Cosa fa un tifoso di calcio? Tifa. Sostiene la squadra che ama, nei momenti felici e in quelli bui. Vive di emozioni. Gioisce nelle vittorie e soffre nelle sconfitte. Non guarda quanto spende, l'amore ha forse un prezzo ? La sua unica pretesa non sono certo le vittorie, o meglio i trofei da mettere in bella mostra, ma piuttosto vedere garantito l'impegno e la dedizione per quella maglia, che accomuna migliaia di appassionati. Che piaccia oppure no, fanno parte di quella bellissima realtà sportiva che compone ogni squadra di calcio.

Questa introduzione è fondamentale per tentare di capire che, chi vuole trasformare il "calcio" in qualcosa di diverso da quello che abbiamo assistito negli anni passati, per quanto libero di agire come meglio ritiene, oltretutto se nel rispetto di normative che già hanno calpestato molti dei valori fondamentali per praticare ogni disciplina sportiva e quindi anche il calcio, rischia solo di trasformare il "nostro calcio", quello fatto di passione e partecipazione, che tanto ci è piaciuto, in qualcosa  d'altro, in un "prodotto", fatto di utili e di consumatori, con stadi come supermercati. Sicuramente non saremo noi a vedere la lenta agonia di questo splendido sport, ci è sufficiente constatare come il pubblico si stia allontanando dal "calcio minore", come i giovani calciotori siano più "quote da incassare" che potenziali giocatori da educare e costruire. I soldi sicuramente  muovono il Mondo, ma non è tutto in vendita. E' in questo contesto che " l'alta finanza ", ha annusato la possibilità di trarre guadagno da uno sport popolare. Abbinare lo spettacolo al buissnes e grazie alle loro abilità, minimizzare le speseper ottimizzare le entrate. Nella piramide di comando è stato inserito un concetto totalmente innovativo : "Chi mette i soldi, deve guadagnare", a prescindere dai risultati sportivi. Invece di indirizzarsi verso il modello tedesco, dove il Bayern è la massima espressione del calcio a partecipazione popolare, cosa molto diffusa anche in Brasile, si sono spalancate le porte ai Fondi di Investimento che porteranno sicuramente molti miglioramenti, eliminando sprechi e costi superflui, ma più per interessi personali che per quelli di tutto il movimento.

Perchè il calcio, in Italia, ha visto un cambiamento così drastico con imprenditori di successo come Moratti, Berlusconi e moltissimi altri, defilarsi e lasciare spazio ad altre realtà ? Il motivo principale è perchè l'Italia non offre le stesse opportunità di trent'anni fa. Il calcio è stato per molti presidenti un'opportunità che ha aperto molte porte ( comprese quelle di prigioni ). Berlusconi ha spesso affermato come il Milan fosse solo il 5% del suo patrimonio, ma a livello conoscenza mondiale avesse contribuito più del 90%, ma i costi per competere con i top club europei erano diventati proibitivi. Quanti sono i presidenti che hanno dissipato fortune economiche per le loro squadre ? Tantissimi. Basta guardare alla squadra più vincente in Italia, la Juventus, quotata in borsa e con lo stadio di proprietà, per constatare quanto sia difficile pensare anche solo di portare il bilancio ad un pareggio che, per il mio modo di concepire lo Sport, dovrebbe essere alla base di ogni concetto rivolto all'ambito sportivo. Inconcepibile poi fare guadagno.

