Roma non è un ambiente facile, lo dicono tutti quelli che sono passati da Trigoria.
Quando le cose vanno bene sono tutti forti e invincibili e quando ci sono difficoltà sono tutti incapaci.
Dal mio punto di vista l'origine dei problemi di oggi è nel 2017 dove la Roma di Sabatini (dimessosi a fine 2016) dal 2013 al 2016 comprava e vendeva molto ma ogni anno dava l'impressione di essere più completa dell'anno precedente, la continuità della direzione sportiva (nonostante i flop dei primi due anni con Luis Enrique e con Zeman) aveva dato i suoi frutti di formare una squadra capace di giocarsi le sue carte con la Juventus in un paio di occasioni e di qualificarsi in champions ogni anno.
Con il nuovo anno Pallotta dava prima il benvenuto a Monchi a marzo, poi l'addio a Totti, le dimissioni di Spalletti (record di 87 punti nel campionato 2016/2017), le cessioni di Salah, Rudiger e Paredes sostituiti con Shick, Under, Moreno e Gonalons e i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti la Roma si era fortemente indebolita e il giochino di rinforzare la squadra nonostante le cessioni iniziava ad avere difetti, la Roma 2017/2018 la ricordiamo tutti come una Roma eroica capace di raggiungere una semifinale storica, ma analizzando dopo due anni quei successi bisogna anche ammettere che era una Roma indebolita con molti calciatori che aveva Sabatini che avevano raggiunto un traguardo importante e l'obbiettivo della qualificazione in Champions League.
Estate 2018, Monchi ha la possibilità di rafforzare la rosa grazie ai soldi provenienti dalla semifinale, ma inspiegabilmente fa una rivoluzione da via Nainggolan, Strootman e Allison e li sostituisce con (unica nota lieta) Zaniolo, Pastore, Olsen e Nzonzi pagando pure troppo gli ultimi tre, il risultato nella stagione 2018/2019 è che il giocattolo si è definitivamente rotto e la Roma di Di Francesco e Ranieri trovava un misero sesto posto condito dal mancato rinnovo a De Rossi unico leader rimasto in gruppo che adesso servirebbe come il pane. Estate 2019 arriva Petrachi con il difficile compito di costruire con pochi soldi, plusvalenze da fare e flop da piazzare un instant team capace di poter riportare la Roma in Champions League, da la sensazione di essere l'uomo giusto al momento giusto; piazza momentaneamente alcuni degli esuberi e si riparte con Paulo Fonseca in panchina e dopo le prime due giornate di campionato grazie ai prestiti di Smalling e Mhkitarian forma una squadra competitiva che può avere speranze per tornare a livelli migliori; il verdetto dopo quasi un anno è che la prima parte di stagione era stata promettente con solo due sconfitte e una sensazione di stabilità, nel 2020 si è rotto qualcosa e sono arrivate ben sette sconfitte che oggi danno la certezza che quarti non si possa più arrivare. La partita contro l'udinese dà la dimostrazione di una Roma incompleta e con molte incertezze tecniche e il clima di indecisione dopo la sospensione (a mio parere ingiusta) di Petrachi e la contestazione di Fonseca da parte dei tifosi. Entrambi avevano iniziato bene, Petrachi ha pagato alcune dichiarazioni fuori luogo anche se noi tifosi ne comprendiamo la maggior parte e Fonseca paga la giustificata inesperienza nel campionato Italiano e l'incertezza societaria la cui certezza che abbia influito anche nei giocatori si respira da lontano. Non sarei sorpreso se restasse Fonseca per la prossima stagione, ma ad oggi tutto può succedere, ma nel calcio si passa da essere extraterrestri ad essere incapaci in un attimo.
Questa squadra ha bisogno di continuità! Per questo le cose non stanno funzionando, Pallotta deve smettere di essere lo Zamparini dei direttori sportivi e ricominciare da Fonseca e dal prossimo direttore sportivo e fare un processo di crescita di 3-5 anni che possano portare a vincere qualcosa di importante.
La Lazio di Simone Inzaghi, ottava nel suo primo anno 2016/2017, adesso sta lottando per lo scudetto con la Juventus perchè ha tenuto i calciatori migliori, non ha fatto rivoluzioni societarie ogni anno e ha pagato gli giusti stipendi ai suoi Calciatori.
Da romanista fa male dirlo, ma in questo caso bisogna prendere esempio da loro.