Il calciomercato 2017 fra poco sarà chiuso e proprio per questo mi vengono in mente alcune considerazioni.

A parte la banale constatazione di come agenti e procuratori siano riusciti a rovinare il giocattolo calcio, anche con la gentile collaborazione dei tanti calciatori che hanno fatto le bizze, mi va di parlare del discorso prospettive del calcio nostrano.

Parto innanzitutto dalla considerazione degli affari che ho visto concludere e che mi sembra incontrovertibile: esiste quasi un limite massimo di spesa per le nostre squadre che, ancorchè non scritto, pare fissato sui 45 milioni per singolo affare. Più di questo nessun club è disposto a spendere.
Mi vengono in mente i trasferimenti di Bonucci e di Schick che sono stati gestiti con cifre appunto inferiori al limite dei 45 milioni... e da pagare in comode rate per giunta. All'estero, quando un player interessa si fanno offerte monstre!

Questo mi induce a pensare che il calcio italiano stia diventando sempre più povero e marginalizzato in Europa.
Le squadre inglesi e le corazzate spagnole, oltre al PSG, sono in grado, solo loro, di assicurarsi i Top Players, che da noi osiamo solo sognare sia per il costo dei cartellini che degli ingaggi.

Quanto agli ingaggi, pare che il limite massimo appartenga alla Juve con 7,5 milioni o forse al Milan con Bonucci al quale si da qualcosina in più, ma è sempre povera cosa rispetto a ciò che pagano i club stranieri per i grandi campioni.

Se l'Italia vuol tornare grande, secondo me, occorre innanzitutto uno sforzo comune a tutti i club per vendere meglio i diritti televisivi.
Occorre poi, costruire nuovi stadi e creare attività di marketing consistenti... diversamente il declino di tutto il calcio nostrano, sarà inevitabile.