"Non vedo l'ora di fare 18 anni, così faccio quello che mi pare".
Quanti di voi non hanno avuto questo pensiero prima di compiere i fatidici 18 anni?
Ricordo che nella mia adolescenza, tanti amici dicevano questa frase, come a volersi liberare del peso dei genitori, che li tenevano sempre sott'occhio "Dove vai? Con chi vai? Hai fatto i compiti? Ricordati che alla 19 devi stare a casa", queste forse erano le frasi più frequenti, soprattutto se insieme a te c'era qualche ragazzino più vivace e menefreghista delle parole dei suoi genitori, tanto da mandarli a quel paese e fare finta di non vederli. Ma se loro (amici) correvano per fare i 18, io invece mi godevo gli anni in tranquillità, mi piaceva essere nell'età giusta per quel che mi dovevo vivere.
Ma nessuno può fermare il tempo, come disse Francesco Totti al suo ritiro "Maledetto tempo...", così arrivò il mio tempo, il giorno in cui dovevo diventare maggiorenne, che poi maggiore è l'età, visto che dentro quel ragazzo che stava per divenire maggiorenne c'era tutto meno che la maturità dei diciottenni degli anni 20-30-40-50 o 60-70 quando si era già genitori e in carriera con il lavoro,ma anche più maturi per l'età stessa, la vita degli anni 2000 era già molto diversa, le persone si vivevano la vita come oggi, i matrimoni stavano sparendo pian piano e si facevano le convivenze, con o senza figli, ma senza l'impegno del matrimonio che cominciava ad essere una spesa troppo esosa, tanto che da vedere una serenata a settimana, si è passati a una ogni ogni 3-4 anni, cosa che oggi è sparita del tutto, visto che il tempo le cose belle le cancella del tutto. 

Quel giorno quindi dopo aver ricevuto gli auguri in casa, con tanto di felicità per il raggiungimento, cosa che a me non è che faceva troppo felice, era un giorno come un altro, anche se sapevo che da quel momento dovevo essere più responsabile, di cosa? Non so, visto che avrei fatto le stesse cose che facevo a 16-17 anni. La sera arrivò di fretta e furia, feci la festa in casa, visto che prendere una sala, i vari addobbi, musica e cose varie, sarebbero costati e di soldi non ne giravano tanti, quindi la festa con gli amici più stretti, la cena preparata da mia madre e una serata, se posso dire ancora oggi ricordo per filo e per segno quella festa, indimenticabile. Quando dopo aver parlato di tutto quello che succedeva durante le giornate, chi aveva continuato a studiare e chi già lavorava. La festa arrivò alla fatidica torta, quando mio padre che era vicino me, mi disse "Vedrai che i 18 volano appena ti giri", io gli risposi "Se, perchè tu li hai superati da un pezzo". Sapete che quella frase mi risuona ancora in mente, perchè mai come allora la frase fu più appropriata, visto che da quel giorno ad oggi il tempo è volato in fretta e non me ne sono nemmeno accorto, togliendo il grigio che si è fatto vivo su i miei capelli, dai peli che hanno coperto il mio corpo e da qualche segno dell'età sul mio visto, che da quello sbarbato e con i sogni ancora da realizzare, non si mostravano.
Riguardando le foto, penso: "Ma guarda che seccaccio che ero", la fortuna ha voluto che fossi di ossatura grande, ma a 18 anni tutto era nella regola. Forse dovrei pensare "Cavolo quanti anni sono passati", ma devo essere sincero, a me sembra sempre di stare in quei tempi, visto che ricordo tutto, come se quel giorno fosse passato da una settimana, mentre ne è passato almeno il doppio degli anni che ho. Gli amici di quella sera, sono cambiati, io sono cambiato, tutto intorno è cambiato.

I primi anni 2000, quando l'Euro prendeva il posto della Lira, rimpianta ancora oggi, cara vecchia Lira... I videogame sono passati da quei quadratini che si muovevano sullo schermo, a veri e propri film, i film sono passati da pellicola a 3D e Bluray, tutto è cambiato e sono pressapoco 20 anni da quell'inizio 2000, le macchine a benzina, hanno lasciato per lo più il passo ad auto elettriche, cosa che forse in futuro porterà l'aria ad essere più pulita, ma ci sono anche disastri che oggi stanno prendendo il sopravvento, visto che nel 2000 i ghiacciai stavano bene su le montagne, mentre oggi si stanno pian piano sciogliendo e chissà in futuro i nostri figli o figli dei figli non vedranno più montagne innevate. Ma cosa dire, i 18 anni sono un piccolo grande traguardo, bisogna vedere ognuno come li interpreta. Io a 18 anni decisi di togliere gli orecchini che portavo, perchè pensavo che a 18 una persona doveva crescere e doveva lasciare quel ragazzino che fino a quel giorno era dentro di me, avrei voluto farmi una famiglia a 20 anni e trovarmi subito un lavoro, ma queste due cose non accaddero soltanto anni dopo, visto che alla fine la maturità di un 18enne dei primi anni 2000 non era come io pensavo si potesse interpretare, c'era da divertirsi, da uscire, da conoscere, cosa che poi con il tempo si è tramutato a crescere, visto che poi i 20 erano passati, i 25 erano in arrivo, quindi bisognava crescere per forza di cose, in modo definitivo. La vita poi prosegue ed arriva ai giorni d'oggi. 

La cosa che ho presente è che i 18 anni fanno parte di quei giorni che nessuno dimenticherà mai più nella vita, è un traguardo che si vive una sola volta, come quando ti nasce un figlio o compi i 25 anni di matrimonio. Ogni traguardo porta con sé un ricordo indelebile, e tale deve restare, quindi saluto me diciottenne e continuo il viaggio con il me del presente, in attesa di raggiungere un altro traguardo in futuro.