Forse la maschera messa su da Edin Dzeko - rottura di entrambe gli zigomi - è la faccia migliore di questa Roma.
La quadra giallorossa tempestata da infortuni vari e giocatori che scendono in campo stile 'scampagnata', allora possiamo solo dire che è meglio coprirsi il volto da una maschera e far finta di essere un'altra squadra. Come diceva il grande poeta Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, meglio noto come Trilussa, nella sua poesia La Maschera, che racconta di come molte persone si coprono il volto con una maschera simbolica e che cambiano, come quel sempre sorridente e di buon umore ad un triste velo nel giro di poco tempo.

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Na vorta je chiesi: “Beh, come fai

a conzervà lo stesso bon umore

puro ne li momenti der dolore,

puro quanno me trovo fra li guai?

Felice te, che nun te cambi mai,

felice te, che vivi senza còre”.

La Maschera arispose: “E tu che piagni,

che ce guadagni? Gnente, ce guadagni.

Ché la gente dirà: Povero diavolo,

te compatisco… me dispiace assai…

Ma in fonno, credi, nun je ‘mporta un cavolo.

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Questo è lo specchio della Roma, già, piangersi addosso, sì è vero la sfortuna sembra essersi accanita contro la rosa giallorossa, ma questo non può essere il movente per dire che una rosa come quella giallorossa non riesca ad essere di buona qualità, che non sia superiore alle squadre attuali dal settimo al ventesimo posto, visto che togliendo il Cagliari che è partito a manetta, alla fine dietro la Roma, dalla Lazio attualmente settima in giù, non vedo rose superiori a quella giallorossa.

La Roma ha qualcosa che non va? Beh sarebbe da ipocriti dire che infortuni vari non ridimensionino il tutto, ma credo che non si deve piangere addosso, anzi dovrebbe nel momento di difficoltà tirare fuori le cosiddette palle, e far vedere che riesce a farsi rispettare anche nel momento di difficoltà.
Come si dice, una grande squadra si vede nei momenti di difficoltà quanto vale, la Roma è tra le squadre grandi del nostro campionato, lo è stata negli ultimi 8 anni, quindi una stagione no, come quella passata e quella attuale non gli toglie quell'etichetta.
Ma ora serve una Maschera, già, una maschera che tutti portano simbolicamente, dal presidente che non si presenta mai ai suoi giocatori, ad un allenatore, che arrivato con l'entusiasmo di Zorro, ha spento il suo sorriso con le prime polemiche, che lo hanno portato ad una espulsione, cosa che prima non era mai accaduto per quel gentiluomo tutto casa e chiesa.

La maschera si è posata anche su i tifosi, già, quella tifoseria che non si è mai distaccata da quella squadra, da quella maglia che hanno sempre protetto contro tutto e tutti, eppure anche loro si stanno pian piano stancando.
Sono stanchi perchè ogni anno gli viene fatto credere una cosa e poi si ritrova a vedersi togliere i migliori, e soltanto un ripensamento di Edin Dzeko, che per amor della maglia e sopratutto dall'affetto dei tifosi, altrimenti anche l'attacco sarebbe stato più spuntato che mai. Per questo la Maschera è divenuta la miglior cosa che protegge quella rabbia che ogni tifoso ha dentro, la Maschera che un presidente come Pallotta non riesce a togliersi, forse per paura, forse per non dire di essere un incompetente.
La Maschera pochi l'anno tolta, sì quando sono usciti del tutto da quella realtà opprimente. Beh che dire di quel Francesco Totti che da Re in campo si è visto relegato ad essere un dirigente-reietto da portare solo in tribuna per portare i tifosi allo stadio? E di quel Daniele De Rossi che dava l'anima in campo e cacciato via perchè troppo vecchio? Da quel Florenzi che il tifoso non ci si immedesima perchè troppo pauroso come capitano?

Per questo la Maschera è la miglior cosa, già quella Maschera che non ha bocca e che non fa fuori uscire quel che in questi anni ha portato tutti i tifosi ed ex calciatori della Roma a esprimere continui lamenti contro una società che non impersona la verà romanità giallorossa, ma che se ne frega altamente e sempre più raramente ci mette la faccia, ma la fa mettere a dirigenti sempre più in difficoltà davanti a tante domande alle quali una vera risposta non c'era, ma come al solito si utilizzava e si utilizza la solita Maschera per dare un contentino e false speranze vendute come speranze.

La Maschera è sempre più parte di una società che vuole continuare a fare il suo gioco, ogni tanto dando un contentino, che sia la speranza dello stadio, con un giocatore che possa allieviare le tante critiche dei tifosi, con il continuare a dire che la Roma prima o poi sarà una delle squadre più forti d'Italia e D'Europa, frase che rieccheggia nelle orecchie di molti tifosi giallorossi da quando James Pallotta si è imposto come presidente, dopo la gloriosa famiglia Sensi che ricorda lo scudetto del 2001 e alcune soddisfazioni in Coppa Italia, da quel dì il popolo giallorosso non ha più avuto una gioia, ma soltanto delusioni, dall'addio di Francesco Totti a quello di De Rossi come bandiere, e sopratutto di tanti giocatori che avevano portato i giallorossi a sfiorare la vittoria del campionato italiano, lasciando una Maschera, già quella Maschera che chiede una sola cosa: Pallotta go Home