Ladies and Gentlemen, c'est la vie!
A calcio di vince e si perde, anche con rigori dubbi al 98esimo. Invece che litigare tra di noi, ci si chieda invece come mai la squadre italiane giocano un calcio offensivo solo quando sono messe alla corda e devono recuperare un 3-0 o un 4-1: mancanza di carattere?

Non bisognerebbe lavorare su questo?
Ci si chieda invece perché dopo 75 minuti stratosferici, quando mancava un gol per chiudere la qualificazione, Allegri decide di chiudersi in difesa per aspettare i supplementari (l'ha detto lui, eh), mentre Cuadrado invece era pronto per entrare e con la sua velocità avremmo avuto buone possibilità di segnare il gol del KO: mentalità catenacciara?
Non bisognerebbe lavorare su questo?
Ci si chieda perché metà dell'Italia parla di "Juve che ruba da anni" e poi l'episodio più recente che si è in grado di citare è il gol di Muntari (6 anni fa) oppure altri ancora più indietro nel tempo. Vecchi rancori duri a morire, che non fanno altro che dividerci?
Non bisognerebbe lavorare su questo?
Insomma, si prenda l'occasione per un cambiamento radicale, non dico in politica o in altre cose più importanti eh, ma almeno nel calcio stesso... naaah, impossibile, ci rinuncio, in Italia il calcio è questo: una volta si chiamava Panem et Circenses ora si chiama pastasciutta e calcio. Non uno sport, quindi, ovvero un momento di sano agonismo o tifo sportivo, in cui dare il meglio di sè, ma un modo per sfogare tutte le nostre frustrazioni che accumuliamo durante la settimana.
Ed è proprio così che gli italiani lo vogliono, il calcio, ed in nessun altro modo.

Insomma, tutte parole al vento, le mie...