Il francese si é insediato in mediana a fianco di Cristante, e i due hanno quasi da subito preso in mano le redini del gioco, trovando quel target di qualitá necessario (almeno per la partita di ieri) a far girare il pallone senza intoppi. Veretout non ha rubato l´occhio (e forse non lo ruberá mai), ma le statistiche finali parlano di oltre 50 palloni giocati e 91% di passaggi riusciti, ma soprattutto si é visto un mix di palle lunghe, passaggi corti e, quello che é mancato alla Roma da tempo, passaggi a media lunghezza a trasmettere il gioco sulla tre quarti sempre precisi e con la misura corretta. La Roma cosí ieri non ha forse risolto il problema di rompere il gioco facilmente (Veretout in questa statistica non ha fornito acuti particolari), ma ha certamente evitato di perdere palloni sanguinosi in mediana ed ha gestito piú facilmente e piú a lungo il possesso palla. Ed anche Cristante, giá da tempo ormai autore di prestazioni abbastanza solide, si é giovato della presenza solida del francese. Un ultimo accenno su Veretout: la squadra attorno al sessantesimo é come di consueto calata. Lui é stato l´unico a correre per i 90 minuti interi, segnale che la squadra nel complesso non ha ancora del tutto risolto il problema mentale di non riuscire a rimanere compatta per tutta la durata del match.

La presenza di Veretout ha inoltre consentito a Fonseca di spostare a cuor leggero Lorenzo Pellegrini sulla tre quarti, mossa che unita all´inserimento di Mkhitaryan, ha garantito alla Roma un tasso di qualitá offensivo decisamente piú alto. 3 assist e un palo per il giovane centrocampista romano, piú vicino alla zona calda del gioco e meno ingabbiato tatticamente e mentalmente da compiti di costruzione per i quali forse deve ancora trovare la giusta maturitá. Ma tanta qualitá negli ultimi passaggi e molta continuitá di azione. Se riuscirá a tenere a bada la foga in alcuni momenti, Pellegrini é destinato in questo ruolo ad esplodere definitivamente.

Capitolo Mkhitaryan: l´armeno ha iniziato il gioco sembrando un pesce fuor d´acqua. Un paio di appoggi semplici sbagliati, il gioco della Roma inizialmente sbilanciato dalla parte di Kluivert, forse la necessitá di prendere le misure della sua posizione. Poi una gran palla di Pellegrini lo lancia verso la porta e "Miky" segna col sinistro il momentaneo 3-0. Da quel momento per l´armeno é un costante crescendo nel posizionamento, nell´inclusione nella manovra, nei passaggi mai banali. Anche Miky non ruba l´occhio al pari di Veretout, ma mostra a piú riprese di possedere, almeno nella testa, un calcio di un altro livello. Alla fine dei 90 minuti l´armeno si muoveva come se fosse a Roma da sempre.

Morale? La Roma probabilmente continuerá a tratti a soffrire in fase di non possesso, anche se i due gol subiti ieri arrivano non da errori individuali o di reparto. Ma qualitativamente, con i nuovi innesti, ha sbagliato molto meno in fase di palleggio, perdendo meno palloni e gestendo per larghi tratti senza causarsi immotivati ed improvvisi affanni difensivi con palle perse banalmente.

Si tratta di una sola partita per ora, ma se la Roma riuscirá a ripetere spesso la prestazione di ieri durante l´anno, allo stato attuale difficilmente non centrerá il quarto posto.