Ieri sera al "Bentegodi" la Roma non ha avuto, certo, vita facile. Oltre ad un terreno di gioco molto pesante a causa della pioggia, i giallorossi si sono trovati dinanzi un ottimo Verona. La squadra di Juric è in una condizione fisica da fare invidia e in più non gioca altre competizioni. La Roma, comunque, è uscita dal "Bentegodi" più cinica, riuscendo a capitalizzare le occasioni che le sono capitate. A dare una grossa mano ai giallorossi, sicuramente, la grande qualità dei singoli. Infatti non si può non soffermarsi ancora una volta sui grandi assist di Pellegrini, sul grande controllo palla di Kluivert, sull'intelligenza tattica di Dzeko. Questi sono solo alcuni dei nomi dei giocatori che stanno facendo grande la Roma.

In verità la grande arma che la Roma ha, rispetto agli anni addietro, è il grande senso di appartenenza e la voglia di sacrificio che tutti i giallorossi hanno. Ieri, dopo l'infortunio di Kluivert, è entrato in campo Perotti. L'argentino che aveva già giocato una parte della gara contro il Brescia, non aveva fatto una grande impressione. Anche ieri fino alla fine del primo tempo non aveva esaltato i tifosi per il suo gioco. La squadra, comunque, ha continuato a sostenerlo e Perotti nel secondo tempo è entrato in campo con un passo totalmente diverso. Quando al novantaduesimo minuto ha messo al centro per Mkhitaryan la palla ricevuta da Pellegrini, che ha portato al terzo gol, è stato letteralmente sommerso dagli abbracci dei compagni.

Questo è il segno più tangibile di come nella squadra giallorossa si sia creato un clima di sacrificio per il compagno
. Ognuno è pronto a sostenere il proprio compagno, anche e soprattutto nei momenti peggiori. Questo ha aiutato Perotti a venire fuori dal momento non felicissimo e, di certo, aiuterà anche Under, che ancora non è nel pieno della forma. La forza del gruppo è l'arma migliore di questa squadra e la cosa più bella è che non si può acquistare per nessuna cifra nel calciomercato.