Penso che ieri sera si sia vista una sintesi della degenerazione del calcio moderno. La straordinaria lunghezza della partita, record di tutti i tempi, così sembra, riprende gli altrettanto straordinari recuperi visti al mondiale. Una degenerazione formata, a mio avviso,  da tre aspetti sostanziali ai quali, del resto, sarebbe molto facile porre rimedio. Il primo è la trasformazione del calcio in una versione differente del rugby. Ogni scontro non è più, magari un vigoroso tackle in stile anglosassone, ma una vera sessione di lotta dove ogni mezzo è lecito. Questo non è gioco maschio, è ridurre un gioco, nato per essere fondamentalmente  tecnico e di abilità e non solo di forza fisica,  al livello di un misto tra pugilato, gomiti alzati, e lotta con magliette tirale, avvinghiamenti vari e risoluzione con azione di forza con spinte, ormai considerate lecite in ogni zona del campo, e quant'altro pur di fermare l'avversario.

Il secondo è l'oscena pantomima delle proteste con continui assembramenti attorno all'arbitro del quale ogni decisione viene contestata da tutti, non solo dal capitano, come dovrebbe essere, ma pure dall'allenatore e ora è diventata di moda anche dai componenti seduti in panchina, con contorno di risse tra panchine. Mourinho è allenatore bravissimo, tra i migliori al mondo, ma per lui la sconfitta, giusta nel caso della partita con il Siviglia, non è mai un problema suo ma sempre degli altri, ed in particolare dell'arbitro. Ieri Taylor ha perso via via il controllo della partita ma di certo non è stato aiutato. Il terzo è l'altrettanto oscena pantomima di dolori atroci, per la maggioranza inesistenti, con giocatori che giacciono moribondi a terra come se avessero ricevuto uno scontro con un TIR. Regolarmente ripresi in primo piano. Questo si aggiunge alla pratica ormai diffusa della simulazione, alla faccia della cultura del fairplay sportivo e del rispetto, sbandierato sulle magliette. Fortunatamente, almeno il VAR serve a qualcosa così come è usato, per una giusta correzione..

Abbiamo introdotto, anche se in maniera ibrida, la tecnologia nel calcio con le mani legate dietro la schiena e basterebbe introdurre il tempo effettivo per ridurre molto delle degenerazioni e pantomime prime citate. Oltretutto con riprese molto violente di ossessivi primi piani un poco angoscianti per uno spettatore giovanissimo. Questo modo spettacolare sicuramente molto televisivo, di offrire il calcio fa perdere la cognizione del gioco e lo trasforma in una  teatrale recita  sportiva che, con lo sviluppo del gioco nel suo insieme, spesso non visibile, ha poco a che fare. E soprattutto ha poco a che fare con i principi di lealtà sportiva che lo rendono tale come sport e non come un mero spettacolo. Una spettacolarizzazione insistita quindi  ma anche  una perdita della bellezza del gioco nel suo insieme e nel suo svolgimento.. Non dico le telecamere fisse di una volta ma penso che si potrebbe ridurre una magniloquenza visiva,  che con il calcio, come gioco, ha proprio poco a che fare.

Gli arbitri lasciano correre ormai su ogni episodio di contrasto dubbio per la velocizzazione del gioco ma, mi sembra che si stia esattamente ottenendo l'effetto opposto. Gli interventi solo sugli episodi eclatanti di fallo prolungano la partita per le pantomime relative. Poi quando i giocatori sanno che ad arbitrare è un arbitro che pensa che il calcio sia una versione del rugby è lecito a questo punto fare di tutto. Un altro rimedio è quello della sostituibilità del giocatore espulso da conteggiare come slot incrementando i cartellini gialli e rossi per ricondurre il gioco alla sua bellezza tecnica e non solo fisica.

