Alla Juve Milinkovic-Savic piace tantissimo e non è una novità, lo stesso Marotta ha più volte ripetuto durante la passata stagione di seguire ''con grande interesse'' il talento della Lazio.
Tuttavia appena il dg della Juve ha bussato alla porta di Lotito per intavolare un discorso amichevole e puramente informale sul giocatore è stato accolto gelidamente dal presidente della Lazio. D'altronde i rapporti tra Juventus e Lazio erano da anni ai minimi termini, in un clima che si potrebbe definire da guerra fredda: dopo Lichtsteiner non c'è stato più alcun affare tra le due società, le quali si sono inoltre trovate quasi sempre in posizioni antitetiche per quanto riguarda Figc, ripartizione dei diritti tv, seconde squadre, nelle alleanze in Lega calcio eccetera.

Ora però il vento sembra essere cambiato, non soffia più il Burian siberiano, ma il caldo scirocco. Da mesi ormai Marotta e Paratici lavorano ai fianchi Lotito e Tare, per smussare gli angoli più acuti, spegnere le tensioni, instaurare un rapporto quanto più possibile normale, su cui porre le basi per una discussione.
Il loro lavoro non è stato vano e se anche Lotito sembra aver chiuso loro la porta in faccia sparando un prezzo altissimo per il suo miglior giocatore (150 milioni), in realtà egli ha aperto il tavolo delle trattative. Il solo porre una cifra, per quanto assurda, fuori contesto, significa il porsi nella posizione di poter discutere: se invece Lotito avesse voluto rimanere gelido con i torinesi avrebbe risposto semplicemente che mai avrebbe venduto Milinkovic in Italia (tradotto, alla Juve). Così non è stato, e le trattative possono iniziare.

Realisticamente la Lazio punta a ottenere 115-120 milioni di euro dalla cessione del serbo. La Juve al momento non dispone di così tanti soldi e propone quindi un pagamento biennale, con l'inserimento magari di una contropartita tecnica, individuata in Pjaca, valutato una ventina di milioni. Per la prima rata però Marotta si trova costretto a considerare una cessione eccellente, tenuto conto che sul bilancio di quest'anno pesa anche il riscatto di Douglas Costa dal Bayern per 40 milioni e il probabile ingaggio di Cancelo che ha una valutazione analoga anche qui con l'inserimento di varie contropartite quali ad esempio Sturato e soprattutto Madragora.
Servono quindi soldi freschi, e tanti. Quelli che potrebbe garantire una cessione di Higuain.
Il Pipita può veramente partire: il suo rendimento, pur alto è stato altalenante, il suo ingaggio è assai pesante per le casse juventine e questa è l'ultima stagione per la Juve per poterlo rivendere a grosse cifre. Lo stesso Higuain non è molto contento del suo gioco alla Juve: al Napoli era finalizzatore, alla Juve è posto quasi in secondo piano. Gonzalo vorrebbe riprendere a segnare gol a ripetizione, e considera la possibilità di fare un'altra ultima, grande esperienza in una squadra diversa. Magari al Chelsea, dove sta proprio per approdare Maurizio Sarri, suo mentore ed estimatore. Dalla cessione dell'argentino la Juventus dovrebbe ricavare sui 60 milioni di euro, che sarebbero subito reinvestiti appunto sulla prima rata di Savic.

Via Higuin quindi, per far posto a Milinkovic-Savic. E Allegri che dice?
L'allenatore livornese ha personalmente dato il suo assenso all'operazione. Il rapporto con l'argentino non è idilliaco, nonostante le varie, reciproche smentite. Inoltre, con l'arrivo del centrocampista serbo apprezzatissimo da Allegri, il tecnico potrebbe aver modo di ridisegnare completamente la rosa.

ALLEGRI, IDEA FOLLE O GENIALE?
Indiscrezioni da Vinovo riportano come per tutta la stagione Allegri abbia posto particolare attenzione al modo di giocare del Napoli. In particolare come si muoveva il funambolico attacco partenopeo. Ancora più in particolare alla posizione di Mertens, il folletto belga esterno/seconda punta spostato da Sarri un paio di stagioni fa nel ruolo di centravanti atipico, con risultati eccezionali. Allegri sarebbe intenzionato a riproporre questo schema alla Juve, con le dovute proporzioni per quanto riguarda il diverso modo di giocare delle due squadre. Con chi al posto di Mertens? Dybala, naturalmente.

Il talento argento oggi come oggi gioca nella Juve troppo lontano dalla porta e spesso lui e Higuain si ''pestavano i piedi'' quando si ritrovavano entrambi davanti. Inoltre più volte Paulo doveva abbassarsi a raccogliere la palla a centrocampo, auto-escludendosi retrocedendo, dalla possibilità di far male alla difesa avversaria. Nel ruolo di prima punta atipica sarebbe al fine dell'azione oppure la potrebbe ricamare agendo da regista offensivo, ruolo svolto in più di un'occasione da Higuain. Nell'area di rigora Paulo si è dimostrato letale e potrebbe sgusciare tra i difensori in un attimo (il dribbling certo non gli manca).

Fantascienza? Con Allegri tutto è possibile.
Ricordiamo il suo reinventare Marchisio regista nelle sue due prime stagioni alla Juve ( ottimo rendimento del Principino, fino all'infortunio), oppure Sturaro e Cuadrado terzini (con risultati alterni) o ancora Mandzukic esterno (intuizione geniale). Questo per dire che Allegri potrebbe sorprendere ancora una volta, lui stesso una settimana fa ha detto che Bernardeschi potrebbe fare la mezz'ala, dando riprova, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno, di quanto sia propenso a vedere per i suoi giocatori ruoli e soluzioni alternative.

Nel caso di Dybala, fondamentale sarebbe la permanenza di Madzukic alla Juve. Il mister bianconero ne è innamorato calcisticamente e non ne farebbe (parole sue) mai a meno, né in spogliatoio né in campo. Con l'addio di Higuain Mandzukic troverebbe maggior spazio davanti, nel suo vecchio ruolo. Sostituirebbe Dybala nelle partite più fisiche, con l'argentino ad abbassarsi nel ruolo coperto fino ad ora di supporto a Higuain, magari nel 4-2-3-1. Quello che ne uscirebbe fuori sarebbe una Juve camaleontica, capace di cambiare in corsa formazione, modo di gioco ed interpreti, proprio grazie alla qualità dei suoi giocatori e alla loro capacità di ricoprire più ruoli. Proprio quello che più piace ad Allegri, da sempre fanatico nella gestione della partita e dei vari momenti di cui essa è composta. Si verrebbe così a creare un attacco versatile e di qualità ( Costa, Dybala, Bernardeschi/Cuadrado nel 4-3-3 con l'aagiunta di Mandzukic nel 4-2-3-1) che poggerebbe su un centrocampo tutto muscoli e qualità composto da Emre Can, Pjanic e Milinkovic-Savic (al cui acquisto è legato tutto ciò).

Sarebbe una Juve perfetta per il mister livornese, forse la più congeniale alle idee dell'allenatore, adatta per tentare l'assalto alla Champions: il vero obbiettivo della Juventus la prossima stagione.