Forse dire qualcosa prima della fine non è nel mio stile, ma quest'anno parlare di Juventus mi da noia, e non quella noia ti tifoso, perchè per quella maglia non avrà mai noia, ma quella di vedere una rosa passata dalla scorsa stagione a questa indebolita all'ennesima potenza. Le lacune della passata stagione, che hanno comuqnue portato due trofei su tre nazionali, mi avevano fatto pensare che nella sessione di mercato appena terminata la Juventus avrebbe ad occhi chiusi preso un centrocampista di esperienza, il solito Miralem Pjanic che era passato inosservato a Barcelona ma che aveva lasciato ottimi ricordi ai tempi di Allegri, oppure nel grande piatto del resto d'Europa investendo una cifra importante da dilazionare in due anni. Questo mercato estivo invece mi ha portato a ricredere sulle aspettative che mi ero fatto in testa, non solo sono rientrati esuberi che non si riescono a sbolognare, Rugani su tutti, ma soprattutto la cessione in fretta e furia di Demiral, il non approdo di quel centrocampista d'esperienza, e il continuo rinnovare la fiducia ad Alvaro Morata che tra la stagione passata e l'Europeo ha continuato a far vedere che non è un attaccante da grande squadra. E già, grande squadra...ma dove? Rileggendo la rosa attuale mi accorgo come sia impossibile pensare che questa squadra possa puntare in alto in campionato, senza mettere di mezzo l'Europa, anche perchè due figuracce tra Udinese e soprattutto Empoli hanno ben fatto notare che con quel centrocampo la Juventus subirà in lungo e largo pr tutta la stagione italiana ed europea. La più semplice e scontata come domanda, che mio padre utilizzava spesso alle Juventus meno forti "Ma dove vogliamo andare con questa squadra?", e già, dove vogliamo andare...Quest'anno anche io mi unisco all'unisono con quelle persone che hanno fatto questo pensiero, si è vero non credo esca dalle prime quattro a fine stagione, questo è quello che ho pronosticato nella mia classifica definitiva, ma in termini di società che mi demoralizza, perchè un conto è uscire fuori da una retrocessione e le conseguenze di rifiuti da giocatori grandi e medi, un conto è uscire fuori da nove stagioni filate di scudetti e di coppe nazionali per ritrovarsi in due stagioni da 'capo a dodici' quindi ritornare in un istante a quella Juventus 2010-2011 che ancora non sapeva ne di carne ne di pesce. Ora non voglio puntare il dito contro Federico Cherubini, sarebbe troppo facile prenderse con l'ultimo arrivato, che non ha nemmeno avuto il tempo di inserirsi nel suo nuovo ruolo che già dovrebbe essere giudicato, e no non sono la persona che punta il dito sull'ultimo arrivato, lo punto invece su quello che comanda la baracca e il suo vice compare, i due hanno le colpe di questa Juve; il primo se la porta dietro come un fardello dal 2018, anno di addio di Beppe Marotta, l'altro che sta lì a mangiare soldi e far presenza in tribuna, ancora oggi non ho capito a cosa serva. La Juventus è nel pieno 'cambio generazionale' anche perchè per svangare i continui mugugni dei tifosi, il presidente qualcosa si dovrà pure inventare, mentre sarebbe stato più facile dire "Abbiamo avuto due incompetenti, uno come presidente e l'altro come Ds negli ultimi tre anni". Fabio Paratici si è smaterializzato tra le lacrime e poco dopo trasferito a Londra nel Tottenham dove ha speso milioni a gogò, Andrea Agnelli è ancora seduto sul sofà, quando sarebbe stato più opportuno sollevarlo dall'incarico dopo la prima stagione 'Fallimentare' di Maurizio Sarri prima e Andrea Pirlo dopo, ma come avete visto è virgolettato, perchè in due hanno fatto il triplete italiano in due anni, ma per l'avventura in Champions che li ha visti ai titoli di coda agli ottavi di finale con due squadre, che salvo miracoli, non erano proprio questi Real e Barcelona dei tempi migliori. La Juventus data ad Allegri quest'anno non meriterebbe nemmeno l'ultima piazza dell'Europa League, ma non perchè non è all'altezza delle prime quattro o sette piazze, ma perchè ancora una volta si deve appellare a quel 'santo' che deve rimettere mano su una rosa per metà buona e per metà imbarazzante e fare un nuovo 'miracolo sportivo' pur di non far vedere la rosa che ha ai nastri di partenza, ma di quella che sarà ai nastri dell'arrivo. Stimo Allegri perchè ha sorvolato sul suo essere cacciato appena tre anni fa, con una scusante che non sta ne in terra ne in cielo "E' finito un ciclo", che molti avrebbero, alla richiamata, risposto con un "Mi cacci e poi mi rivuoi...cosa sarebbe cambiato?", lasciando da parte l'affetto per quel club che aveva portato a due finali di Champions e undici trofei italiani in cinque anni, rispondendo a chiare lettere "Ma voi state bene?". Allegri torna, dopo aver rifiutato il Mondo; dal Real Madrid, accertato, al PSG, dall'Arsenal al Tottenham, perchè lui era rimasto stregato da quel mondo Juventus e che non riusciva ad immaginare altro al di fuori di quella maglia, che si era sudato tra i fischi e insulti agli arrivi nel 2014 e che aveva lasciato tra le lacrime sue e dei tifosi che gli avevano voluto bene. Stavolta il livornese si è ritrovato ad allenare una Juve senz'anima, e già quella che manca in più reparti. Nelle retrovie dove si continua a rinnovare Giorgio Chiellini e non si da spazio a chi potrebbe o poteva sostituirlo, Demiral, si continuano a riportare a casa giocatori senza pretese, Rugani, ma solo in campo, perchè da contratto avoja a pretese. A centrocampo dal suo addio con Pjanic pioniere, ad una rosa che non ha ne arte ne parte, dove quel condottiere è stato estrapolato e mia rimpiazzato, portando Arthur prima e Locatelli, il primo pagato a peso d'oro nello scambio, l'altro che dovrebbe portare quel centrocampo ad essere tra i migliori in Italia ed Europa, dopo una trattativa durata più di due mesi neanche fosse stato Iniesta. In attacco via lo scomodo e scontroso Cristiano Ronaldo, dentro Moise Kean, spedito in fretta e fuori all'Everton due anni prima perchè ritenuto acerbo e fuori di testa, per poi riportarlo a casa due anni dopo, mantenendo in rosa, anzi pagando altri 10 milioni, e sono 20 in due anni, per tenere ancora Alvaro Morata che tra la scorsa stagione e l'Europeo ha confermato di non essere all'altezza di una grande squadra, per non investire su un attaccante completo che soprattutto sa fare gol e non dieci ma oltre i venti, per mantenere un reparto indebolito a dismisura. Ora il tecnico aziendalista, quello che non mette mai bocca sul mercato ma accetta quel che gli si da e deve tentare di portare la baracca il più a lungo possibile, per questo è stato riportato sulla panchina bianconera, perchè deve 'accontentarsi' di quello che la società gli ha portato...ma chi gli ha portato poi...con un contratto di tre anni, dove oltre al non chiedere, dovrebbe riportare la Juventus ai livelli di quella che aveva lasciato nel 2019, cosa non ufficiale, ma nella testa del presidente sicuramente albeggia qualcosa di simile.

Dove andrà a finire questa Juventus da qui a tre anni? Chi lo sa, ma se questo è l'inizio, immagino già la fine.