Dopo i pareggi deludenti, anche se per motivi molto diversi, contro Genoa e Lazio, la Roma si prepara a una sfida per niente semplice. All'Olimpico arriva infatti un Sassuolo reduce dalla larga vittoria di Marassi e sicuramente più riposato dei giallorossi, che tra infortunati e nazionali non hanno potuto approfittare della sosta allo stesso modo. 

Una partita importante, dunque. Anzi, fondamentale. Per ripartire con il piede giusto e dimostrare di aver fatto progressi nell'assimilazione del gioco di Fonseca, che fin qui si è visto solamente a sprazzi. Da un lato, certamente, per l'effettiva complessità di un sistema che richiede ingranaggi perfettamente oliati, ma soprattutto perché alla Roma delle prime due giornate mancavano quattro titolari, rimpiazzati da calciatori adattati. Sto parlando, ovviamente, di terzino destro, difensore centrale, centrocampista ed esterno sinistro. Che adesso ci sono tutti, o quasi. 

La formazione che Fonseca potrebbe schierare domenica vede dunque tre delle quattro caselle riempirsi finalmente di nomi nuovi, importanti. Purtroppo, causa infortunio di Zappacosta, quella del terzino destro tornerà a essere occupata da Florenzi, che più ci auguriamo di non vedere più lì, e più il destino trova modi bizzarri di farcelo restare. Pazienza, allora, sperando che il Sassuolo non dia troppi problemi da quella parte. 

Al centro della difesa, finalmente, Juan Jesus tornerà ad accomodarsi in panchina per lasciare il posto a quel Chris Smalling che sono molto curioso di vedere. Da appassionato di calcio inglese con una particolare simpatia per il Manchester United (risalente a ben prima del 7-1 e rimasta intatta), ho sempre trovato Smalling un po' incompiuto. Ha caratteristiche che potrebbero fare molto comodo alla timorosa difesa giallorossa delle prime due giornate, ma con i Red Devils non ha mai davvero convinto, anche se nel Manchester United post-Ferguson avrebbe fatto fatica anche Sergio Ramos. 
In ogni caso, resta un difensore decisamente superiore agli altri presenti in rosa, e credo che con Fazio (ma anche con Mancini) possa formare una coppia ben assortita, per quanto non velocissima. 

Nei due di centrocampo, finalmente, avremo la possibilità di scoprire Jordan Veretout, protagonista di una telenovela di mercato tra Roma e Milan che alla fine ha visto prevalere Petrachi. Lo dico senza nascondermi: il francese può essere davvero l'ago della bilancia di questa squadra. E' un centrocampista completo, grintoso ma dai piedi buoni, con discrete geometrie. Non è e non sarà mai un top player, ma inserito nel contesto giusto può risultare decisivo. Contro Genoa e Lazio è mancata la presenza di un mediano fisico a protezione della difesa, e Veretout è stato preso per fare proprio questo. 

La maglia di esterno alto a sinistra, infine, andrà al vero colpo di mercato di Petrachi: Henrikh Mkhitaryan. Che non ha bisogno di presentazioni, ma è un altro di quei giocatori che deve necessariamente ritrovarsi. Per ora lo ha fatto in Nazionale, e mi auguro che prosegua già a partire da domenica. Per quanto mi riguarda, trovo che l'armeno sia il giocatore ideale per interpretare il ruolo di esterno nel sistema di Fonseca. Ai due esterni, il portoghese non chiede semplicemente di andare sul fondo per crossare, o rientrare sul piede forte per calciare in porta, ma giocare praticamente da trequartista, entrando molto dentro al campo per dialogare con Dzeko. E non è difficile immaginare Mkhitaryan in questa veste. 

Così come non è difficile immaginare Zaniolo, che probabilmente sostituirà Under sulla fascia destra. Da dove avrà modo non solo di mettere in mostra gli strappi cui ci ha abituato, ma anche di trovare spazi meno intasati dall'ingombrante presenza di Dzeko, magari rientrando sul sinistro per piazzare un altro paio di bordate con cui ha fatto tremare i pali dell'Olimpico e i tifosi laziali. Il lungo stop di Under è un'occasione che Zaniolo non può lasciarsi sfuggire per confermarsi e prendersi definitivamente una maglia da titolare ai danni del turco. Anche perché, molto probabilmente, il ruolo di trequartista potrebbe tornare a Pellegrini, messosi in mostra da tuttocampista in maglia azzurra. Un giocatore che, sgravato dei compiti puramente difensivi del mediano davanti alla difesa, potrebbe confermare le continue investiture ricevute da Totti. Uno che di quel ruolo se ne intende abbastanza. 

Il 4-2-3-1 che mi auguro di vedere domenica sera all'Olimpico è dunque formato da Pau Lopez, Florenzi, Fazio, Smalling, Kolarov, Veretout, Cristante, Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko. La mia formazione tipo, o quasi. Quella vede Zappacosta al posto di Florenzi, Mancini al posto di Fazio, e Zaniolo confermato al posto di Under. 
Sacrifici "eccellenti", ma forse necessari per vedere la vera Roma di Fonseca.