Rocco Commisso sa come si fanno i business.
Partito dal niente è diventato milionario e non ha intenzione di smettere.
Prendete la sua ultima creatura, la Fiorentina, che adesso non solo non ha debiti, ma ha pure un super attivo di 156 mln di euro. Merito sopratutto delle cessioni eccellenti di Chiesa e Vlahovic che hanno impoverito senza dubbio la rosa, ma arricchito le casse.
Insomma Rocco i conti li sa fare, tant'è che quando parla di calcio lo fa con il Financial Times. Una scelta non banale come le parole che usa per attaccare: “Qui ci sono club che non rispettano le scadenze e con i soldi risparmiati fanno il mercato" aveva detto.
Insomma, un j'accuse di quelli tosti che gli è valsa qualche minaccia di querela e l'antipatia di molti altri presidenti: “Perché, chi altro ha fatto quello che ho fatto io in Italia? Vuoi che li elenchi? Non gli Agnelli. Il nonno, forse, non i nipoti. Non Gordon Singer al Milan. Non quel ragazzo alla Suning. Usano i soldi degli altri”.
Insomma da questa intervista ne esce un uomo tutto d'un pezzo, vecchio stampo e integerrimo.

Perché allora "rovinare" tutto accettando per ben 2 volte (non una) quei famosi soldi dei "nipoti" di Agnelli? La volontà del giocatore? In fondo uno come Vlahovic lo fai rinnovare a 8 milioni e poi lo rivendi al prezzo che vuoi e sopratutto a chi vuoi, o no?
E ancora, il nostro self made man, cosa ha costruito per la Fiorentina? I gioielli che ha venduto c'erano prima di lui e ora la cassaforte è piena solo di banconote che però senza un progetto tecnico ambizioso rimarranno lì dove stanno.
Insomma, l'idea che mi sono fatto è che se questa Serie A è come sostiene lui una farsa, anche Commisso recita la sua parte del chiagne e fotte: si lamenta e nel frattempo...