Ancora non si apre il mercato, ancora non ci sono nomi eclatanti togliendo Aaron Ramsey alla Juve, ma questo calcio italiano sta cambiando, in meglio o in peggio? Questo ognuno lo vede a modo suo. Se mi avessero detto che la Juventus avrebbe vinto sette scudetti di fila nel 2012 mi sarei messo a ridere e forse avrei mandato a quel paese chi me lo avrebbe detto, così come vedere il Chievo Verona nel 2019 restrocesso in Serie B e il Brescia tornare in Serie A sempre in questa stagione, che i Della Valle avrebbero ceduto ad un americano, che il Parma dalla Serie D in quattro anni sarebbe tornata in A.

Cosa non mi ha stupito dal 2012 ad oggi? Il Napoli e la Roma. Voi mi chiederete il perché, e io sono qui a rispondervi. Il Napoli e la Roma da quel dì non hanno fatto nulla di eccezionale, visto che da quel dì sono state l'anti-Juve, ma poi non hanno mai messo paura a quella Juve, anzi... La Roma e il Napoli purtroppo vivono in grandi piazze e nelle grandi piazze non si vince nulla, difatti è quello che entrambe non fanno da anni orsono. Nelle grandi piazze non si vince perché i tifosi sono sempre pronti a mettere alla gogna qualsiasi calciatore, allenatore, presidente sempre e comunque ,mentre forse non si capisce che quelle persone che le hanno salvate da fallimenti certi che si chiamano Pallotta e De Laurentiis se non ci fossero stati adesso parleremo di due società che navigavano in Lega Pro o Serie B. Perchè queste due piazze sono sempre al centro, perchè i tifosi sono troppo calorosi, troppo attaccati alla mentalità di simboli e idoli, non parlano mai di trofei, ma sempre e solo di questo o quel giocatore, questo o quell'allenatore. Come sappiamo a Napoli c'è l'altarino a Diego Maradona e parliamo di un giocatore andato via più di 30 anni fa, a Roma è vietato parlare di Francesco Totti e da poco anche di Daniele De Rossi, a Napoli c'è chi acclama Lorenzo Insigne solo perchè napoletano, ma è proprio questo che rovina queste due piazze, il troppo amore verso chi ha fatto del bene.

Partiamo dalla Roma, città dove sono nato e vivo tutt'oggi. Sono cresciuto con molti amici romanisti e ho sempre visto in loro il troppo attaccamento ai singoli giocatori, in questo caso prima a Giuseppe Giannini e poi a Francesco Totti, per loro potevi toccare tutti meno che Totti altrimenti avrebbero contrattaccato chiamando la Juventus 'ladra', visto che sono juventino. I tifosi della Roma sono molto calorosi nei confronti della propria squadra, se vuoi fare un discorso con loro allora devi essere preparato alla risposta decisa e non sempre delicata. Partiamo dal nome di Francesco Totti, si quel capitano che può sbagliare ma che è difeso sempre e comunque, perchè? Perchè romano, romanista, capitano, scarpa d'oro, scudetto, coppa italia poi distante uno degli artefici del Mondiale 2006 in Germania, quello però all'ultimo perchè prima c'è sempre e solo la Roma per loro. Lazio? Burini, Juventus ladri, le altre? Non calcolate, valgono meno di zero. Se a un romanista gli fai notare che la Lazio ha vinto più di loro in quella stagione e che si è classificata sopra di loro, ti rsponde che la Lazio è una pippa, e loro se la mangiano quando gli pare, poi però perdono 4 derby di fila, ma il risultato non cambia. La Juventus? Odiata e innominabile per alcuni, altri invece ne vedono la vediricità dei fatti. Nella Roma romanista - anche se per loro il laziale non è un vero romano - ci sono quattro cose che non si possono nominare: 1. Francesco Totti 2. La maglia della Roma 3. I tifosi della Roma 4. La Lazio.

Passiamo al Napoli e a Napoli città. I tifosi napoletani sono come i romanisti legatissimi ai colori e agli idoli, ma se a Roma Totti lo è stato per sempre a Napoli sono bastati 6 anni per metterlo nell'olimpo della storia. Vuoi che era uno dei giocatori più forti, vuoi che lui si sentiva napoletano fino al midollo pur essendo argentino, vuoi che frequentava ambienti molto napoletani, gente comune. Era uno del popolo e uno che girava per Napoli passeggiando e fermandosi a chiacchierare con tutti, non c'era distinzione, ricco, povero era uguale. Maradona è stato l'artefice dei trofei più importanti: 2 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana, ma ricordo rimase umile davanti ai napoletani, forse un po' meno a livello mondiale dove si è sempre professato il più forte giocatore della storia davanti a Pelè (cosa che io sostengo, per me Maradona è il più forte della storia ancora oggi). Detto questo a Napoli si vive del Napoli, musica e pizza. Tutti sono legati a quella maglia azzurra, ma anche qui si parla sempre di singoli, Maradona perchè è Maradona, Insigne perchè è uno scugnizzo napoletano. Gli altri? Sono giocatori forti, ma non verranno ricordati nella storia. Hamsik? Già tutti lo hanno dimenticato. A Napoli poi si pensa ai traditori, i 'lota' i 'latrine' si sprecano se passano dal Napoli alla Juventus. Dal noto Josè Altafini 'Core n'grato' a Gonzalo Higuian 'Lota' 'latrina' 'munnezza' e Maurizio Sarri 'Comandante Traditore', ecco questo macchia forse il tifo napoletano che si attacca troppo a chi fa del bene in maglia azzurra. Cose da non nominare a Napoli se passate da quelle parti? 1. Male di Maradona 2. Higuain 3. Sarri/Juventus.

Quindi due città legate da idoli (Totti-Maradona), nascita del giocatore (Totti/De Rossi-Insigne), capitani (Totti/Insigne), musica popolare (Antonello Venditti-Pino Daniele), comicità (Alberto Sordi-Totò) e dalle pietanze (Carbonara,Trippa alla Romana - Pizza e Maccheroni), questo è quello che in queste due città sono diverse da tutti gli altri. Roma e Napoli sono legati dalla storia in tutto e per tutto, ma anche nel calcio dove però si vince molto, molto raramente per quanto belle sono le loro piazze.