Fin dall'anno della sua fondazione il Milan spesso ha affidato la conduzione della squadra ad allenatori non italiani, ma in epoca recente solo la scelta di Nils Liedholm si rivelò vincente con la conquista dello scudetto della stella del 1978. 
Più di una volta la squadra rossonera ha puntato su scelte d'oltreoceano, come l'uruguaiano Oscar Tabarez nel 1996 o scelte esotiche come il turco Fatih Therim nel 2001 per poi ritrattarle per la mancanza di risultati a beneficio di allenatori italiani.
L'ultimo fu Sinisa Mihajlovic nel 2015 che nel corso del 2016 lascerà la panchina a Cristian Brocchi. 
Negli anni '50 fu l'ungherese Czeizler a condurre la nostra squadra alla conquista del suo 4°scudetto nel campionato 50-51 dopo ben 44 anni, mentre l'uruguaiano Puricelli ci condusse nel 54-55 alla conquista del nostro 5° scudetto dopo aver sostituito a metà campionato un altro ungherese Bela Guttmann, lo stesso della maledizione del Benfica, leggenda nata quando avendo portato la squadra portoghese alla conquista di due Coppe dei Campioni consecutive, avrebbe chiesto alla dirigenza un adeguamento di stipendio, ed ottenendo in risposta un secco rifiuto avrebbe lanciato una specie di anatema secolare contro la squadra prevedendone un maleficio della durata appunto di un secolo! Da allora, eravamo nel maggio 1962 sono trascorsi 58 anni ed il Benfica ha perso 8 finali di Coppa e forse, se la maledizione fosse veritiera, ne dovrà attendere altri 42 per poter rivedere sollevato un solo trofeo.

Dunque la notizia diffusa due giorni fa da Bild, un importante quotidiano tedesco, vorrebbe il sessantaduenne nativo della foresta nera germanica, che ha dato i natali anche ad altri due allenatori di grido che sono Low e Klopp, in qualità di tecnico e ad interim di direttore sportivo della squadra rossonera a partire dalla prossima stagione. Si tratta di una fake new come quella dell'interessamento, fin dal lontano settembre, all'acquisto dell'A.C.Milan da parte del magnate transalpino Bernard Arnault, poi reiterata e di nuovo sui giornali solo pochi giorni fa e conclusa con il totale  disinteresse all'affare e questa volta a comunicarlo ai media è stato il figlio di Bernard, oppure c'è una fonte di verità? 
Purtroppo dalla notizie apparse sui giornali sportivi di tutta Europa sembrerebbe, data la serietà della fonte, confermare la veridicità dell'informazione. 
Allora sorge spontanea una più che naturale considerazione e cioè l'inopportunità di rendere pubblica una simile notizia nella settimana che vede il Milan adoperata alla delicata preparazione di un derby, forse ago della bilancia di un'intera e sfortunata stagione. Si poteva attendere, ma forse noi tutti, lontani dalle scrivanie dirigenziali,  non riusciamo a valutare qualche interesse per noi non comprensibile ma  che di fatto potrebbe fungere da esca per altri eventuali compratori di tutta la nostra società. Sicuramente qualcosa bolle in pentola, ma probabilmente lo saprà solo Paul Singer Elliott che già lo scorso dicembre aveva tentato un accordo con il tecnico tedesco. Forse l'idea suggerita da Gazidis di portare il suo amico londinese Alex Ferguson con il doppio incarico di coach e d.s. non è piaciuto ad Elliott che avrebbe allora ripiegato sul Deus ex machina di Ralf Rangnick, per il nostro campionato un accoppiata finora inedita, una novità assoluta. 

Forse, a suffragare la new, ci sarebbero dietro delle spiegazioni legate al bilancio molto deficitario della nostra squadra, e come è stato per il recente mercato invernale, la dirigenza ha pensato alla massima monetizzazione possibile, vendendo pedine importanti e purtroppo non pensando a rimpiazzarle, badando soltanto a curare i risparmi ottenuti dal mancato esborso degli ingaggi. 
Lo stesso metro il fondo Elliott vorrebbe usare per la folta classe dirigenziale riducendo l'attuale trio costituito da Maldini, Boban, Massara ed in più l'allenatore Pioli con una sola figura, quella appunto di Mr. Rangnick.  Potrebbe (e sottolineo il condizionale: potrebbe!) essere sulla carta un bel risparmio ma solo se suffragato dai risultati, non dico immediati, ma da realizzarsi nel corso della stagione prossima, la tifoseria si è stancata a furia di sentir parlare di progetti, siamo al Milan, una squadra Top con tutte le strutture pronte da decenni  a competere e far bene, dunque se questo nuovo dirittore/allenatore volesse far fare al Milan un pronto salto di qualità, portasse con sè a Milanello i suoi scout e li sguinzagliasse in mezza Europa ed America alla ricerca di veri purosangue che reggano alla distanza e non solo per un GranPremio. In questi lunghi 9 anni, tanti ne son trascorsi dalla conquista del nostro ultimo scudetto, nessuna proprietà e nessun allenatore c'è riuscito. Se lui fosse l'Angela Merkel che la fa da padrone in Europa (anche se non amata), ben venga, non sarà amato come Sacchi, Capello, Ancelotti, Rino Gattuso ma chissene importa, se portasse presto vittorie e Coppe finirebbe sicuramente nel florilegio rossonero e se così non fosse continueremmo a veder sempre più nero (il buio) e sempre meno rosso (il sole). 
Ma per portare scudetti e trofei bisogna avere una grande squadra e un grande allenatore, la squadra è un perenne cantiere in costruzione ed ora con un vero capomastro qual è Ibrahimovic, l'allenatore attuale qualunque cosa faccia, almeno così fa capire la notizia bomba avrà fatto solo da traghettatore e dal primo di giugno ci sarà il preannunciato Ralf Rangnick. 