Anche il Fondo Elliott, di cui si elogiano le qualità, ha ripianato costantemente perdite di bilancio, riuscendo a ridurle progressivamente, ma solo grazie alla vendita ed a un acquisto "forzato" ed a un costo contenuto, oggi potrebbero recuperare il proprio investimento e il relativo guadagno da distribuire agli investitori. Un guadagno che è bene precisare, poichè sono molti i tifosi contenti di questo modo di agire, che se fosse utilizzato, anche solo parzialmente, per rafforzare la squadra, la proietterebbe fra i top club europei. In questo contesto vorrei capire : perchè è giusto non accontentare giocatori che chiedono poco più di quanto offerto, oppure ridiscutere al ribasso, trattative già concordate, mentre la Proprietà può salutare arricchita di 400 Milioni ? Ecco perche l'intervista rilasciata da Paolo Maldini non può passare inosservata. E' un grido di difesa verso ciò che non stiamo minimamente percependo ? Grazie, come sempre, all'aiuto di altri blogger di questo in questo sito, come Robysan, Perreira e Frankie62  è scaturito un dibattito, particolarmente dettagliato e approfondito su quello che sta accadendo al Milan, argomenti che non si leggono sui giornali o sulle numerosissime trasmissioni, un motivo in più per preoccuparsi. Ne ho sintetizzato i passaggi più rilevanti. Partiamo dalla cessione che Elliott sta trattando. Perchè Investcorp sembrava ad un passo ed improvvisamente è svanita ? Tutto ruota intorno alla parte immobiliare e alla costruzione, forse impossibile, del nuovo stadio, logicamente a dimensioni ridotte per poter edificare il massimo del consentito, tasto che Maldini non ha evitato di toccare. "Il progetto immobiliare potrebbe garantire a Elliott fino a 500mil. in più (1,8 miliardi complessivi). Stiamo parlando di un grattacielo da 16 piani alto 82 metri, su 19.000 mq, per uffici, più un grattacielo da 29 piani alto 152 metri, su 28.000 mq, per uffici oltre al grattacielo da 15 piani alto 77 metri, su 12.000 mq, per hotel, al  Centro Congressi da 2 piani, su 4000 mq oltre al Centro Commerciale su 1.650 mq. A questi, affacciato sulle vie Piccolomini e via Dessie, il cosiddetto “Distretto sport e intrattenimento”, con un centro commerciale (a negozi) da 3 piani su 75.350 mq più edificio intrattenimento (cinema) su 9000 mq. Fatti due calcoli a metro quadro è facile capire il motivo del vantaggio di Elliott ad accordarsi con Redbird visto che Investcorp non voleva riconoscere. Poi sarà interessante vedere la composizione del nuovo CdA e quanti in rappresentanza di Elliott saranno presenti e/o la percentuale di proprietà che rimarrà ad Elliott, se inferiore o superiore al 27% , percentuale nel Milan o in Rossoneri Lux." Ma è la spiegazione successiva fornita da Robysan a svelare ciò di cui non si ha la minima percezione : " Elliott esce, apparentemente....."  Non potendosi permettere di giocare il proprio nome con il trading sportivo, che sarebbe un passaggio obbligatorio da parte di qualsiasi fondo per poter arrivare alla risoluzione del progetto immobiliare senza bruciare ulteriore cassa. Se non ho capito male, Elliott resta ancora il proprietario al 50% del Milan (300 mln di prestito "diretto" a Redbird con altri 300 quali quote di minoranza, mantenute); l'altra metà della società è solo apparentemente ceduta, perché i soldi sono stati tirati fuori non da Cardinale, ma dalle banche direttamente collegate a Redbird. In buona sostanza con 300 milioni, se lo sviluppo area stadio dovesse andar male, comunque Elliott sarebbe nuovamente proprietario del Milan.  