Arturo Vidal sarà, a meno di imprevisti cambi di rotta, un nuovo giocatore dell’Inter. Prestito oneroso con diritto di riscatto l’anno successivo per un totale di 20 milioni più un triennale da 4,5 milioni per il giocatore. Queste dovrebbero essere le cifre dell’affare.

Ma come si potrà inserire il cileno nello scacchiere tattico di Spalletti?
Il centrocampo dell’Inter vede al momento un solo posto vacante accanto a Brozovic e dietro a Nainggolan, già sicuri del posto. L’idea di Ausilio è che sia proprio l’ex juventino a riempire quel buco andando a sostituire  uno tra Vecino e Gagliardini nell’undici titolare. A questi cinque va aggiunto Borja Valero che potrà rendersi utile come vice Brozovic nelle partite più morbide, in cui sarà talvolta necessario far riposare il croato. Conservare il possesso e difendere in avanti sono ancora nelle corde dell’ormai trentatreenne, più in difficoltà nelle partite ad alto ritmo quando si trova costretto a correre all’indietro in transizione. Uno tra Vecino e Gagliardini potrebbe essere sacrificato per questioni di bilancio o magari per tentare l’assalto a un giovane (Barella? Berge?).

Vidal porterà sicuramente esperienza internazionale e capacità di fare entrambi le fasi con ottima intensità, oltre a quelle giocate decisive e quei goal che tanto sono mancati all’Inter negli ultimi anni (35 in serie A nelle quattro stagioni alla Juventus).
Queste caratteristiche saranno fondamentali soprattutto in Champions e rappresentano il maggiore upgrade rispetto a Gagliardini, ottimo quasi solo in interdizione, e Vecino. L’uruguagio è discreto in tutto, ma non eccelle in niente e questo l’Inter non se lo può più permettere, non da un titolare. Inoltre la duttilità del cileno potrebbe permettere a Spalletti di ribaltare il triangolo di centrocampo in base alle situazioni, utilizzando Brozovic da vertice basso e Radja-Vidal come mezzali box to box. Oppure, più semplicemente, visti i frequenti acciacchi muscolari di entrambi potrebbero anche essere costretti ad alternarsi nel ruolo di trequartista incursore che Spalletti ha cucito addosso al belga negli anni di Roma.

Quali sarebbero allora gli aspetti negativi dell’affare Vidal?
La somiglianza con Nainggolan potrebbe essere tanto positiva in campi quanto negativa fuori. Entrambi trentenni, entrambi con ingaggi pesanti, entrambi con precedenti allarmanti fuori dal campo, potrebbero diventare prima di quanto si pensi un peso per il bilancio della società nerazzurra. A questo va aggiunto che quei soldi, operazione da 50 milioni complessivi, potevano essere spesi per un centrocampista di maggiore prospettiva visto che comunque l’Inter è abbastanza coperta nel ruolo da potersi sobbarcare una scommessa (Barella di nuovo?).
Anche perché l’all-in della Juventus affiancato dalle rivoluzioni a lungo termine di Roma, Milan e, in parte Napoli, avrebbero consigliato di costruire su una squadra che raggiunga il top tra 1/2 anni. D’altro canto un girone di Champions che si preannuncia proibitivo e la possibilità di inserirsi, tra un’ossessione europea e qualche indebolimento delle rivali, nella lotta scudetto hanno fatto sì che la dirigenza facesse di necessità virtù e si buttasse in maniera decisa sul cileno.

Il gioco sarà valso la candela?
Se Vidal si dimostrerà ancora all’altezza del meraviglioso giocatore tutto fare che ricordiamo in bianconero, decisamente sì.