I friulani che vanno verso i 30anni di permanenza in SerieA sono la prima squadra a superare, tra le piccole, quota 100 milioni di valore, 27 giocatori, di cui 22 stranieri, gli italiani sono i tre portieri e il giovanissimo "monfalconese" Pafundi, i giocatori che hanno il valore di mercato più alto sono Udogie e Deulofeu, un allenatore alla sua prima con l'Udinese, che va alla ricerca ultimamente di profili umili, bassi che vogliono mettersi in gioco, Tudor, Cioffi, e soprattutto Gotti insegnano e Sottil, conferma la linea Pozzo, e scendendo qualche KK più, solo 1314, ecco la Reggina, ha un valore di poco più 500 mila euro, una rosa con 10 stranieri, guidata dal genio di Inzaghi, e dall'entusiasmo a mille di una città che aspetta il ritorno inSerie A.
Cosa unisce queste due società? L'imprevidibilità, l'andare contro ogni pronostico, l'essere la vera sorpresa di questo inizio campionato. Reggina in vetta alla classifica, Udinese ad un solo punto dal primo posto.
Chi l'avrebbe mai detto? Nessuno.
Nessuno ci avrebbe forse scommesso un solo euro. Certo, siamo all'inizio della stagione, anche l'Atalanta a pari punti con Napoli e Milan, nonostante i malumori ben noti di Gasperini, è certamente una notizia, ma non clamorosa come l'Udinese. Che si pone sopra l'Inter, che nonostante tutto è ancora lì, con l'incognita Inzaghi, più con un piede fuori, giustamente, che dentro, in un campionato equilibrato come non mai e dove veramente tutto nel vero senso della parola sarà possibile. I tifosi sognano, i tifosi non si fanno illusioni, ma diciamolo tutti, un ritorno dell'Udinese in Europa, magari in Champions League, un ritorno della Reggina in SerieA, è veramente così fantascienza? Guardando come le squadre giocano, l'elettricità che c'è intorno all'ambiente, la passione, sinceramente no. La strada è in salita, sarà lunga, in un campionato diviso in due, con l'intermezzo dei mondiali in Quatar, i più scandalosi di sempre, sia per il periodo in cui si giocano che per la località, migliaia di lavoratori sfruttati, oltre 6000 morti, una cifra pazzesca che dovrebbe sconvolgere tutti nel mondo, e diritti negati all'ennesima potenza. Ma sembra non importare una beata mazza tutto ciò. Almeno l'Italia si risparmia questa vergogna colossale, ma non per scelta etica, ma per demerito sportivo e sinceramente in questo caso non tutti i male vengono per nuocere, come non nuoce la sorpresa Reggina e la sorpresa Udinese, il bello del calcio, quello che stiamo cercando, quello che va oltre i numeri, le statistiche, la prevedibilità, la banalità, eccolo qui.

Godiamocelo fino a quando c'è, sognare e crederci, d'altronde non costa nulla... in un calcio che unisce Nord e Sud, che unisce l'Italia, attraverso il pallone, in un periodo di crisi sociale ed economica senza precedenti per due generazioni almeno.