Si chiude una stagione non bellissima per la Roma, che per la prima dopo 5 anni è fuori dal podio del campionato, ma non solo, ieri sera all'Olimpico è andata in scena la classica notte che solo a Roma si poteva vivere, eh sì perchè in una sola sera ci sono state lacrime affetto e insulti.

Ma andiamo per ordine, partiamo dalla cornice che lo stadio ha presentato, 60 mila persone, tante, per una partita che non è la solita partita di fine stagione. Inizio bello, da brividi, con la sciarpata, che fatta da tutto lo stadio dimostra ancora una volta quanto amore nonostante tutto ci sia intorno alla squadra! Cori per tutti i 90 minuti per De Rossi, al quale ogni volta toccava il pallone partiva un applauso dove dentro c'è tutta la romanità incarnata dal giocatore.

L'emozione di uomo di 67 anni, romano romanista fino al midollo, Claudio Ranieri, che nel momento più delicato ha accetto di prendere una squadra che non rendeva al meglio, un gesto d'amore che ieri sera gli è tornato indietro! Eh sì, perchè dalla curva è stato pubblicato uno striscione che recita: "Nel momento del bisogno hai risposto presente, ora ti prendi l'applauso della tua gente", e così è stato, al momento della lettura delle formazioni quando è comparso il suo nome è stato applaudito e acclamato dalla gente che evidentemente si è riconosciuta in lui.
Ma il momento più emozionante arriva quando tutto lo stadio gli dedica il coro: "Ranieri uno di noi" e commosso ringrazia e si inchina appunto alla sua gente. Forse avrebbe meritato di rimanere anche per la prossima stagione.

In tutto questo, c'è lui, il protagonista della serata, il capitano Daniele De Rossi. Eh sì perchè ieri era la sua notte, era il giorno dell'addio di chi dopo 18 anni è stato trattato come uno qualunque, ma ieri ha preso l'affetto di chi si è rivisto in un giocatore, che è stato un tifoso in campo, ha dato sempre il 100%. Inizia con il tripudio dei tifosi, quando la squadra entra guidata da Daniele in campo per il riscaldamento e anche lì ad ogni mossa applausi e cori. Alla lettura delle formazioni, lasciato per ultimo, facendo si che si prenda tutto l'affetto che la gente gli tributa il primo lungo applauso della serata.
Ma il primo vero momento d'emozione arriva all'80', quando Ranieri lo fa uscire dal campo, e arriva il lungo abbraccio dei giocatori in campo, e della squadra, ma arriva ancora una volta l'applauso della gente romanista.

L'emozione vera arriva a fine partita, quando tutta la squadra con la maglia di Daniele col numero 16, schierata in per rendere il giusto omaggio al capitano, prima però sul maxi dell'Olimpico vengo proiettati i 10 gol più importanti... e che ve lo dico a fare che al gol contro il Barcellona è venuto spontaneo olè dall'Olimpico, e poi arriva il momento dove Daniele esce dal tunnel e inizia ad abbracciare uno per uno ogni membro dello staff e della squadra.
Ma la vera commozione arriva quando Francesco Totti (unico rappresentante della società), visibilmente commosso, consegna a Daniele, una targa col numero 16, e poi ancora l'abbraccio con Alessandro Florenzi (con passaggio di fascia annesso), e Lorenzo Pellegrini anche lui molto commosso trasforma la serata in un emozione unica che solo a Roma poteva verificarsi.

Il giro di campo con quell'inchino e bacio sotto la curva sud non lo scorderà nessuno, come del resto Daniele, che resterà e sarà per sempre nei cuori dei tifosi giallorossi....

"Nessuno vi amerà più di me", ha scritto Daniele nella lettera d'addio, ma ora Daniè lascia che te dico una cosa: "nessuno ti amerà più de noi"...
La notte degli addii e della commozione a Roma è andata in scena.