Siamo il paese dove burocrazia e regole la fanno da padrone. Regole spesso aggirate, evase, calpestate, aggrappandosi oggi a questo cavillo e domani all’altro.
In questi anni tanti problemi stanno affliggendo il nostro calcio: la poca sostenibilità del nostro calcio, dove solo i ricavi tv (cosa che mette le società nelle mani delle tv) sono le entrate più importanti, lo scarso sviluppo  dei settori giovanili, sempre più invasi anch’essi da stranieri e dai quali escono sempre meno giovani pronti per altissimi livelli, l’incapacità di promuovere un adeguato sviluppo commerciale, la responsabilità oggettiva, di cui si parla poco, ma che spesso espone le società alla ricattabilità delle tifoserie.

Chi dovrebbe impedire ciò, o comunque contrastare e migliorare tutte queste problematiche, sono organi come FIGC, CONI, le varie leghe della categoria. Ed invece, se possibile, si riesce solo a peggiorare la situazione, vuoi per incapacità, vuoi per regolamenti obsoleti (di cui ci si  lamenta, ma che non vengono cambiati mai), vuoi per politica pallonara, l’incapacità di vigilare sullo stato di salute dei club. In un contesto del genere, situazioni come quella di qualche anno fa del Parma, dove nessuno ha fatto le giuste revisioni sul club, che per ben due volte è riuscito a fallire (crac Parmalat prima e gestione Ghirardi dopo), senza che nessuno per tempo e nelle sedi opportune, sia riuscito ad intervenire per tempo. L’esempio più nitido di come il sistema calcio non funzioni, l’ultimo in ordine di tempo, è il pasticcio creatosi in serie b dove nel corso di questa estate, dopo il fallimento di due club( Bari e Cesena) e la mancata iscrizione dell’Avellino, il torneo resta con 19 squadre. Come prassi vuole, o avrebbe voluto, sarebbe dovuto scattare il meccanismo dei ripescaggi per tornare alle canoniche 22 squadre, semplice no?

Qua arriva il colpo di genio, il presidente di lega B (Balata) decide, in maniera del tutto illegale (sia per la normativa che per le tempistiche) di cambiare il format e di restare a 19 squadre, soluzione del tutto infelice in quanto, come detto, va contro norma e tempistiche, ma soprattutto espone la lega e tutti gli organi competenti ad una pioggia di ricorsi (già vinti in partenza) da parte dei club in lizza per i ripescaggi.

Vabbè alla fine si tratterebbe della scelta infelice di una sola persona, ci saranno gli altri organi preposti, come CONI e FIGC, che interverranno per ripristinare il tutto, imponendo quelle che sono le regole vigenti, del resto hanno il compito di governare e vigilare il nostro calcio, no? Ebbene no, forse conquistati dalla genialità dell’idea, si limitano ad avallare e così parte la Serie B, si disputano le prime due giornate, ma come previsto arrivano i ricorsi dei club che potevano ambire al ripescaggio.

Morale della favola, notizia di un paio di giorni fa, i ricorsi sembra che verranno accolti, quindi, a campionato iniziato, verranno aggiunte squadre, rifatti calendari, recuperi delle partite non disputate e da disputare, perché in quanto non attrezzate, le ripescate dovranno fare mercato (si aprirà una finestra per loro, ma chi venderà a loro non potendo acquistare?), senza contare che poi a catena sarà così anche per la lega pro, che dovrà rimpiazzare le ripescate. CHE CAOS!

E dire che per evitare tutto questo, bastava solo che uno di tutti questi organi preposti, facesse il suo, con pugno duro, non con provvedimenti eclatanti, ma limitandosi a fare rispettare le norme già vigenti.

Ma non fatevi trarre in inganno, perché se vedendo tutto ciò vi state facendo l’idea di istituzioni pallonare deboli, troppo poco inclini a far rispettare le regole e nel pallone (mai detto fu più azzeccato!)…state sbagliando!

Sanno benissimo far rispettare le regole e mantenere una rotta tracciata in precedenza. In questo senso c’è il caso delle fasce da capitano, che quest’anno saranno tutte uguali (sfugge l’utilità) e che hanno generato un caso, in quanto la Fiorentina, anche a costo di pagare multe tutto l’anno per non uniformarsi, ne ha fatta una personalizzata per quello che è stato il suo capitano fino allo scorso marzo, Davide Astori, quando veniva a mancare tragicamente.

Bene, in questa situazione abbiamo visto l’inflessibilità e la rigidità delle nostre istituzioni. Patetico! Ma per fortuna grazie alla mediaticità della vicenda, ma purtroppo non per il buon senso, sembra si vada verso una deroga solo per la Fiorentina. La vicenda però non è passata inosservata all’estero, dove siamo riusciti a farci deridere, infatti il giornale Tedesco Bild, trova lo spazio per una trafiletto dove parla di questa vicenda e ci chiede: “Multe per le fasce? L’Italia non ha altri problemi?

In effetti il quesito sarebbe da girare alle nostre istituzioni… non abbiamo già abbastanza problemi?