Fonseca è diventato nella giornata di ieri ufficialmente il nuovo allenatore giallorosso. Il lavoro che lo aspetta è difficile, dovrà resistere in quello che è attualmente un ambiente distrutto paragonabile a quello che dovette affrontare Garcia al suo arrivo.
Fonseca non ha la bacchetta magica, ma se dovesse riuscire a riportare i tifosi vicino alla squadra, avrebbe già ottenuto in partenza un punto a suo favore.
Zorro viene chiamato da alcuni giornali a causa del suo travestimento in conferenza stampa dopo aver battuto il City di Guardiola. Se vogliamo tradurre Zorro, vuol dire volpe, e l'allenatore dovrà essere astuto e intelligente nel gestire la rosa e i calciatori perché quasi sicuramente la Roma dovrà fare i preliminari di Europa League e questo vuol dire iniziare la stagione decisamente prima rispetto alle altre squadre e affrontare partite importanti, magari non per la difficoltà, ma sicuramente per il dispendio fisico.

Sarà una ripartenza diversa dalle altre però. Per la prima volta dopo 25 anni né De Rossi né Totti saranno negli spogliatoi. Dovranno nascere nuovi leader, Florenzi età imparando, ma ne servono altri. Petrachi, che però ad oggi è ancora il DS del Torino, dovrà essere bravo a costruire la rosa sulla base delle richieste dell'allenatore per garantirgli di poter esprimere il gioco che lo ha portato a vincere in Portogallo e in Ucraina, ma allo stesso tempo il mister non dovrà essere integralista e, se servirà dovrà essere abile a cambiare le carte in tavola rapidamente.

Concludo con un appello ai tifosi.
Paulo Fonseca non è Conte o Klopp, ma ormai la decisione è stata presa, i sogni di fine campionato erano altri, ma sono rimasti sogni quindi c'è poco da protestare. Stiamo tutti insieme dalla stessa parte alla fine, aiutiamo il buon Paulo a portare la nostra Roma verso i traguardi prefissati senza demolirlo alla prima partita persa o pareggiata, facciamo vedere che la famosa piazza di Roma oltre a essere spesso una difficoltà può essere anche un grande pregio.