22 luglio 2019

Seduto, rifletto su ciò che ne sarà della mia cariera agonista, il terzo grave infortunio al gionocchio potrebbe definitivamente chiudere i giochi e come un uragano spietato spazzare via tutto, forzandomi ad appendere scarpini, paradenti e tutto ciò che mi ha accompagnato in tutti questi anni, in ogni minuto, in ogni centimetro perso e o guadagnato sul campo di battaglia: Cosa sarà di me dopo il rugby? Cosà farò? Quale sarà il mio lavoro? Ne parlo con alcuni ragazzi del mio staff ed un amico giornalista sfegatato rossonero. Insomma in due minuti si finisce a parlare di calcio. Ovviamnete. Si parte dall'uragano Conte, arrivando alla tempesta Sarri, per poi finire a parlare di cio che mi appasiona di più di questo sport: il mercato. Quegli intrighi e quei dolci ricami che tesse e cuce come un abile tessitore, le mappe e le sorti future di intere società e interi campionati. Cosa hanno in mente i dirigenti rossoneri? Quali saranno le stretegie di mercato? La UEFA? Che Milan sarà quello dell'anno prossimo?

I ragazzi mi hanno elencato un po' di voci di mercato e spifferi usciti dall'ambiente Milan: Riso, operatore di mercato sempre più importate e potente nel panorama europeo continua ad entrare e uscire da casa Milan. Di cosa stanno discutendo? Ebbene sembrerebbe che la stampa abbia preso un abbaglio colossale. Niente Sensi, c'era dell'interesse, piaceva ma mai alle condizioni richieste dal buon Carnevali: 25/30 milioni. Valutati dal Milan, giusto o sbagliato, troppi e pista mai stata calda. Riso sarebbe l'intermediario per portare al Milan il difensore del Liverpool Dejan Lovren, difensore che ai rossoneri piace molto ma molto, è croato come Boban ed apporterebbe una giusta dose d'esperienza internazionale. Un affare che il Milan vuole portare avanti, senza perdere d’occhio Andersen, altro difensore quest'ultimo apprezzatissimo da Giampaolo, occhio però ad Arsenal e Tottenham, piace anche a queste due squadre che però per il momento hanno altre priorità. Poi c'è Kabak, altro difensore... Mmmm quanti difensori? Incomincia ad accendersi nel mio cervello una lampadina: e se i dirigenti hanno capito di poter perdere Romagnoli in questa sessione di mercato? Incomincio a chiamare gentaglia poco raccomandabile, quali noi rugbisti, in quel di Torino. Già, Torino. Sì, l'interessamento della Juventus su Romagnoli è fortissimo, ma mi dicono che nelle ultime ore de Ligt potrebbe essersi convinto definitivamente ad indossare la maglia bianconera, grazie alle manovre logoranti e continue del suo procuratore, già proprio lui. E quindi? Quindi le opzioni rimaste sono due, PSG e Real Madrid. Sì, l'ho detto e potrei anche ripeterlo, ma servirà davvero un'offerta sfacciata. Il Psg sembrerebbe forte anche su Donnarumma, sul quale c'è una vera guerra di mercato con il Manchester United anch'esso interessatissimo al profilo del portiere di Castellammare. Poi mi dice, come se non bastasse, per rendere ancora tutto più un casino, il londinese (lo chiamiamo così il nostro amico giornalista rossonero), insomma mi dice che si stanno valutando seriamente offerte sia per Kessie che per Suso. Poi, Biglia è sempre più lontano e uno tra Laxalt e Strinic partirà. Praticamente un fuori tutti. Entrate: Giampaolo vuole Preat, ritenuto fandamentale dal tecnico ma, purtroppo per il coach, so di per certo che ad oggi l'asse Milan-Real Madrid è caldissimo sia in entrata che in uscita. Si è parlato di moltissimi profili tra cui Ceballos e, udite udite, Kovacic. Su quest'ultimo si lavorerebbe per un prestito stile Chelsea ultimo anno. Per quanto riguarda Veretout orami non c'è nulla di nuovo, lo sanno anche i sassi, al Milan piace ma i prezzi stanno lievitando e la concorrenza è sempre più agguerrita. Roma e Napoli su tutte, anche se quest'ultimo molto più defilato. Piace tantissimo anche Torreira ma io personalmente non ci scommetterei un centesimo su una possibile trattativa. 

