Nelle ultime settimane, è inutile negarlo, ma la stampa ha, praticamente, bombardato Mourinho. Su di lui è stato detto di tutto, ma le cose più pesanti, sono a mio modesto parere, che Mourinho non fosse più lo stesso, che non aveva più il suo ascendente sui giocatori, in poche parole che era un tecnico bollito. Tante cose dette e scritte sul suo conto che Mourinho, nella conferenza stampa pre Genoa, arriva con il coltello tra i denti.
Non ancora paghi di tutte le cose dette, i giornalisti iniziano la conferenza stampa con una grossa, grossissima provocazione, parlando di Conte e del Totthenam. Mourinho, però, piuttosto che dare dell'ignorante al giornalista, questa volta si limita a glissare la domanda e ad andare avanti. 

La Roma è in un brutto momento, arriva a Marassi con tanti problemi e, anche se la stampa fa finta di niente, ai giallorossi mancano Spinazzola, Vina, Calafiori, quindi un intero reparto di sinistra, Kumbulla e Smalling, recuperati in extremis, quindi mezzo reparto della difesa centrale, Pellegrini e Zaniolo a mezzo servizio e, per non farsi mancare nulla, alla vigilia dell'incontro con il Genoa, arriva pure la positività di Cristante e Villar. 
La stampa è in silenzio, anzi parla, ma degli assenti del Genoa, catalizzato l'attenzione sui problemi del neo tecnico dei grifoni Shevcenko nel fare la formazione. La Roma, nonostante le tante assenze, scende comunque in campo con il piglio giusto, scende in campo con un solo obbiettivo: vincere. Mhkitaryan, sin dalle prime battute, mostra di essere in palla, mostra di essere particolarmente ispirato e infatti va in gol. Benissimo, qualcuno dirà, la gara si mette in discesa, sì, se non fosse per il solito arbitro. che infatti annulla il gol a Mhkitaryan per un presunto fallo di mano, ma l'azione sarebbe già viziata da un fallo di mano di un giocatore del Genoa.
La Roma,però,è intenzionata a vincerla questa partita e,nonostante,tutto,spinge sull' acceleratore. La palla,però,non entra,tra un' azione e l' altra il tempo scorre e il pericolo di perdere altri punti inizia a concretizzarsi. Sulla panchina della Roma,però,siede un tecnico che se ha vinto tanto in carriera è perché sa vincere e, con una sua mossa, mostra a tutti di essere tutt'altro che bollito o finito. Mourinho ha il coraggio e l'intuizione giusta di mandare in campo un ragazzo del 2003, un ragazzo che altri tecnici tanto osannati, nemmeno avrebbero convocato, Felix. Felix entra in campo galvanizzato dal fatto che, uno come Mourinho, abbia puntato su di lui.
Per ripagare questa fiducia, Felix segna due reti, le due reti che porteranno la Roma alla vittoria, due reti che porteranno la Roma sopra la Juve e la Lazio.
Il primo gol nasce da una grande prodezza di Mhkitaryan, il secondo, invece, è una perla di Felix. Mourinho, mandando in campo un ragazzo della primavera, in un momento così difficile per lui e la sua squadra, ha mostrato non solo di avere tanto coraggio, ma soprattutto di avere ancora una cosa che lo ha contraddistinto in tutta la sua carriera, il fiuto per il talento.

Quindi, cari signori, anche se oggi qualcuno fa passare la vittoria della Roma come qualcosa di fortunoso, così non è!
La Roma, ieri, la vittoria se le è costruita con le sue mani o meglio con le mani di Mourinho e se in quelle mani a gennaio, Pinto metterà qualche rinforzo idoneo, vedrete che la Roma dirà la sua!