Lo so, siamo su un sito che parla prevalentemente di calcio, ma concedetemi di fare un piccolo "off-topic", come si usa dire oggi nelle discussioni dei vari forum sul web. 

Sono un grande fan del Tennis, lo considero uno degli sport più belli del mondo, mi dà emozioni incredibili e riesce sempre a tenermi incollato allo schermo con l'adrenalina a mille. Ho avuto la fortuna di assistere a quella che per molti è la più bella partita di sempre. Poi si sa, ognuno tende sempre a dire "questo che ho vissuto io è meglio di quello che tu hai vissuto trent'anni fa". E così, oggi si dice Messi è il più grande di tutti, non Maradona. Che Hamilton è il più forte di sempre, non Schumacher o Senna, e così via. A quale partita mi riferisco? Ma ovviamente alla leggendaria finale del 2008 di Wimbledon tra i due più grandi tennisti della nostra epoca, due leggende che hanno dato vita ad una rivalità tra le più seguite ed amate di tutti i tempi, e mi riferisco allo sport in generale, non solo al Tennis. Roger Federer e Rafael Nadal, quel giorno, diedero vita ad un romanzo, un film da Oscar, poi se il finale è a lieto fine, decidetelo voi in base a chi tifate. E allora fatemi esternare la gioia che questo sport mi fa provare, esaltando un tennista italiano che sta vivendo una stagione magica: Matteo Berrettini, anni ventitré.

Matteo sta giocando divinamente dall'inizio dell'anno, ha vinto due tornei (uno è il 250 di Stoccarda, una vittoria importante da mettere nel proprio curriculum), e questa sera ha compiuto un'impresa che non riusciva ad un italiano da ben quarantadue anni: Berrettini è in semifinale agli US Open!

Giusto per rendere l'idea dell'importanza della sua stagione, con la vittoria di stasera è sicuro della tredicesima posizione del ranking mondiale, e nella Race è addirittura nono, a soli venti punti da Nishikori!

Il nostro tennista arriva a questa semifinale giocando un tennis divino, esuberante, sempre all'attacco. Contro Rublev negli ottavi ha dimostrato di essere maturo anche tatticamente, con quel back giocato costantemente sul dritto del russo che andava fuori giri.
Oggi nei primissimi momenti chiave, ha avuto paura, com'è normale che sia. Va a servire per il match, un break avanti, siamo sul 30-15, gioca una seconda splendida, Monfils risponde corto, Matteo è già a rete per il suo serve and volley, ma incredibilmente spedisce in corridoio una volee semplicissima a campo aperto. Arriva comunque a match point, non entra la prima e gioca la sconda più lenta della stagione maschile (meno di 120 Km/h) che si spegne alla base della rete.
Punto successivo: ogni colpo che arriva dall'altra parte, è sempre più corto e pieno di paura, un Monfils esausto (veniva da un'altra maratona straordinaria a ritmi pazzeschi contro Shapovalov) riesce a sfondare e recupera il break. Sul 6-5, in risposta, Matteo ha altri due match point, ma pure savolta nulla. Si va quindi al tie-break finale, e devo ammettere che a quel punto non ci credevo più. Matteo però ricomincia a spingere, sembra di nuovo esplosivo e devastante col dritto e col servizio, altri due match point.

Stavolta però il lieto fine c'è, perché al secondo, Matteo può finalmente crollare a terra, alzare gli occhi al cielo di New York e dire "è finita, sono nella storia".

Il significato del titolo è molto semplice: io non la considero una favola.
Pensiamoci bene, che cos'è una favola? E' una storia, una bellissima storia, che ha quasi sempre un lieto fine e... che non ha un seguito. Giusto, no? "Cappuccetto rosso" finisce col cacciatore che uccide il lupo, "Cenerentola" e "Biancaneve" sposano i loro principi, ma la storia non continua. Quella di Matteo, invece, sono sicuro che continuerà, ne sono certo.

Perché ha un tennis, fatto di potenza e talento, su misura per il "tennis moderno".
Mentre quando lo scorso anno Cecchinato raggiunse le semifinali del Roland Garros (Battendo un certo Novak Djokovic, "il terzo incomodo") la maggior parte di noi era ben cosciente che si trattasse di un exploit, del classico "fuoco di paglia", di una favola (appunto...il finale è arrivato), questa volta no, sono pronto a scommettere che la storia non si ripeterà. Non sto dicendo che vincerà degli Slam, questo non lo so (tanto finché quei tre giocano, gli altri si dividono le briciole...), ma sono certo che farà una gran carriera, restando stabilmente nelle zone alte della classifica. Per me è un Top 10 assicurato se rimane forte e lucido di testa, non deve fare l'errore di Fognini, che l'ha raggiunta ad oltre trent'anni quasi "per caso", perché Fabio per il talento che ha poteva fare molto ma molto di più. 
Ora lo aspetta una semifinale di uno dei quattro tornei più importanti del mondo, chiaramente le possibilità cambieranno in base a chi si troverà di fronte. Con Schwartzy avrebbe chiaramente molte più possibilità rispetto a Nadal (lo spagnolo sta giocando davvero bene), ma comunque deve viverla con serenità, perché sarebbe un peccato se si ripetesse quanto successo a Londra, dove l'emozione di trovarsi sul centrale di Wimbledon contro Federer, praticamente lo paralizzò rendendolo un blocco di pietra.

Goditela Matteo, perché non è una favola, questo è solo l'inizio della grande carriera che sono certo che avrai, e finalmente dopo tanto tempo potremo dire di avere di nuovo un grande campione anche qui in Italia!