Sono riuscito in un colpo solo ad infrangere due regole che mi sono dato: 1- non scrivere più di Gigio, fino alla conclusione del suo rinnovo e 2- non scrivere di personaggi importanti, per non riflettere luce altrui.
Ma ancora una volta il Dottor Sconcerti è riuscito ad agitare la mia tranquilla vita di campagna, affermando che Gigio Donnarumma, splendido portiere di Milan e Nazionale, è libero di fare le sue scelte e vestire la casacca che ritiene più adatta al suo futuro, avviandosi a giugno alla scadenza del suo impegno contrattuale.

Egregio Dottore,
nessun tifoso del Milan vuole obbligare il portiere a restare al Milan contro la sua volontà e ben che meno a vivere di sacrifici e stenti accettando la proposta fatta dalla Proprietà al suo potentissimo procuratore, Mino Raiola, di circa 8 milioni annui, su accordo quadriennale. Capiamo benissimo che il "duro" lavoro e i tanti sacrifici fatti debbano essere remunerati nel modo giusto, ma vede, forse sbagliando, sappiamo distinguere fra "giusta ricompensa" e "tentativo di estorsione". Sì, ha letto perfettamente (anche se dubito che dedicherà del tempo a questa risposta), perchè il secondo esula dalle prestazioni sportive per entrare in un campo, che non è di calcio, ma giuridico. Se la sua intenzione non fosse solo quella di lanciare il classico sasso, con un argomento fin troppo gettonato, avrebbe potuto argomentare con ben altra sagacia e professionalità. Viceversa ha voluto semplificare, evidenziare che il mercato è fatto di domande e offerte e che giocatori svincolati ce ne sono stati e ce ne saranno sempre. Devo confessare, che la leggo sempre con attenzione e rispetto, ma mi risulta sempre più difficile collocarla fra le "migliori penne", del giornalismo sportivo italiano.

Il "pizzaiolo" ha fra le mani "la gallina dalle uova d'oro" e vuole monetizzare. Perchè un giornalista della sua esperienza non scrive le cose come stanno? E' troppo difficile o poco elegante? Nessun portiere in Italia ha pretese così onerose. Nel mondo dubito ci siano più di tre estremi difensori ad arrivare a 10 Milioni, ma in squadre dove anche i compagni hanno ingaggi ben più alti di quelli del Milan. Oltre all'ingaggio c'è la questione delle ingenti pretesi del procuratore italo olandese. Quindi un contratto da quattro anni a 10 milioni annui, che con le tasse raddoppia l'importo e fra i 12 e 20 milioni di commissioni, Lei me lo "liquida" con la semplice libertà dii scelta. Tenga presente, se Le fosse sfuggito, che ho evitato fino adesso di scrivere "covid", poichè questa tremenda pandemia non si è solo abbattuta sulle nostre vite, mietendo morti in tutto il mondo, ma sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale, senza occhi di riguardo per nessuno, sport compreso.

Vede Dottor Sconcerti, voglio dargliela io, una notizia. Noi tifosi milanisti siamo affezionati a Gigio, lo reputiamo un "nostro ragazzo", siamo in tantissimi, reagiamo in modi diversi, ma non vogliamo né legarlo né costringerlo a fare una scelta che potesse metterlo in difficoltà, siamo consapevoli che 8 Milioni all'anno possono essere pochi. Noi desideriamo solo che la squadra ci diverta e possa raggiungere quella qualificazione Champions che ci manca da troppi anni. Se proprio abbiamo un desiderio, vorremmo aspettare tempi migliori, concentrandoci per ora solo al campionato, per esprimerlo pubblicamente. Ma visto che sono sceso in campo per dare risposte, allora vorrei che questa Proprietà, che ho accolto in modo scettico, ma che sta rendendosi protagonista della rinascita del Milan, abbassasse pubblicamente l'offerta a Gigio, confermando lo stipendio attuale e adeguando gli stipendi di altri giocatori.
Una scelta coraggiosa, di equità, che probabilmente porterebbe all'addio con il Nostro Gigio Prodigio, ad un danno sul bilancio, ma che avrebbe un valore INESTIMABILE ai nostri occhi e specialmente confermerebbe ancora una volta, per la centesima volta, quanto il Milan sia unico e ben diverso da tutte le altre squadre.

Ecco Dottor Sconcerti, questa è la pura e semplice verità. Chiedo scusa se ho mancato di rispetto, mi sarebbe piaciuto avesse scritto Lei questo pensiero, ma purtroppo non è successo. Poi, quando le squadre saranno in grosse difficoltà, con bilanci troppo onerosi, non vorrei leggere nelle sue proverbiali soluzioni critiche per ingaggi ritenuti spropositati.