Dopo il Portogallo campione d’Europa in carica, l’Europeo perde anche i vicecampioni del mondo della Croazia, ma soprattutto i campioni del mondo della Francia, grandi favoriti alla vigilia ed eliminati a sorpresa dalla Svizzera.

Partita con i favori del pronostico, visto il trofeo vinto in Russia e la qualità generale della rosa, la Francia si apprestava a questo Europeo con la voglia di riscattare l’amara sconfitta di cinque anni fa quando perse l’Europeo casalingo in finale contro il Portogallo e il ritorno di Benzema dopo anni di assenza era un chiaro segnale da parte di Deschamps ai tifosi francesi. Proprio il ritorno dell’attaccante del Real Madrid ha catalizzato l’attenzione alla vigilia dell’Europeo e, almeno da fuori, portato a galla alcuni problemi di comunicabilità tra i giocatori: le vecchie ruggini tra Benzema e Giroud e le critiche di quest’ultimo verso l’egoismo di Mbappè sono apparsi come chiari segnali di un gruppo non poi così unito.

Nonostante un gioco non spumeggiante e la sola vittoria contro la Germania (per altro arrivata grazie ad un autogol), la Francia è comunque riuscita a superare indenne la fase a gironi terminando al primo posto, nonostante fosse stata inserita nel raggruppamento più difficile (vista la presenza di Germania, Portogallo e Ungheria). Proprio la prima posizione in classifica ha permesso a Deschamps di nascondere la polvere sotto il tappeto e tirare avanti per la sua strada, sperando di poter ripetere il percorso dell’ultimo Mondiale quando la qualità del gioco crebbe col passare delle partite.
Dal canto suo la Svizzera arrivava agli ottavi di finale dopo una fase a gironi complicata e che per poco non estrometteva la compagine elvetica. Partita con i gradi di seconda (dietro all’Italia) la squadra di Petkovic prima è stata bloccata sul pareggio dal Galles,poi abbattuta per 3-0 dall’Italia. La vittoria convincente sulla Turchia ha poi permesso alla Svizzera di qualificarsi tra le migliori terze ma non di fermare le critiche verso una squadra indicata da alcuni ormai a fine ciclo.

Per far fronte all’assenza di terzini sinistri, Deschamps decide di cambiare le carte in tavola schierando la sua Francia con il 3-4-1-2 con Rabiot nel ruolo di esterno sinistro e Langlet che trova posto nel trio di difesa. Petkovic, invece, decide di affidarsi all’undici anti Turchia con Rodriguez arretrato nei tre di difesa e Widmer e Zuber sulle fasce. Inizio con buon ritmo per le due squadre con la Francia che si affida prevalentemente alla velocità di Mbappè (e alle sue giocate) e la Svizzera che anziché mettere il famoso pullman davanti alla porta decide di giocarsi le sue chance non rinunciando alla costruzione dal basso e attaccando a pieno organico dimostrando fin da subito di voler provare a passare il turno. La voglia e la determinazione della Svizzera viene premiata al quarto d’ora, quando Zuber sfugge sulla corsia mancina e crossa un pallone preciso in area di rigore dove Seferovic anticipa Langlet (che marca malissimo l’attaccante del Benfica) e insacca di testa il gol del vantaggio. La rete subita non scuote più di tanto la Francia con il trio d’attacco mai in partita e che affida le uniche idee offensive a Rabiot (l’unico in palla nella prima frazione nonostante occupi un ruolo non poi così congeniale alle sue caratteristiche).

Nella ripresa lo spartito non cambia, anzi la Svizzera continua ad essere pericolosa e la Francia fatica a prendere le misure in fase difensiva, come dimostra il rigore procurato da Zuber steso in area da Pavard. Sul dischetto si presenta l’esperto Rodriguez, che però si lascia ipnotizzare da Lloris che para il penalty. Il rigore parato ridà vigore ai francesi, mentre sembra annichilire la Svizzera che subisce oltremodo l’errore. Passano, infatti, solo due minuti dal rigore e la Francia pareggia con Benzema ben imbeccato dalla coppia Griezmann-Mbappè. Altri due minuti e addirittura la Francia raddoppia: altra giocata sull’asse Mbappè-Griezmann e ancora una volta Benzema trafigge la porta avversaria portando così i suoi in vantaggio.
L’uno due francese manda al tappeto lo spirito degli svizzeri, che faticano a rientrare in partita, anche perché si trovano contro una squadra galvanizzata dal vantaggio che finalmente si trova tra le mani le redini del match che vengono praticamente messe in ghiaccio al minuto 75’, quando Pogba trova una vera e propria magia con un tiro a giro dal limite dell’area che si infila sotto l’incrocio dei pali. 3-1, per la Francia è partita chiusa. O almeno è quello che pensano i francesi, che sicuri della vittoria iniziano a palesare segnali di sufficienza che però risvegliano la Svizzera: al 81’ Mbabu sfugge sulla destra e crossa in area dove Seferovic anticipa Varane e segna il gol del 3-2. Il gol ridà speranza alla Svizzera che al novantesimo minuto sigla il gol del 3-3 con Xhaka, che trova il corridoio centrale per Gavranovic (altro grave errore della difesa francese che lascia una vera e propria prateria all’attaccante avversario) che dal limite dell’area batte Lloris e riporta in parità la sfida. Il gol sembra risvegliare la Francia, che proprio all’ultimo istante di partita centra la traversa (bel tiro di Coman) che sancisce i tempi supplementari.

Nei supplementari Petkovic ridisegna la squadra (diventata troppo offensiva per cercare il gol del pareggio) tornando alla difesa a tre, mentre Deschamps deve fare i conti con i forfait di Benzema e Coman (sostituiti da Giroud e Thuram) oltre all’assenza di Griezmann uscito sul 3-2 per fare spazio al più difensivo Sissoko. Se la Svizzera sembra voler portare la partita ai rigori,è di avviso ben diverso la Francia che prova in tutti i modi ad evitare la lotteria finale: nel primo tempo è Pavard ad avere l’occasione giusta ma un bel intervento di Sommer nega il gol al terzino del Bayern, mentre nella ripresa è Mbappè ad avere la grande chance di segnare, ma spreca da ottima posizione sparando sull’esterno della rete. Finisce così 3-3 e saranno i rigori a decidere chi affronterà la Spagna ai quarti di finale.

Dagli undici metri gli svizzeri fanno cinque su cinque, mentre la Francia sbaglia il rigore decisivo con Sommer che para il tiro di Mbappè che condanna la Francia all’eliminazione.
Nella notte di Bucarest la Svizzera festeggia una clamorosa qualificazione ai quarti, mentre la Francia saluta mestamente un torneo nel quale dovevano essere i protagonisti indiscussi.

La Francia paga una qualità del gioco approssimativa e troppo centrata sulle qualità individuali che sul gruppo ed una fase difensiva di basso livello (come dimostrano i tre gol incassati dalla Svizzera) influenzata dalla difesa a tre (praticamente obbligata in virtù delle assenze sulla corsia mancina) e che ha lasciato troppo spazio sulle fasce agli avversari. Sul banco degli imputati finiscono,poi, Mbappè che chiude l’Europeo con zero gol segnati ed il rigore sbagliato che elimina i suoi ma soprattutto il C.T. Didier Deschamps che già da tempo convive con l’ombra di Zidane che ora potrebbe realmente diventare il nuovo allenatore della Francia.

Per la Svizzera, invece, il sogno continua ed ora ai quarti dovrà incontrare la Spagna per un’altra partita complicata, ma non impossibile per chi ha appena eliminato i più forti dal torneo.