Il post partita di domenica sera è stato tutto a tinte bianconere, un vero e proprio processo su Pirlo l'allenatore senza gavetta salvato dal solito CR7. Tutti, o quasi, si sono dimenticati della protagonista della serata, di chi ha dominato in campo e che, al netto dell'assenza di Zaniolo, ha schierato un undici titolare di tutto rispetto. 

La lettura tattica della partita è stata perfetta, e salvo la fase conclusiva del match e qualche azione sporadica, si è giocato quasi sempre a ridosso dell'aria Juventina dimostrando una migliore condizione atletica.  La squadra ha girato molto bene con Pedro e Mkhitaryan sempre molto propositivi sia in attacco che in copertura ma ancora poco incisivi in zona gol al pari di un sontuoso Dzeko che sveste i panni di partente per indossare la maglia capitolina e regalare l'ennesima prestazione sontuosa.  La partita si è giocata in quaranta metri con entrambe le squadre molto compatte e la differenza l'hanno fatta i due top players alle spalle di Dzeko che sfruttavano gli spazi tra le linee dimostrando una qualità tecnica che poche squadre possono contare.  Con Pedro la Roma ha trovato un giocatore che spazia molto per il campo e che ama velocizzare la manovra con tocchi di prima e controlli orientati. La Roma, per molto tempo, è stata sovrana del gioco ed il possesso palla così come l'indice di pericolosità se sono la conferma.  Il solo Big che ha deluso, tralasciando lo sfortunato rigore, è stato Pellegrini adattato in un inedito ruolo ben lontano dalla sua amata trequarti.

Analizzando il mercato si evince come la Roma abbia impreziosito la sua squadra con giocatori di esperienza come Pedro e giovani di belle speranze come  Kumbulla e Ibanez senza rinunciare ai suoi pezzi pregiati ma facendo cassa dai giocatori fuori dal progetto come Schick e Under, invertendo quindi la tendenza delle ultime stagioni. 

Ma a questo undici titolare, che vanta nomi come Dzeko, Pedro e Mkhitaryan, mancano gli ultimi tre tasselli per essere una formazione da piazzamento Champions. 

Il primo tassello è sicuramente quello del portiere, Pau Lopez, nonostante i complimenti di Mirante, pare non abbia convinto al suo primo anno alla Roma e nelle gerarchie è dietro al portiere italiano 37enne. La Roma necessita o di rilanciare il portiere spagnolo o di cederlo, magari insieme ad Olsen ad oggi terzo portiere, per acquistare un estremo difensore pronto per il salto di qualità. Il nome perfetto potrebbe essere Musso dell'Udinese, portiere che è stato molte volte vicino all'Inter e che si è fatto apprezzare per la sua sicurezza e i suoi riflessi. Senza ombra di dubbio sarà il nuovo portiere dell'Argentina ed uno dei migliori di questa stagione in Serie A. 

Il secondo tassello lo conosciamo tutti, è una vecchia conoscenza della Roma che pur di ritornare nella capitale sarebbe disposto a ridursi nettamente lo stipendio. Smalling a trentanni ha vissuto, dopo tanti alti e bassi, una stagione di alto livello trovando a Roma il giusto ambiente dove emergere. Il club capitolino potrebbe spuntarla gli ultimi giorni di mercato quando lo United pur di ridurre gli stipendi a libro paga potrebbe accontentarsi dell'offerta giallorossa. 

Il terzo ed ultimo elemento è l'esterno destro, è impensabile avere un treno come Spinazzola a sinistra e poi giocare con Santon o Bruno Peres a destra. Sulla fascia manca un giocatore di livello che possa completare un undici titolare di tutto rispetto. Visti gli esborsi per Smalling e Musso e l'esigenza di cedere giocatori non centrali al progetto, il nome perfetto per la fascia destra è Paolo Ghiglione, giocatore a lungo sottovalutato e chiuso dall'arrivo di Zappacosta. Il Genoa è fortemente interessato a Juan Jesus con il brasiliano, in scadenza nel 2021, che potrebbe rientrare nella trattativa abbassando l'esborso economico o in uno scambio di prestiti con diritto di riscatto (che diventa obbligo con il numero di presenze) l'anno successivo.

 Musso-Smalling-Mancini-Kumbulla-Ghiglione-Veretout-Pellegrini-Spinazzola-Pedro-Mkhitaryan-Dzeko.

Ma una squadra non può vincere con solo i titolari e necessita anche di una panchina di livello e la Roma necessita di alcuni tasselli:

Igor: Riserva di lusso in uno scambio di prestiti con Fazio che interessa particolarmente alla Fiorentina. Il brasiliano si è messo in luce con la Spal e nella seconda metà di stagione con la maglia della Viola, ha potenziale e potrebbe essere un'alternativa importante insieme ad Ibanez e Cristante.

Vlahovic: Vice Dzeko di livello che potrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto, il giocatore è chiuso da Cutrone e Kouame ma ha del potenziale incredibile.

Cessioni (a titolo definitivo o in prestito) dei membri della panchina: Santon, Kardorp, Perotti, Pastore, Coric

Portieri: Musso, Mirante; Difensori centrali: Smalling, Mancini, Kumbulla, Ibanez, Igor, Cristante (jolly); Terzini destri: Ghiglione, Bruno Peres; Terzini sinistri: Spinazzola, Calafiori (Ctp in lista B); Centrocampisti: Pellegrini, Veretout, Diawarà, Villar, Cristante; Trequartisti/esterni: Pedro, Mkhitaryan, Kluivert, Zanilo, Perez; Prime punte: Dzeko, Vlahovic