Giorno dopo giorno il mercato sta entrando sempre più nel vivo e a casa Milan è tempo dell’ennesima rinascita dopo i due precedenti tentativi purtroppo parzialmente falliti. Il Milan riparte senza Europa con un buon organico di base, un nuovo staff e un allenatore pronto per il definitivo salto dopo tanti anni di gavetta. La situazione ricorda un po’ la Juventus al primo anno di Conte, una squadra con discrete individualità che proveniva da un deludente settimo posto e che decise di affidare la panchina ad un promettente Antonio Conte, il quale ripagò nei tre anni bianconeri la fiducia datagli. E' utopistico pensare che Gianpaolo possa vincere il campionato al primo tentativo, sicuramente è un qualcosa che gli si augura ma attualmente l'obiettivo dev'essere rinascere e arrivare a fine campionato in una delle prime quattro posizioni della Serie A.

Il Milan può riprendere molto da quella Juventus: dalla cattiveria ed il desiderio di tornare in alto, fino all’inserimento in rosa di giocatori d’esperienza che permettano alla squadra di avere delle solide fondamenta da cui ripartire. Analogamente non può pretendere di crescere gradualmente come fece il club di Torino, nessuno parla di andare da 0 a 100 in una stagione, ma neanche di crescere a piccoli passi perché rischierebbe non solo di perdere le tracce delle big Italiane ma anche di essere sorpassata da club attualmente più lanciati come Atalanta e Torino. Il Milan deve iniziare a vincere e convincere da subito restando nella scia di club come Napoli e Juventus.

Come detto la squadra parte da una buona base e attualmente si è mossa abbastanza bene sul mercato ufficializzando T. Hernandez, Krunic e Bennacer. Ritornando al parallelismo con la prima Juventus di Conte, al Milan serve puntellare la rosa con giocatori d'esperienza. Nel 2011/12 la Juventus investì tanto ma con intelligenza, l'emblema di questo discorso è Andrea Pirlo. La Juventus creò un mix perfetto composto giocatori d'esperienza non solo nel proprio campionato di provenienza ma anche in Europa come Vucinic, Caceres e Pirlo, giocatori esperti della Serie A come Quagliarella e Borriello e giovani promettenti come Vidal.

Il Milan deve riprendere questo concetto ma migliorandolo: non le bastano esclusivamente giocatori navigati in Serie A, necessita di pochi, ma buoni, giocatori che possano essere utili in un progetto di almeno tre anni che prevede l’arrivo in Champions già al termine di questa stagione. Non c’è necessità di fare un mercato faraonico, ma semplicemente di inserire quattro elementi che risultano essere occasioni ed affini al modo di giocare del mister.

Boban e Maldini si stanno muovendo esattamente come fecero Paratici e Marotta, si cercano giocatori che siano sotto ad un range di prezzo ma che possano dare un contributo fondamentale. Ai nomi di copertina si preferisce giocatori di sostanza che possano permettere, grazie al collettivo, di rinascere. A differenza del duo juventino la situazione è più rosea e la squadra non va rifondata daccapo come avvenne per grandi linee al club juventino. Il lavoro del Milan è facilitato anche dai grandi nomi del suo staff dirigenziale e dalla sua storia, che nonostante gli anni bui, resta emblematica agli occhi di tutti.

Tralasciando il ruolo del portiere che è in ottime mani, il discorso si apre subito con un doppio scenario: da una parte la dirigenza rossonera potrebbe decidere di venire meno alla decisione di puntare sulla linea verde ingaggiando un giocatore “datato” ma d’esperienza del calibro di Koscienly o Cahill. Mentre dall’altra parte potrebbe decidere di tenere fede alla linea di mercato stabilita imboccando così una strada più esosa che consiste nell’ingaggiare un giocatore giovane e con esperienza. Tolto Demiral che per la Juventus è incedibile salvo offerte folli, il nome giusto è quello di Upamecano che arriverebbe per una ventina di milioni oltre al cartellino del turco Calhanoglu. Parliamo di un centrale classe '98 nel giro della nazionale Under 21 e con una discreta esperienza europea maturata con le maglie dei due club europei nell’orbita della Red Bull. Si parla di un terzo difensore importante perchè tutte le società più blasonate ne hanno tre da mettere in rotazione (il Real ha Varane, Ramos e Militao mentre il Bayern Sule, Pavard e Boateng), è essenziale avere un terzo giocatore di livello, specialmente se uno dei due titolarissimi ha subito due gravi infortuni nel giro di un anno e mezzo. Musacchio sarebbe il quarto, e potrebbe trovare molto spazio fino al rientro di Caldara, mentre Gabbia potrebbe completare il processo di maturazione in prestito a qualche club di A.