Insomma, mi hanno fatto esplodere il cervello. Warning: quando dico interesse da parte di altre squadre non dico che quei giocatori verrenno ceduti o acquistati automaticamente, le trame di mercato e le trattative che ne conseguono sono qualcosa di molto più complicato che un banale sì-no. Chiaro è che di fronte ad un categorico e perentorio pareggio di bilancio imposto dalla UEFA entro il 2021 che forse, anzi quasi sicuramente (finalmente buone notize per i tifosi del Diavolo milanese), sarà slittato al 2022 o addirittura 2023, il Milan esige di un business plan completamente differente e che si discosti enormemente da quelli intrapresi negli ultimi anni. Il Milan deve rimpolpare la rosa di giovani promesse, pietre e diamanti grezzi dai costi relativamente contenuti, per poi lavorarli ed impreziosirli ottenendo possibili o probabili plusvalenze future. Quindi, le domande che mi rimbombano in testa adesso sono: siamo davanti ad una rivoluzione colossale in casa rossonera? L'ennesima in due anni e mezzo. Troppe per società che ambiscono a traguardi importanti, addirittura troppe per qualunque società voglia sembrare per lo meno professionale e rispettosa con i proprio atleti. Già, io da atleta sarei scappato a gambe levate da una società che cambia e rivoluziona tutto ogni 6 mesi, piccola riflessione personale. E poi: è la cosa giusta da fare? Questo è quello che il mio cervello ha risposto immediatamente e senza indugi: sì, questa rivoluzione, delle tante, era l'unica necessaria. A quanto pare il Milan e quindi Elliott sta preparando un enorme sconvolgimento della rosa, per dimezzare tetto ingaggi e spese, abbasasando ulteriormente l'età media dei giocatori. Se fosse vero allora si sta facendo l'unica cosa sensata e calcolata da 6 anni a questa parte. Sì ho detto anche questo ma anche stavolta sarei pronto a ripeterlo.

Attenzione, una rivoluzione volta al futuro e sì, volta a rendere il Milan meno competitivo per l'anno prossimo ma forte e senza più problemi economici e quindi anche sportivi tra 3/5 anni. Questa rivoluzione porterà il Milan ad essere competitivo l'anno prossimo? Assolutamente no. Dovete mettervelo in testa: l'unica cosa che vi farà vincere domani, vi farà perdere un sacco di partite oggi e anzi dico di più, se sarà, questo cambiamento e perchè no, ridimensionamento arriva con 6 maledettissimi anni di ritardo per i tifosi rossoneri e la società rossonera stessa. Certo così facendo l'AC Milan non vincerà nulla per i prossimi tre anni almeno, come se avesse vinto qualcosa negli ultimi 6 anni, ma se una società, qualsiasi essa sia e di qualsiasi sport di squadra faccia parte, ha gravissimi e drammatici (perchè la situazione economico finanziaria al Milan è drammatica) problemi economici, l'unica via per il rilancio e la strada tracciata dal Barcellona 1999-2004 e Gazidis, vero top player rossonero, lo sa benissimo. Sì, nessuno lo ricorda ma tra il 1999 ed il 2004 il Barcellona era una società allo sbando e con gravissimi problemi sia di matrice sportiva che economica. Cosa decisero di fare? La cantera. Ebbene per uscire da questo periodo buio riorganizzarono in toto il settore giovanile, investendoci anche ingenti somme di denaro. Puntandoci veramente e non solo a parole, dimezzaro il tetto ingaggi e puntarono su giovani promesse future. Beh poi dopo qualche anno dal progetto presero nel 2003 dal PSG uno sconosciuto Ronaldinho che da solo gli fece vincere in un paio di stagioni tutto, altro che Cristiano Ronaldo e Messi. Sì l'ho detto per davvero ma stavolta non so se sono pronto a ripeterlo. Ma alla fine non è proprio questo il senso intimo e ultimo dell'abusato eufemismo: puntare sui giovani. E credo che l'anno prossimo ad inizio campionato se la società Milan farà non solo a parole ma con i fatti questo tipo di rivoluzione economico-sportiva e soprattutto si compatterà e tra di loro e intorno al coach Giampaolo a inizio campionato che, credetemi, sarà complicatissimo, allora Il Milan potrebbe divertire ed essere divertente. Non vincente nell'immediato ma finalmente, potrà gettare delle basi per future e solide fondamenta, e economiche, e sportive.