In casa Milan si respira aria fresca: Gennaro Gattuso ha finalmente riaperto le finestre dei gloriosi stanzoni di Milanello e ha permesso alla squadra, alla società e ai tifosi di riprendere ossigeno dopo mesi passati tra l'asfissia e il turbamento, intra ed extra calcistico. L'infinito numero 8 di Corigliano Calabro è riuscito a ridare un'anima a questo Milan e a rimetterlo sui binari giusti che hanno indirizzato la squadra verso una serie positiva di risultati in campionato (ottenuti con prestazioni convincenti), a cui si aggiunge la speranza della finale in Coppa Italia e una rinnovata fiducia per la cavalcata europea.

Il mercato che si è appena concluso non ha visto però il Milan protagonista, e questo potrebbe rappresentare l'anello debole di un 2018 che è cominciato con risultati, stimoli e auspici diversi da quelli degli ultimi anni rossoneri. Il centrocampo, e soprattutto Kessie, aveva forse bisogno di un'alternativa rodata e duttile (tipo Kucka), anche perchè è impensabile fargliele giocare tutte al buon Frank, che così perde molto anche nella prestazione e non ha possibilità di rifiatare. In attacco, inoltre, serviva certamente un ricambio per Hakan il turco e per Suso, sempre più lontano dall'area avversaria (Giaccherini meritava forse un pensierino).

Ma per fortuna c'è Mister Rino Gattuso e la sua visione in rossonero, per trasmettere speranza e fiducia al tifoso milanista, che ci "crede" anche dopo il maledetto tap-in di Calhanoglu - che può essere interpretato come l'offerta da sacrificare agli dei affinché mantengano unita questa squadra fino alla fine, e le concedano un poco di meritata fortuna -. Il 4-4-2 visto nel finale di partita contro la Lazio in Coppa Italia è forse la soluzione giusta per sopperire all'assenza di alternative a centrocampo e in attacco: permette alla squadra di arrivare con più uomini in zona d'attacco e di coprire meglio squadre molto larghe sul campo (come la Lazio).

Forza Rino, un grande pensatore spagnolo diceva "creer es crear", e crederci deve essere la base per creare il nuovo "corso" del Milan, dato che l'aria fresca comincia a sentirsi, a entrare nelle stanze epiche ma impolverate di Milanello, che ritorna improvvisamente a respirare - con la primavera che entra sicura e fiduciosa - aria di Milan, aria di Casa, aria di Champions.