Le fasce sono blindate con Conti e Calabria a destra e con Rodriguez, Strinic, Laxalt ed Hernandez a sinistra. Tra i terzini sinistri quelli da cedere per una questione di ruolo e qualità restano indubbiamente Laxalt, più adatto ad un 352 e, soprattutto, Strinic. L'ex Genoa porterebbe nelle casse rossonere circa 15 milioni, il croato potrebbe rescindere.

A centrocampo sono arrivati due giocatori di prospettiva come Krunic e Bennacer i quali oltre ad avere un’ottima tecnica hanno giocato molto nella scorsa stagione di Serie A e sono pronti per il salto di qualità. Al Milan però serve un giocatore di un livello superiore e con esperienza che porti il centrocampo rossonero allo step successivo ed il nome giusto potrebbe essere Rakitic; il croato è stato praticamente silurato da Valverde e pare essere in cerca di un nuovo club con un progetto importante, non è utopistico pensare che il centrocampista del Barcellona possa accettare di far parte del nuovo Milan dove sarebbe la star indiscussa. Boban potrebbe essere decisivo nella scelta del suo connazionale. Il suo naturale sostituto sarebbe Biglia, anche lui uomo d’esperienza ma non paragonabile all’ex Siviglia, con Krunic, Bennacer, Kessie e Bonaventura in ballottaggio per i due posti ai lati di Rakitic. In alternativa al croato il nome giusto potrebbe essere Matic in scadenza nel 2020 con la maglia dello United, e che, stando a quanto riportano i giornali, pare sia anche lui in cerca di una nuova avventura. Il primo ha una valutazione di 20 milioni, mentre il secondo, più giovane del croato, ha una valutazione di oltre 30 milioni. Non si parla di giocatori giovanissimi, ma sono in ogni caso elementi che possono dare ancora tanto, specialmente in un cantiere aperto come il Milan.

La posizione più cruciale nello scacchiere tattico di Gianpaolo è quella del trequartista, ruolo che pare verrà affidata a Correa. Un giocatore valutato oltre i 50 milioni e che non è mai esploso del tutto all’Atletico Madrid, nessuno discute le sue qualità ma se per 40 milioni riesci a portare a casa un giocatore del calibro di James Rodriguez viri decisamente sul secondo che, nonostante sia più vecchio dell’argentino, ti offre maggiore esperienza internazionale ed un exploit non indifferente simile, a grandi linee, a quello di Ronaldo con la Juventus. Il giocatore sarebbe in ballottaggio con Paquetà e aiuterebbe il brasiliano a crescere e a consacrarsi definitivamente. L’ex Flamengo agirebbe da jolly in quanto capace di giocare anche nel centrocampo a tre

In attacco il discorso diventa delicato e vanno fatte delle scelte importanti anche per finanziare il mercato, per questo motivo i tre giocatori da lasciar partire sono Suso, Silva e Borini, con i primi due che potrebbero portare circa 70 milioni nelle casse rossonere. Il terzo potrebbe rientrare nei piani di club minori come il Sassuolo, ma sui giornali non si parla di offerte per quest’ultimo o della possibile valutazione economica che ne fa il club, ad occhio direi 5 milioni ma con la speranza di aver sottostimato l’ex Roma.

Certi di restare sono sicuramene Piatek, che sarà indubbiamente titolare, Cutrone e Castillejo che invece saranno rispettivamente il terzo ed il quarto attaccante, con lo spagnolo in particolare che fungerebbe da jolly in quanto potrebbe permettere al mister ex di virare sul 4-3-3 con James sulla sinistra e l’ex Villarreal sulla destra. Serve quindi un attaccante di spessore con caratteristiche conciliabili con quelle di Piatek, un giocatore mobile che sappia sfruttare le spizzate del polacco e gli spazi tra i giocatori. Il nome giusto da affiancare al polacco è sicuramente Depay, l’ex United ha tutto quello che si cerca per poter rinascere: ha esperienza, è decisivo, dal punto di vista dell’età è all’apice della sua carriera ed è affascinato dal progetto Milan. Potrebbe arrivare per 35 milioni più bonus.

Vedrei bene un potenziale 11 titolare composto dai seguenti uomini: Donnarumma - Conti - Upamecano/Koscienly (in ballottaggio con Caldara) - Romagnoli - T. Hernandez -Benancer - Rakitic/Matic - Krunic - James - Depay - Piatek.