Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno, la paura di fallire”. Una frase degna di ricchezza poetica, portata avanti da uno dei filosofi più importanti della storia, un certo Arthur Schopenhauer, appartenente alla corrente di pensiero del XIX secolo. In un mondo radicalizzato sull’economia e sulle realtà industriali che abbracciano i più vasti confini per essere conosciute sempre meglio, ogni tanto la parola sogno viene persa nei meandri dell’oscurità. Ogni tanto, perché nel calcio si uniscono filosofie di pensiero e prestazioni fisiche per coronare la beatitudine, un po’ come la lunga attesa e la conoscenza di spazi e persone che hanno portato Dante personaggio a raggiungere la vetta più alta del Purgatorio, con tanto di “pass letterario” per il Paradiso, meta di purificazione e coronamento di una lunga esperienza che aveva sullo sfondo, metaforicamente parlando, gli occhi amorosi di Beatrice. 

Si sa, l’etimologia della parola sogno identifica un qualcosa che si distacca dalla realtà, ma che potrebbe essere raggiunto in qualsiasi momento; se poi tutto si trasforma in un nulla di fatto, pazienza, ne è valsa la pena provare. E come detto il mondo del calcio aiuta a sognare e con la vicinanza  del freddo mese di gennaio, le trattative di mercato illuminano di pura luce tutti i club che pensano in grande. Tra questi c’è sicuramente l’Inter di Spalletti e Marotta. 

Nelle ultime settimane in casa nerazzurra sono emerse in lontananza tante voci di mercato, che vanno da Milinkovic-Savic a Barella; in mezzo però, si piazza il grande sogno, il maestro della tecnica, Ivan Rakitic. L’idea è piombata all’improvviso, ma ha trovato i giusti appoggi grazie a Beppe Marotta, nuovo dirigente interista, che ha l’obiettivo di spodestare la vecchia signora dal trono.

Si tratta di un sogno, una suggestione di mercato, ma quale sarà la strada giusta per coronarlo? Al momento la parola d’ordine è attesa. Sì, perché così come la tradizione natalizia impone una pausa di riflessione e un po’ di pazienza sino al 24 dicembre, giorno in cui per i più piccoli Babbo Natale inizia il suo lungo percorso, così succede per il calciomercato, argomento tecnicamente complesso che richiede una lunga attenzione perché si può sia raggiungere i propri obiettivi, che essere sbattuti a terra come inutili reliquie.  

Il nome di Rakitic rappresenta tutto questo. Da una parte c’è la pazienza, dall’altra la voglia di iniziare a trattare per strappare il croato dall’agguerrita concorrenza. Ma se Marotta, nella sua lunga lista, ha scritto il nome del centrocampista del Barcellona, un motivo ci sarà. Premesso che sotto il profilo tecnico-tattico il croato non si può mettere in discussione, da quello economico potrebbero nascere problemi soprattutto per un club che negli ultimi anni è stato strozzato dal Fair Play Finanziario. Ma l’economia non ha nessun potere sulla luce del blasone interista e i risultati economici ottenuti negli ultimi esercizi dimostrano che in Corso Vittorio Emanuele si è venuta a creare una società seria, capace di pensare in grande, ma anche di consolidare le risorse interne per pianificare il futuro in modo corretto; lo testimoniano le numerose plusvalenze ottenute dalla cessione dei giovani, la qualificazione in Champions e tutti i ricavi che la massima competizione europea invia ai bilanci dei club che vi fanno parte. Insomma, gli occhi della UEFA ci sono sempre, ma l’Inter è uscita degnamente dal tunnel. 

Ecco che quindi l’affare Rakitic può andare in porto per 3 motivi; la voglia di Marotta di spodestare dal trono la Juventus, il bisogno da parte dell’Inter di un centrocampista con le qualità del croato e il processo di svecchiamento della rosa portato avanti dalla filosofia blaugrana. In effetti, la rivincita che vuole Marotta dalla Juventus ha in calce la figura di un centrocampista capace di creare l’azione e di concludere a rete quando è necessario; qualità che Rakitic possiede in modo stratosferico. E insieme al connazionale Brozovic il centrocampo nerazzurro metterebbe le ali per volare in alto alla classifica nel giro di poco tempo.
Attenzione però al processo di svecchiamento rosa che è in atto al Camp Nou: l’addio del mago Iniesta, lascia intendere chiaramente che il tempo passa per tutti e nella città caliente spagnola c’è la necessità di creare un nuovo ciclo, basato sulla tecnica giovanile, stile Arthur. Proprio per questo, il Barcellona potrebbe liberare il croato e l’Inter è attenta ad ogni particolare. Presto per parlare di cifre, ma fra qualche settimana potremmo avere un quadro più completo.

Insomma, come è facile intuire, Rakitic-Inter rappresenta la sfida per tornare grandi. Il colpo Modric, salvo sorprese all’ultimo, è svanito, ma l’esperto Marotta potrebbe regalare un suo connazionale e ai tifosi dell’Inter il nome di Rakitic non dispiacerebbe affatto. La sfida epocale si è venuta a creare, adesso la palla passa a Marotta, perché come dicono Raf e Umberto Tozzi, i sogni sanno attraversare ogni confine.