Quando si pensa a Roma, la prima cosa che viene in mente è la storia del suo impero, con un’espansione e una potenza mai raggiunti da nessun altro popolo nel corso dei tempi.
Roma ha una storia vincente e gloriosa e grazie al suo passato è ancora oggi una delle città più belle del mondo. Stessa cosa però non si può dire della sua squadra, l’AS Roma, soprattutto nel suo recente passato.

La Roma degli ultimi anni, è una grande squadra, gioca bene e ha ottimi piazzamenti, ma non vince.
L’ultimo trofeo vinto dai giallorossi è la coppa Italia del 2008 (vinta contro l’Inter) e dopo questa, il nulla. Negli anni a seguire solo piazzamenti in campionato e una finale di Champions League sfiorata, ma nulla più.

Perché la Roma si piazza sempre bene, ma non vince? Semplice, quando ha giocatori per farlo, li vende.
Basta qualche nome per rendersi conto della qualità che è passata da Roma: Pjanic, Benatia, Lamela, Nainggolan, Marquinhos, Rudiger, Palmieri, Romagnoli e uno su tutti Mohamed Salah. E’ vero che tutte queste cessioni eccellenti hanno generato grandi plusvalenze per la società giallorossa, ma se quest’ultima avesse fatto uno sforzo per trattenere almeno qualcuno di questi giocatori, in questo momento avrebbe qualche titolo in più.
I rimpianti aumentano quando si va a vedere la valutazione attuale di alcuni di questi giocatori (180 milioni Salah, 60 Romagnoli, 80 Pjianic, 60 Marquinhos), i quali sono stati venduti dalla Roma per cifre molto più basse. Questa caccia alla plusvalenza immediata fa sicuramente bene alle casse della società, ma non fa bene al cuore dei tifosi giallorossi.
Cosa avranno pensato questi ultimi quando, in semifinale col Liverpool, hanno visto Salah segnare due gol e fare due assist contro la loro squadra? Meglio non approfondire troppo, ma sicuramente hanno pensato a come sarebbe andata se l’egiziano non fosse partito.

Monchi ha tentato di spiegare che la cessione del giocatore è stata obbligata dal Fair Play Finanziario, ma l’averlo detto dopo l’eliminazione dalla competizione ha suonato un po’ come una scusa.
Il fatto è che la società americana, non sembra mai voler fare uno sforzo per portare a casa qualche titolo importante, ma piuttosto cerca sempre di comprare ottimi talenti, farli diventare ottimi giocatori e poi venderli alla prima cifra soddisfacente.

Anche in questo mercato la musica non pare cambiare. Nainggolan è andato all’Inter (tra l’altro per una cifra ridicola, più Santon e Zaniolo), Florenzi potrebbe raggiungere il belga a Milano e anche Alisson ha le valigie pronte.
E’ vero, il mercato in entrata è partito bene con gli acquisti di Pastore, Cristante, Coric e Kluivert JR, ma la Roma sembra dover uscire indebolita da questo mercato. Se la società giallorossa avesse trattenuto giocatori come Benatia, Pjanic e Salah avrebbe potuto strappare un campionato alla Juventus, ma i titoli non sembrano interessare alla dirigenza americana.

Un vero peccato tutto questo. Una città come Roma, con un tifo caloroso e innamorato, merita una squadra che possa vincere almeno una grande competizione, ma Pallotta e compagnia, piuttosto che vincere, preferiscono andarci vicino e fare cassa il prima possibile, lasciando una città prima a sognare e poi a sprofondare nella delusione di quello che poteva essere.