Il grande Enzo Jannacci era compositore, cabarettista, cantante, comico, medico e molto altro, ma specialmente MILANISTA.
Come Abatuantono, Tognazzi, Teo Teocoli e moltissimi altri personaggi dello spettacolo, uniti dalla passione per una delle squadre più vincenti e conosciute nel mondo. Ho pensato a loro in questi giorni, mentre montagne di parole e critiche travolgevano allenatore, squadra e Società, con polemiche tanto inutili, quanto distruttive. Loro ci avrebbero certamente fatto sorridere, trovando il modo di sdrammatizzare, ma non rinunciando a sostenere la Squadra, confidando nella forza della passione. Ha ragione il giornalista Serafini quando afferma che troppi anni lontano dalle vittorie hanno trasformato la tifoseria. A leggere i commenti, sembra che l'attuale secondo posto in campionato non sia sufficiente, Pioli un allenatore mediocre e la squadra alla deriva.

Per quanto possa comprendere che il gioco del calcio si divide fra giocato e chiaccherato, mi pare opportuno evidenziare che per partecipare al secondo, forse bisognerebbe introdurre delle regole. Ad esempio l'obbligo della frase: "a mio modesto parere", oppure: "da esperienze personali", in modo da qualificare quanto il giudizio possa essere attendibile. Le critiche da "bar" avevano degli schemi collaudati, c'erano delle gerarchie e per poter parlare bisognava dimostrarsi all'altezza della situazione. Un'altra regola fondamentale dovrebbe essere: "l'auto distruzione del messaggio" se non ottiene almeno 100 visualizzazioni e 50 pareri, non importa se positivi o negativi. Perchè al bar nessuno si sarebbe permesso di commentare constatando di non essere ascoltato, mentre lanciare un'accusa da una tastiera, anche casuale, può essere facile e scatenare conseguenze inestimabili.

Logico che la mia provocazione non possa essere adottata e Jannacci mi è venuto in aiuto, con il suo umorismo, attraverso una sua canzone di molti anni fa: "Quelli che..." per evidenziare quanto possiamo essere diversi. Anche se tifiamo per la stessa squadra, il Milan, abbiamo reazioni diverse, giudizi opposti, che in alcuni momenti diventano di difficile comprensione. Ecco che quelli che prevedevano una sconfitta a Belgrado dovrebbero avere l'umiltà di stare zitti. Quelli che criticano Pioli dovrebbero capire che in un calcio moderno, dove tutte le squadre tentano di giocare nello stesso modo, con interpreti diversi, lui ha schemi e soluzioni, che anche ieri sera si sono visti o, per i meno attenti, intravisti. Se Kalulu è una bella realtà o se Romagnoli continua ad avere amnesie incomprensibili, non possono interferire sul giudizio di un allenatore che sta ottenendo risultati con una squadra giovanissima, che ha nell'inesperienza il suo evidente "Tallone d'Achille".

"Da esperienza personale", sapete quanti giocatori avrei rimproverato ieri sera, dopo il triplice fischio dell'arbitro e un pareggio subito a tempo scaduto, rientrando nello spogliatoio?? Almeno tre. Casty, che prende una palla che sta andando in fallo laterale e la porta davanti all'area per poi perderla (dell'eventuale fallo, non mi interessa). Meite che si fa "buggerare", sul colpo di testa e Leao, perchè... A MIO MODESTO PARERE, sembra sempre in gita con la classe. Probabilmente il Mister userà una linea molto più moderata, pensa al gruppo, ad una crescita corale, al risultato finale, cosa più che comprensibile e i risultati ottenuti parlano per lui. Le critiche possono essere utili e costruttive, ma avere anche l'effetto opposto, creare divisioni ed essere distruttivi. Abbiamo trascorso anni a leccarci le ferite, senza possibilità di raggiungere risultati positivi ed ora che c'è un progetto siamo pronti ad evidenziare ogni particolare che non funziona.
Ma perchè? Nella full immersion di calcio internazionale, ieri ho visto molte partite senza trovare squadre così superiori a noi. Che sia chiaro, ce ne sono, ma con bilanci totalmente diversi dai nostri. Lo scorso anno si è iniziato un percorso, il Milan aveva fatto 25 punti nel girone d'andata, ce lo siamo già dimenticato? Logico che se subiamo due gol a partita, vincere non è cosa semplice. Evidente che se una splendida azione mette Rebic, solo davanti al portiere avversario e lui calcia alto, applaudi l'azione, ma imprechi davanti al televisore. Scontato, infine, che più sono forti i giocatori, più è facile vincere; Conte ad esempio, Tonali non lo voleva, preferendo Vidal. Ieri sera quando il Milan ha giocato facendo girare la palla rapidamente e con pochi tocchi si è rivisto quali potenzialità abbiamo, se poi gioca Krunic invece di Calha, la diversità tecnica è comprensibile.

Quindi, cantando Jannacci, Quelli che tifano Milan sostengono la squadra, non si piangono addosso e hanno fede e fiducia nel raggiungimento dei risultati... e specialmente sostengono Tonali. FORZA MILAN! 

P.s. Questo post si auto distruggerà se non sarà di vostro gradimento.