Se non ricordo male era l'estate del 1995 quando nei pomeriggi roventi di agosto, seduti fuori al bar di paese, fra una partita al biliardino e una chiacchiera fra amici, il jukebox suonava continuamente "Non è", canzone dal testo leggero e spensierato che iniziava più o meno così: "Luglio agosto settembre - luglio agosto settembre - un' altra estate - che se ne va - e allora rivoluzione - sempre rivoluzione - dentro e fuori di me - no non mi lamento -per la mia situazione ...".  Per me sono stati i tempi della giovinezza, mio padre mi regalò il motorino 50 per la promozione in seconda superiore, non c'erano ancora smartphone, internet, le partite di calcio  ancora non mi interessavano particolarmente e il mio sogno era Elsa, la barista, ma non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi... buon per lei.

Ma ora basta vanità e parlare di se stessi... parliamo della Roma e del Mister che come cantava Luca Carboni ha fatto due o tre rivoluzioni in meno di tre partite di campionato. Luglio agosto settembre? Speriamo solo luglio agosto e non lamentiamoci per la nostra situazione; obbiettivamente abbiamo raccolto anche più di quello che meritavamo in quanto, contro il Torino, non meritavamo la vittoria e, a conti fatti, sul campo avremmo meritato 2 miseri punti.. ne abbiamo 4 quindi su con il morale.

Punto primo: la preparazione.  
Gattuso ha dichiarato a fine partita che la squadra (Milan) ha lavorato forte per quaranta giorni e che non sono ancora al 100%; la loro manovra era fluida, avevano le idee chiare e non camminavano per il campo. A questo punto, viste le tre gare di campionato della Roma, sembra che Di Francesco e lo staff tecnico abbiano sottoposto la squadra alle sette fatiche di Ercole nei mesi estivi; secondo me hanno scelto di finire la preparazione il 15 di Settembre quando si rientrerà dalla pausa delle nazionali.
Hanno impostato questo tipo di preparazione per ovviare al solito problema del calo fisico di dicembre/gennaio che ci portiamo dietro da qualche anno e per la volontà del tecnico di avere una squadra che corre e sia superiore agli altri sul piano atletico fra qualche settimana. Per il 4 3 3 difranceschiano è d'obbligo avere gente che macina chilometri a ritmi alti ma tutto questo non è possibile pretenderlo ad agosto ma, purtroppo, i punti si assegnano lo stesso, non giochiamo per il de cuius trofeo Tim.

Punto secondo: gli schemi. Non abito a Roma ma in un paese di 1500 abitanti in Abruzzo; mi diverto molto a sentire cosa dicono le radio romane in questi giorni: parlano già di Conte, di cacciare Monchi, di vendere la società a qualche sceicco. Non fanno mai un discorso serio, forse non hanno mai giocato al calcio, ne traggono lauti guadagni soprattutto quando la squadra non gira e posso sparare su società e allenatore. Non capiscono che Di Francesco ha cambiato modulo più volte non perché e rimasto folgorato sulla via di Damasco e si è convertito al   4 2 3 1, ma per cercare di portare a casa punti in uno dei momenti più difficili della stagione. La condizione fisica non c' è e si vede: Zapata che scappa a Manolas non è la normalità e neanche vedere Fazio e Colarov in quelle condizioni; andatevi a rivedere gli stessi giocatori, pochi mesi fa in semifinale di Champions. Che siano invecchiati di colpo in quattro mesi? Chissà. 

Punto terzo: mercato. Molti tifosi si sono incazzati quando, a pochi giorni dalla chiusura del mercato, è stato ceduto Strootman al Marsiglia per 28 milioni di Euro. Ci siamo domandati il perchè di questa cessione anche se le casse della Roma erano a posto e il piglio dell'olandese sarebbe servito, e come, anche alla luce dei primi risultati in campionato. La risposta che mi sono dato è che, c' era anche una ragione economica ma, probabilmente, lo staff tecnico ha visto qualcosa di importante nei giovani appena arrivati a Trigoria. Mi riferisco soprattutto a Zaniolo che, guarda caso, è stato convocato da Mancini per le gare con la nazionale. C' è l'idea che i giovani possano sostituire degnamente chi è andato via e, con una squadra in condizione fisica ottimale, le idee e il gioco del Mister possano essere messe in pratica. Ora, del gioco di DiFra, non si è visto ancora niente: pressione alta con gli attaccanti (Dzeco compreso) che non hanno mai fatto una rincorsa verso il difensore o centrocampista che stava impostando l'azione; centrocampisti che passano palla sempre verso portiere e difensori messi in croce dalle incursioni degli avversari.

Per pagelle e giudizi ci sarà tempo ma, per ora, evitiamo i toni e gli argomenti  di questi giorni.