue doti sul piano del gioco utile alla squadra, se non parzialmente a Palermo  diversi anni fa; inoltre il suo ruolo favorito è quello di trequartista, che mal si adatta al modulo del 4-3.3, notoriamente prediletto dall'allenatore  Di Francesco; in questo modulo potrebbe essere utilizzato come esterno, ma si tratterebbe di un evidente ripiego poco gradito al giocatore e poco utile alla squadra.

- La Roma aveva acquistato l'esterno d'attacco Malcolm, poi soffiatogli dal Barcellona all'ultimo minuto ad affare già concluso; al posto di Malcolm è stato acquistato Nzonzi, che sarà pure bravo (forse), ma che ricopre sicuramente un ruolo molto diverso da Malcolm; il suo ruolo naturale è quello che nel 4-3-3 è già ricoperto da De Rossi.

- Anche nella sessione di mercato dell'anno precedente, l'acquisto di Schick può rientrare in questa "galleria degli errori"; infatti nella sue poche apparizioni nella Sampdoria il meglio lo aveva espresso (da subentrato dalla panchina) giocando in posizione centrale, da centravanti o partendo dietro alla prima punta. Nel 4-3-3 della Roma si è cercato di fargli fare l'esterno, con risultati sicuramente poco confortanti.

- Era veramente necessarie investire sull'acquisto del portiere? Forse era meglio trattenere Skorupski , che non sembra inferiore ad Olsen, con conseguente risparmio di spesa. 

- Nelle precedenti sessioni di mercato la Roma aveva prima ceduto Dzeko, affare poi saltato per il rifiuto del giocatore; successivamente aveva ceduto Manolas, anche questa operazione non conretizzatasi per il mancato accordo col giocatore, e al suo posto è stato ceduto Rudiger. Bho! 

In tutta questa confusione e improvvisazione, anche l'allenatore Di Francesco sembra avere poche certezze, passando improvvisamente in alcune partite dalla ormai consolidata difesa a 4 alla difesa a 3, con esiti sempre negativi e dovendo sempre ricorrere a correzioni in corsa. Inoltre la strana formazione messa in campo in Champions a Madrid col "coniglio" Zaniolo estratto dal "cilindro", rimane un mistero e non contribuisce certo a dare sicurezze alla squadra.

Le ultime prestazioni della Roma denotano una squadra allo sbando, probabilmente non a caso...