Vorrei qui fare il punto sulle annose querelle che riguardano il rinnovo (ancora una volta) di Gigio Donnarumma
Personalmente credo che Donnarumma sia un portiere eccezionale, un valore per il calcio italiano e il Milan e auspico non abbandoni mai i colori rossoneri anche perché è un giocatore determinante che porta sempre un tot di punti a campionati. Ecco ho chiarito ancora una volta, ho messo le mani avanti, come si dice. Siamo tutti d'accordo?

Il discorso che faccio è, invece, prettamente etico, se volete antico (anche se non passa mai di moda) e forse un po' banale. E' giusto trovarsi in condizioni secondo le quali le società sono continuamente ricattate dai procuratori e dai giocatori? 
E' giusto che, nel panorama globale economico (e quindi anche calcistico) ci siano stipendi che cominciano a diventare sproporzionati per gli introiti e i guadagni reali dei club?
Non mi sembra che per queste riflessioni uno diventi improvvisamente juventino, interista o un detrattore di Donnarumma. Il discorso è, per l'appunto, più ampio!
E guardate che non sono io a dirlo. Ascoltate il discorso sulla situazione del calcio fatto da Andrea Agnelli (e no, non sono juventino!), ascoltate le dichiarazioni a tal proposito di Giuseppe Marotta (e no, non sono interista!), ascoltate le allocuzioni di niente di meno che Sir Alex Ferguson su Raiola e il mondo dei procuratori, ascoltate i dirigenti del Barcellona sulla fattibilità finanziaria di gestione del club.

Ascoltate, appunto, e uscite dalla furia cieca del tifo, che non centra nulla. E poi, dopo aver ascoltato? Immaginate, sì, immaginate di cambiare il sistema, perché si può fare di meglio, certamente. 
Guardiamo, per esempio, all'NBA e al sistema di tesseramento dei giocatori, guardiamo a sistemi che muovono miliardi comunque e che, forse, funzionano meglio del calcio.
Cari figli di Raiola, pensate che a voi non vengono in tasca i soldi delle provvigioni, ma vi aumentano solo il biglietto dello stadio o l'abbonamento della pay-tv!