Ieri, è mia opinione personale, che , tranne qualche sprazzo, la finale, sia stata fondamentalmente tattica, e ci sta, ma sia stata  soprattutto fisica oltre il lecito. Il Siviglia oppone  il suo collaudato 4231 al sostanziale 3412 della Roma. Il suo portiere Bono è portiere di levatura superiore come mostrato già ai Mondiali. Navas Bode Gudelj e Telles una difesa notevole. Badé e Gudelj hanno chiuso sempre bene Abraham e un poco meno su Belotti a lui decisamente superiore. A centrocampo lotta senza quartiere tra il tecnico Fernandez e il geometrico Rakitic contro la coppia Cristante e Matic, partita superlativa quella del serbo. Per il Siviglia Ocampos, il suo migliore, vera spina nel fianco della difesa e irriconoscibile in meglio rispetto allo scialbo giocatore visto nel Milan, con Torres e Gil in movimento molto fumoso e giustamente sostituiti da un ottimo Suso e Lamela, molto più efficaci e concreti. Il centrocampo romanista schierava Celik e Spinazzola come esterni di contenimento e di offesa, questa non molta, con Spinazzola molto sottotono e Celik decisamente più intraprendente e in palla. La difesa romanista ritrovava il suo gladiatore principe, Smalling, il migliore insieme a Dybala, insuperabile nel gioco di testa su cui ha inutilmente insistito il Siviglia, che contava sul legnoso lungagnone El Nasyri, aiutato da Ibanez e Mancini protagonista nel bene e nel male della Roma. E' lui,  dopo dubbio e duro scontro a centrocampo, a ricevere un rimpallo fortunoso e  a offrire una palla deliziosa per tempismo e raffinatezza di appoggio, in profondità a Dybala per il vantaggio romanista, ma è purtroppo pure lui a mettere in autogol sul veemente inizio del secondo tempo del Siviglia e a sbagliare in maniera grossolana il suo rigore nella roulette finale, per un piede come il suo.  In attacco uno spento e forse molto affaticato Pellegrini non ha molto sostenuto le punte. Francamente non capisco la scelta di Abraham, giocatore che fa solo molto fumo, sul più concreto Belotti che pure ha di poco sbagliato una conclusione anche se difficile. Abraham in mischia non riesce a concludere per goffaggine dinamica una situazione favorevole, anche se Bono è notevole a chiudere e poi solo visto in inutili corse per il campo. Dybala è un fuoriclasse e, molto obtorto collo, accetto il discorso di Maldini, ma solo per il fatto che è un discorso di mission aziendale, ma francamente se lo avessimo avuto noi avremmo forse conteso di più la cavalcata partenopea, anche con i contorcimenti mentali di Pioli e comunque avremmo raggiunto anzitempo una qualificazione e quindi dare un poco più di spazio per valutare certi giocatori come CDK o Adli. 

La Roma è una squadra che gioca a folate e, tranne il palo di Rakitic su cui la Roma è molto fortunata, perché il rimbalzo poteva finire in autogol sulla schiena di Rui Patricio, contiene benissimo il gioco più continuo e manovrato del Siviglia, Può sicuramente rammaricarsi sulle occasioni avute sul tiro fiacco del fiacco Spinazzola in ottima posizione. Ma Spinazzola ha fatto un grande campionato e bisogna sempre sapere come un giocatore arriva a queste partite dentro/fuori dopo un campionato giocato ad alto livello. Anche la mancata chiusura di Abraham è stata una occasione persa. E pure la traversa su imperioso colpo di testa del suo fantastico centrale. Mou è un grande tattico, ma trova in Mendilibar pane per i suoi denti, perché anche il Siviglia è tatticamente ben disposto, molto corto. Il Siviglia è squadra superiore come continuità e varietà di gioco. Non a caso è alla sua settima finale in questa competizione. Quindi, a parte le solite esternazioni di Mourinho, ha meritato la coppa, pur vinta alla roulette dei rigori. Onore alla Roma, squadra molto forte che con qualche ritocco può fare molto di più e non è così derelitta come l'astuto Mou descrive, giusto per magnificare i suoi meriti. Non ce n'è bisogno francamente, perché rimane uno dei tecnici più bravi a livello internazionale, ma questo è un suo vezzo e ai grandi può essere concesso. Complessivamente, a mio avviso,  la finale è stata una buona finale tattica ma mediocre tecnicamente, sia per i motivi sopra elencati e sia per l'annullamento tattico reciproco,  tranne qualche lampo e uno di questi, è stato quello di Dybala giocatore meraviglioso. La sua scioltezza di movimento e la facilità nella rapida conclusione, anticipando il movimento del portiere, sono aspetti che appartengono ai grandi.