Mai come quest'anno si sono mostrati palesi nella loro drammaticità, i limiti delle squadre e delle società iscritte al nostro campionato. Sembra un assurdo dirlo con ben 5 squadre tra le 12 semifinaliste nelle competizioni Europee, eppure il mio ragionamento, le mie considerazioni vedrete che sono difficilmente confutabili. La parola è una ma la ripeto tre volte, per farla entrare bene nella mente: qualità, Qualità, QUALITÀ! Il nostro campionato, le nostre compagini, le tattiche di gioco degli allenatori, gli arbitraggi, il Var, Le riprese TV. Tutto è assolutamente PRIVO di qualità! La qualità parte dalla FIGC, schiava di diritti TV e rovesci di sentenze parziali mai definitive, che falsano il totale andamento del campionato. Si passa all'Aia, le sue designazioni sempre discutibili, quasi da killer instinct (Orsato ieri in Roma Milan era una sentenza di morte per i rossoneri... E infatti). il Var, questo sconosciuto strumento di controllo... Che non controlla, che non ha nemmeno a disposizione lo stesso numero di telecamere negli stadi, alla faccia della uniformità di giudizio. Un Var che modula il proprio parametro di intervento su quanto è "importante" l'arbitro che dirige, al di là degli umani errori che questi possano commettere. Mi fermo qui per quanto riguarda il "sistema", ma non posso esimermi dalle amare considerazioni riguardo il nostro calcio giocato (o meglio... non giocato).
La Roma è stata ieri l'anticalcio, falli e lamenti, la Juve è l'anticalcio da una stagione intera ed è a 59 punti sul campo... la maggioranza delle squadre in Italia sono dei pullman sottopalla, che ripartono con due tre uomini quando ha l'occasione... Per pura filosofia. La cosa incredibile è che la strategia catenacciara rende tanto. Contiamo i gol in manovra e i gol in ripartenza che segnamo in generale fra tutte le squadre? Proviamo, il risultato sarà imbarazzante. Mi direte che però dobbiamo fare l'eccezione con Napoli: beh, facciamola ... ricordando però che un Milan in formato 'ti aspetto e ti colpisco' ha vinto su tutta la linea gli scontri diretti. E lo stesso Lazio e Inter contro i partenopei... Vogliamo parlare dell'Inter? 11 sconfitte. 1000 tiri verso la porta, stessi gol del Milan... E le altre squadre sono addirittura dietro le milanesi, in termini di gol segnati. La Lazio che cerca di dominare il gioco? Raro.
L'Atalanta? Eterna sinusoide tra alti e bassi. La verità è che la nostra natura è il difensivismo. L'ostracismo tattico di antica memoria. E più gli allenatori sono provinciali, più questa cosa si vede. Parlo del mio Milan allora: Pioli esempio lampante. Il Milan quando tiene palla e deve imporre un gioco sulla trequarti si smarrisce. Gioca contro Tottenham e Napoli e sfodera le partite tipiche di una grossa e forte tattica da provinciale che è in grado di vincere senza troppi affanni. Vuole fare l'innovatore poi però, schiaccia davanti Bennacer, mette ad impostare il soldatino Krunic (che mai guarda avanti ma sono indietro) fa stare Diaz come sponda con la porta alle spalle...
E la manovra è lenta, ripetitiva fiacca... La qualità del gioco e dei giocatori singoli, in Italia non c'è più da un pezzo. E si vede riflesso tristemente anche nella nostra Nazionale.