Ormai Internet è alla portata di tutti e sono dunque andato a documentarmi, ma voglio stringere e venire al nocciolo.   
Ho letto che Ralf Rangnick è attuale responsabile del ramo calcio RedBull che comprende 4 squadre sparse nel mondo, RB Lipsia, Salisburgo, New York RedBull e RedBull Brasil, una quinta in Ghana  è andata fallita. Non aspettiamoci un Mourinho o un Guardiola, né un Klopp, lui ha già fatto bene e vinto ma non i traguardi che a noi italiani e milanisti interessano, quindi andiamoci con le molle, e lui sarà sicuramente pronto a questo impatto con le nostre esigenze e forse gli verrà spontanea una domanda a cui forse lui stesso da direttore quale sarà dovrà trovare una risposta: "Milan ma che cosa vuoi fare da grande?".
Dobbiamo deciderci, sono anni che sbandieriamo all'inizio campionato che il nostro obiettivo è la C.L. poi corretto in 4° posto (visto che i primi 3 per noi non è cosa), poi la E.L., poi la sola Coppa Italia.....e poi mi vorrei fermare perchè la nostra caduta è vergognosa, le cicatrici di Bergamo sono ancora visibili, qualcuno ci prenderà in giro per ancora del tempo, poi se torneremo a vincere tutto passerà! 
Dunque la domanda è lecita e non banale e dipenderà dalla risposta che verrà fornita tutto il nostro futuro, la nostra prossima campagna acquisti, dove vorremo lottare senza usare le frasi ormai logore per l'uso come si sentono ripetere senza senso come... pensare di partita in partita... dovremo fare meglio... dovremo giocare con maggiore intensità... avevamo preparato bene la partita... (dopo il secondo gol preso siamo stati poco lucidi... sì... 5 a 0!).
Insomma questi slogan più adatti all'immagine pubblicitaria di una nota cera per pavimenti o per un salubre complesso vitaminico non li vorremmo più sentire, almeno nei dopopartita di parte rossonera, le rilasciassero invece i nostri avversari sconfitti, posto che il baldo nuovo tecnico germanico riesca a riportarci alla vittoria.

Indiscrezioni provenienti dalla stampa tedesca definiscono Ralf Rangnick come una persona meticolosa, attenta a tutti i dettagli, molto professionale nel suo lavoro che segue giornalmente in maniera quasi religiosa come fu il personaggio della famosa serie televisiva "Uccelli di rovo" interpretato dall'attore Richard Chamberlain nella fiction Padre Ralph (il suo stesso nome) che tanto ha allietato per mesi con la sua storia le nostre mamme. Padre Ralph è un ambizioso prete irlandese che in conseguenza di un'insubordinazione  viene spedito dalla diocesi in uno sperduto paese australiano dove farà amicizia con la ricca Sig.ra Mary proprietaria di un immenso ranch che s'innamorerà del prete cercando di sedurlo in vari modi senza riuscirvi. Nel frattempo la figlia Meggie, divenuta adolescente, s'innamora di Ralph e la madre per gelosia fa modificare il suo testamento lasciando tutta la sua eredità, un patrimonio di ben 13 milioni di sterline al solo Padre Ralph, somma che decise di investire tornando in patria per tentare di scalare le gerarchie ecclesiastiche, preferendo queste ultime all'amore della inconsolata Meggie, che invano con un addio disperato lo scongiurava alla partenza, ma Padre Ralph rispose di amarla ma di aver prima donato la sua vita a Dio.

Ecco caro Ralf, sei sicuro di non amare più la tua Germania per sposare la fede Rossonera? Se la risposta fosse sì, tutti i tifosi milanisti con tutto il loro cuore ti daranno il benvenuto e ti augureranno buon lavoro, ma tu sempre con il tuo cuore prometti di riportare il Milan dove merita, di farlo uscire dai "rovi" di Casa Milan e di farlo volare in alto, molto in alto, come tanti uccelletti liberi, svolazzanti in cerca di aria fresca, e sopratutto di nuovi cieli vittoriosi!

                                                         

Un abbraccio.

Massimo 48