Il fallimento europeo della Juventus ha un solo colpevole. Non l'arbitro, non il VAR: il colpevole del fallimento europeo della Juventus si chiama Juventus.
Una squadra forgiata su un sistema ventennale di favori arbitrali, compravendite di partite e società succursali pronte a farsi da parte quando il gioco si fa duro; il tutto per la malsana logica del "vincere è l'unica cosa che conta".
Anche se a farne le spese è lo Sport. Anche se a farne le spese è un'intera competizione, ormai poco allenante per competere con determinati ritmi, qual è ad oggi il campionato italiano sponsorizzato Fiat.
Ed eccoli lì, puntualmente soccombenti.
Ed eccoli lì, quest'oggi, gli organi di stampa e di (dis)informazione sguinzagliati e pronti a difendere l'indifendibile.
Un rigore netto, solare, causato da un'ingenuità del loro difensore, presumibilmente abituato ai confini nazionali, dove tutto è loro concesso.
Loro che con di rigori al 96esimo se ne intendono.
Loro che "l'arbitro è la scusa dei perdenti". Proprio così, perdenti come la storia insegna.
Ebbene, Compagni, anche stasera ha perso la Juventus ed ancora una volta ha vinto lo Sport.
Tutti uniti: #roadToKievo
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