Gli appassionati di calcio dovranno attendere ancora prima di tornare ad assistere nuovamente negli stadi alle partite del campionato che inizieranno già da sabato 19 settembre in poi.
Il ministro dello sport Spadafora ha assicurato che il suo pensiero è rivolto a questa risoluzione, tenendo un contatto continuo con il ministro della Sanità Speranza onde conoscere il progressivo andamento delle misure anti covid da adottare giorno per giorno. Le autorità governative, di concerto con le organizzazioni sanitarie, hanno previsto la possibilità di far riprendere gli spettacoli all'aperto come ad esempio è avvenuto in più parti. Infatti sono avvenute manifestazioni presso l'Arena di Verona, oltre ad altre manifestazioni che sono state autorizzate e ottimamente portate a termine come il Gran premio di Monza presso l'autodromo del capoluogo lombardo. Inoltre un'altra manifestazione come ad esempio la grande kermesse ciclistica a tappe della Tirreno – Adriatico si è svolta tra l'entusiasmo degli appassionati registrando un grande successo. Ovviamente tutti questi eventi sono stati sottoposti a rigidi controlli e si sono svolti nel pieno rispetto delle norme cautelari sanitarie onde poter garantire la massima sicurezza ai partecipanti e anche agli spettatori.
Sorge però spontaneamente un interrogativo: ma perché il calcio deve invece subire ancora limitazioni e divieti? Perchè non si può iniziare sia pure in modo blando a frequentare gli stadi osservando le massime cautele? Eppure la prima sorta di esperimento durante una partita di calcio è stato molto soddisfacente e l'organizzazione addetta allo stadio ha funzionato a meraviglia! Mi riferisco infatti alla partita amichevole disputata allo stadio Tardini tra le squadre di Parma ed Empoli nella giornata del 6 settembre scorso. Mille spettatori, ai quali è stata data la possibilità di assistere alla partita, si sono comportati molto disponibili nel rispettare le norme cautelative, indossando le mascherine e alloggiando negli spazi autorizzati. Sono state pure rispettate le distanze tra i vari settori e il distanziamento tra le poltroncine controllato dal servizio d'ordine e dagli stuards preposti per la necessaria assistenza al pubblico. Tutto è andato bene e ordinatamente. Tutti sono rimasti molto soddisfatti. Anche a Trieste allo stadio Rocco si è svolto un incontro di calcio amichevole nello, stesso giorno del 6 settembre, tra le rappresentative della Triestina squadra locale contro la confinante squadra slovena del Koper, formazione della serie A di quel Paese. Anche questo incontro di calcio si è svolto con la presenza del pubblico contingentato munito di mascherine e nel rispetto del protocollo sanitario anti Covid.

E quindi? Queste iniziative non sono servite a nulla per convincere le autorità statali che sarebbe ora di ricominciare a frequentare anche gli stadi di calcio?
La Juventus ha tentato di seguire l'esempio provando timidamente a chiedere l'autorizzazione per riaprire i cancelli dell'Allianz Stadium solamente a un migliaio di spettatori. Per quando? Per domenica prossima 20 settembre, in occasione dell'incontro di apertura del campionato tra la Juventus e la Sampdoria. Però la regione Piemonte ha respinto la richiesta negando questa opportunità che avrebbe dato probabilmente l'abbrivio per la settimana successiva anche agli altri incontri negli stadi interessati allo svolgimento del campionato. La motivazione? Ce ne sono più di una a detta dei politici. Non sto ad elencarle per non creare polemiche, poiché ritengo che si tratti di motivazioni pretestuose e poco chiare. Ma a seguito del fatto di aver registrato lo svolgimento di altre manifestazioni sportive, ci si rende conto che vengono adottate pesi e misure differenti, E a nulla servono le giustificazioni in cui i signori politici dimostrano di agire come gli struzzi nascondendo la testa sotto la sabbia dichiarando come scusante che ogni regione dispone per queste iniziative a seconda le proprie esigenze.

Giorni addietro il presidente Andrea Agnelli ha presentato un allarmante rapporto dettagliato in cui sono evidenziate le perdite economiche subite dal sistema calcio e tutto il suo indotto. La sosta forzata sopportata finora ha causato forti emorragie di natura economica. “Stiamo vivendo un momento di tensione, questa pandemia e la crisi ci hanno dimostrato le problematiche a livello economico, per questo stiamo analizzando alcune tematiche macroeconomiche per aiutare i club che hanno avuto perdite importanti. Le stime parlano di un crollo dei ricavi pari a 4 miliardi nei prossimi due anni. E, secondo la Fifa, il 90% di questa perdita sarà relativa ai soldi dei club, per diversi elementi“. Così si è espresso Andrea Agnelli durante il suo intervento in occasione dell'assemblea dell'Eca, organismo calcistico di cui egli ne è il Presidente in carica che ricoprirà fino al 2023.
Di fronte a queste drammatiche evidenze stupisce notare l'incomprensibile immobilismo dimostrato dal mondo politico nei confronti del calcio. Come mai non ci si attiva con estrema urgenza per riavviare la macchina di tutto il sistema calcio? E' stato dimostrato che la presenza contingentata degli spettatori negli stadi ha dato i risultati sperati e quindi ci si convince che ormai riaprire gli stadi sia di assoluta necessità ed urgenza. Se ciò stenta ancora a prendere quota ci induce a una riflessione: la politica vuole veramente far ripartire il calcio? Oppure per qualche ragione imperscrutabile è interessata a frenarlo? Il sospetto più evidente è quello legato alle scadenze politiche elettorali: il referendum e le votazioni per eleggere i consigli regionali hanno attinenza con il ritardo imposto alla ripartenza del calcio? Per il referendum si vota in tutta Italia, mentre per le elezioni regionali si voterà solo in sette regioni vale a dire: Valle d'Aosta, Liguria; Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Il giorno in cui gli italiani andranno a votare guarda caso cade proprio lo stesso giorno in cui ripartirà il campionato ovvero giorno 20 settembre.

Che si voglia attendere l'esito di queste votazioni per impossessarsi della paternità e dei meriti da attribuire riguardo al ritorno degli spettatori negli stadi? C'è da scommettere infatti che la riapertura degli stadi potrà avvenire subito dopo l'esito delle votazioni. E' un'eventualità da non escludere, ma che ci conferma ancora una volta l'opportunismo della politica invadendo il campo delle attività in cui è necessario ottenere un aiuto, mentre invece ci si accorge che proprio la politica offre soltanto interessi di parte. Giù la maschera dunque signori politici e assumetevi tutti le vostre responsabilità! Noi non siamo qui per attendere i vostri comodi.
Le mie reminiscenze scolastiche mi suggeriscono per l'occasione che sia utile ricordare un pensiero di Platone oggi più che mai attuale. Egli citò:
Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è quello di essere governata da gente peggiore di loro(Platone)

opinionista obiettivo