Era sabato 15 Settembre quando l'Inter, sconfitta dal Parma a San Siro, usciva tra i fischi del proprio pubblico a tre giorni dall'esordio in Champions contro il Tottenham.
La rimonta in quei 6 minuti da "pazza" Inter contro gli inglesi hanno dato la svolta alla stagione nerazzurra, partita con i migliori propositi dopo un mercato estivo scintillante, ma che sul campo, unico ed insindacabile sovrano, accumulava delusioni a catena.

Dal 18 settembre è cambiato tutto; 7 vittorie di fila tra campionato e Champions che hanno rilanciato l'Inter in Italia e in Europa fino alla sconfitta mercoledì scorso contro il Barcellona al Camp Nou, che avrebbe potuto imprimere un'ulteriore svolta negativa alla stagione nerazzurra. Appunto, avrebbe potuto.
Ma la realtà vista ieri contro la Lazio all'Olimpico, nel remake dello spareggio per il 4° posto dello scorso Maggio, ha mostrato chiaramente un'Inter che pensa e gioca da grande squadra. Un secco 3-0 col solito implacabile Icardi e la riscoperta di quel Joao Mario da mesi con le valigie in mano, e che invece, come aveva promesso lui stesso, ha saputo trasformare i fischi dei tifosi in applausi scroscianti. 

E' un'Inter, quella vista ieri, che ha mandato in campo il cuore nerazzurro, stampato nel petto di ogni giocatore sceso in campo, un contagioso "interismo" che Spalletti ha saputo tirare fuori in un mese e mezzo, dai titolari a chi gioca un po' meno. Risultato è stato un gioco bello e propositivo, finalmente divertente, e una difesa che con soli 6 gol al passivo è la migliore del campionato. 
Un'orchestra armonicamente diretta dal suo maestro che, con la vittoria consecutiva numero 6 in campionato, ha agganciato il Napoli al 2° posto in classifica a -6 dalla Juventus.

La domanda d'obbligo che ci si pone ad oggi è: "Questa Inter è in grado di lottare fino in fondo per lo scudetto? 
La risposta, sempre ad oggi, è assolutamente sì. Lo dicono i giocatori in campo, lo dice la società, finalmente partecipe al destino della squadra, che nella persona del presidente Steven Zhang non ha paura di nascondere le proprie ambizioni. C'è insomma la sensazione che all'Inter, dopo anni, tutti remino per il bene della squadra, tutti sono rivolti verso un unico obiettivo: riportare l'Inter a vincere.
A ciò va aggiunta l'importante novità societaria che arruolerà presto nell'esercito Suning Giuseppe Marotta, pronto ad affiancare Ausilio per costruire un top club. E non va neppure dimenticato quel Luka Modric pronto a lasciare Madrid già a Gennaio per sposare il progetto Inter e dare l'assalto alla Juventus.

Tutte queste componenti fanno pensare ad un futuro roseo. La sfida alla Juve è lanciata. L'Inter è pronta a combattere.