Quindi, appare evidente che ha ragione Pereira nell'affermare che c'è "poca chiarezza"? Maldini  resosi conto che del progetto calcistico alle due proprietà non gliene frega NULLA, ha fragorosamente esternato! Giusto? Giusto E' legittimo da parte di Elliott e ne avremo prova nella composizione del nuovo CdA.. Anche se sono convinto di non sbagliare. Per quello ho scritto e riscritto, Redbird è solo un prestanome che lavora per conto di Elliott (assicuro che non hanno fatto neanche la due diligence.....) ed il motivo è facilmente intuibile. Elliott ha capito una cosa in questa esperienza rossonera, che ogni minimo movimento del Milan si trasforma in una scossa tellurica del 9° grado Mercalli sui media di mezzo mondo. Se si muovono media tipo il FT, Reuters o Bloomberg, c'è poco da scherzare, la cosa mediaticamente è sempre grossa. Pertanto non potrebbe continuare a fare mercati a zero e far passare il concetto che sia l'unica gestione possibile. Ora anche i Sigg.Singer hanno preso atto della mina che hanno tra le mani e, non potendo più iniettare denaro fresco nel Milan (gli aumenti di capitale di legge a copertura dei passivi), non possono rischiare di metterci la faccia con il trading sportivo o il risibile moneyball. L'immagine nei fondi è quasi tutto, per cui lo lasceranno fare ad altri, a chi non conterà mai nulla o può permettersi di dire: "ho provato!". Quando Maldini parla di consolidamento della rosa, parlando più terra a terra, come farebbero a vendere per 100mil. un Leao, reinvestendone poi 10 nel Milan e 90 nelle loro tasche. Ci sarebbe una sollevazione popolare, non possono permetterselo. Vedi l'errore è nostro che non conosciamo il modo con cui tutti i fondi operano. C'è un bellissimo film con DeVito e Peck che lo narra perfettamente "OTher People's Money" (I soldi degl'altri). I fondi non vedono macchinari e uomini all'interno di aziende, ma solo mattoncini di denaro e profitti liquidi. Intendiamoci bene, lo avrebbe fatto anche Investcorp, perchè non è un fondo sovrano che, alle resistenze di Elliott, avrebbe comperato comunque il club a suon di petrodollari..... Questo sistema di valutazione si affida ad algoritmi, i quali escludono l'intervento umano, sia negli acquisti sia nelle cessioni e si concentra solo sulla economicità dell'operazione e solo in un secondo momento, quindi con molto minore importanza, si considera la funzionalità tecnico-sportiva. Quando Maldini asserisce che il rafforzamento passa attraverso il consolidamento dell'attuale rosa ed all'acquisto di due-tre elementi d'indubbie qualità, sottolinea quanto abbiamo sempre scritto. Ora i soldi ci sono grazie ai risultati (ricavi per +85/90mil. freschi per l'esercizio '22-'23), nonostante i mercati a zero, e si chiede, in primis proprio Maldini, di utilizzarli per proseguire un ciclo competitivo e non per sistemare i conti, non del Milan, ma di Elliott, o delle future proprietà (per attenuare i costi dell'acquisto del club). Lui è pronto ad andarsene, ammettendo nell'intervista che, se il progetto non lo convincerà, sarà proprio lui a decidere di non proseguire, togliendo la foglia di fico al re di turno. Mi sono già esporto e lo confermo, Redbird sarà solo un traghettatore (alla Thoihir), messo lì da Elliott appositamente. Elliott ora, avendo di fatto in stallo il progetto immobiliare, utilizza una proprietà paravento per evitare d'essere attore di operazioni a danno del Milan (ma a favore suo!). Perchè, per non rimanere in quel limbo ben descritto da Maldini, si deve mettere sul piatto 150-200 nel prossimo triennio ed Elliott, essendo un fondo, semplicemente non può farlo!. Chiudo con un suo virgolettato: ".....a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene". Grazie Paolo, messaggio ricevuto!

Mi sembra che ci siano molti punti sui quali riflettere. Fortunatamente abbiamo due certezze, la prima è Paolo Maldini, poichè è assodato che se continuasse sarà solo a fronte di determinate garanzie. La seconda è il Sindaco Sala. Logicamente è una battuta, ma dubito che la realizzazione dello stadio possa trovare una soluzione nel breve periodo e se prendono forma le aspirazioni di moltissimi tifosi di uno stadio più grande e non condiviso ecco che Elliott vedrebbe svanito l'ulteriore guadagno. In tutto ciò stonano in modo fin troppo chiara i "pifferai di corte", quelli costantemente con i piedi su più staffe, i "basa banchi", che riescono sempre ad osannare il "padrone" e trovare giustificazioni, anche fantasiose. Il Fondo Elliott ha un grande merito, a scelto Paolo Maldini, oggi ne sappia seguire le indicazioni e ci sarà da divertirsi, per tutti.