Il giovane centrocampista brasiliano è arrivato a gennaio tra dubbi e scetticismo. Il mercato di "riparazione" doveva essere l'occasione per ridare linfa a una squadra in crisi di gioco e risultati da dicembre e alla fine come tutti ricordano, complici le chiusure cinesi, si era risolto con l'arrivo di Lisandro Lopez e di Rafinha, lungodegente del Barcellona a causa dei postumi di un grave infortunio.

Fin dai primi scampoli di partita, il giocatore ha però saputo dimostrare la sua qualità. Fraseggio sul breve, tempi di gioco, intesa coi compagni sono stati fin da subito il suo biglietto da visita, anche se una condizione deficitaria ha suggerito di centellinare le sue presenze.

L’attenta gestione di Spalletti, partita dopo partita, ci ha consegnato un giocatore al centro della manovra, convinto dei suoi mezzi e pronto a esercitare un ruolo di leader tecnico in un centrocampo che via via aveva perso le sue certezze. L’intermittente e spesso irritante Brozovic, l’acerbo Gagliardini, il timido Vecino e il poco continuo B. Valero, hanno ceduto ben presto le chiavi delle terre di mezzo al brasiliano, che sembra ben felice della sua scelta.

Tutto bello, se non fosse per il nodo economico.
Mentre per il sempre più convincente Cancelo lo scambio di figurina con l’aitante Kondogbia sembra cosa fatta (più il conguaglio di 10 milioni), i 35 milioni più bonus per Rafinha sono al momento un ostacolo non indifferente. Se poi non dovesse profilarsi la tanto agognata Champions non ne parliamo neppure.

E qui si aprono due scenari per il riscatto. Nel primo i cinesi aprono i cordoni della borsa e stanziano un extra budget alla faccia del FPF e dei diktat del Partito Comunista Cinese, ipotesi assai improbabile. Nel secondo si deve configurare il sacrificio eccellente.

In un altro mio articolo parlavo del rinnovo di Icardi come viatico ideale alla cessione. Se non dovesse essere il prolifico argentino, l’ipotesi più accreditata è quella di Perisic, che quest’anno ha avuto un rendimento a dir poco altalenante, e se dovesse fare un mondiale da protagonista con la Croazia, oltre a far lievitare il costo del suo cartellino farebbe aumentare la rabbia dei tifosi che hanno mal sopportato il fratello scarso per oltre tre mesi.

Alla luce di questo il rinnovo di Rafinha appare come il primo vero nodo di mercato da sciogliere, in attesa poi di definire le altre pedine, che ancora una volta, nella logica dell’autofinanziamento non fanno ben sperare per la riconferma dei due big Icardi –Perisic. La semplice conferma di Cancelo- Rafinha, più l’acquisto di Martinez segnerebbe già un meno 70 a bilancio. E non ci sembra di vedere molti altri giocatori di valore in rosa.