Sta facendo discutere l'ultima dichiarazione di Ralf Rangnick alla rivista Bild Zeitung: "L'avventura mi piace, ma non deve essere una missione suicida", dove la c.d. avventura è, ovviamente, quella in rossonero. Tale dichiarazione è stata interpretata come un messaggio alla società rossonera e al fondo Elliott, cui sono intestate le azioni rossonere. Il tedesco, in sostanza, avrebbe avvisato che se dovesse venire, lo farebbe solo qualora gli sia garantita mano libera nelle decisioni, oltre a un congruo budget da gestire. Si tratta, tuttavia, di un'interpretazione non corretta, perché i veri destinatari dell'avvertimento sono Maldini e Pioli.

E' evidente che Rangnick è già d'accordo con il Milan da tempo, forse non da dicembre come aveva denunciato Boban, ma da tempo. Il tedesco ha già chiesto e avuto tutte le garanzie che desiderava sul ruolo da ricoprire e sul budget a disposizione. L'allineamento fra i protagonisti della trattativa non può che essere totale e, anzi, la dichiarazione rappresenta una prima conferma semi-formale che Ralf Rangnick entrerà a far parte della storia rossonera. Si spera in positivo, mi sembra chiaro.

Rangnick, però, non intende paracadutarsi nella giungla dell'Indocina correndo il rischio di essere impallinato o sgozzato dai Viet-Kong. E qui ci sono almeno 2 Viet-Kong: Maldini e Pioli. Il primo, che due mesi fa ha delegittimato Rangnick accusandolo di non essere il profilo adatto, ha di recente dichiarato che sta bene in rossonero e che non intende levare le tende. Il secondo è molto ben visto dai tifosi e da alcuni giornalisti, quelli innamorati della retorica sul tecnico serio e preparato, persona perbene, che finora non ha demeritato ecc. .

Ora, ricordate quando Franco Baresi fu ingaggiato come dirigente del Fulham di Al Fayed? L'allenatore era Jean Tigana che boicottò ferocemente Kaiser Franz e gli creò intorno terra bruciata. Rangnick non vuole fare quella fine e, quindi, ha avvisato Maldini che non ci sarà alcuno spazio decisionale per l'ex-capitano rossonero nel Milan del futuro. Non ci sarà, in sostanza, alcun dualismo Maldini-Rangnick, con il secondo che chiede certi giocatori e il primo che ne tratta altri. Se Rangnick non volesse Zaracho, Zaracho non arriverebbe neanche gratis. Se Rangnick volesse Szoboszlai, Szoboszlai arriverebbe anche a 50-60 milioni. La sorte di Maldini è segnata, potrà solo andarsene o restare per inaugurare scuole calcio, ma le decisioni le prenderà il tedesco.

Quanto a Pioli, è avvertito che, Rangnick non vuole collaboratori con pruriti di autonomia e, se anche dovesse fare solo il dirigente, Pioli rimarrebbe al massimo per eseguire pedissequamente le veline del tedesco.

Il fatto è che Ralf Rangnick, essendo in pectore del Milan, non ha bisogno di mandare messaggi a Gazidis e Singer, perché già si parlano direttamente. I messaggi, però, è costretto a indirizzarli a Paolo Maldini e a Pioli, per far capire loro che non tollererà azioni di disturbo e che non ci sarà dialettica sulle scelte di mercato né sarà tollerata la presenza in squadra di nostalgici. Quel Milan - Genoa 0-2, dopo la cacciata di Boban, non dovrà più ripetersi.

La sconfitta in casa contro il Genoa costerà quasi certamente ai rossoneri la partecipazione all'Europa League. Agnelli pretende anche questo scudetto, come quelli degli anni passati, e quale migliore occasione del Covid19 per congelare la classifica attuale? Il Milan, avendo perso col Genoa, sarebbe ottavo nella classifica ponderata sulla base della media punti, quindi fuori anche dalla coppa minore. E dal momento che, se Boban fosse stato licenziato qualche giorno dopo, oggi leggeremmo una classifica diversa, direi che la società ha meritato per intero l'esclusione.

A proposito, andate a leggervi gli articoli di quasi un anno fa e piangete calde lacrime leggendo che era un bene aver rinunciato alla scorsa Europa League. Sì, perché la cosa avrebbe reso più agevole la qualificazione alla Champions. Mi viene in mente, allora, un famoso incipit di Catullo: "Lugete o veneres cupidinesque", ecco piangete Veneri e Cupidi di fronte a tanta scienza!