"Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L'inizio della saggezza è il silenzio". Ho voluto iniziare con questo aforisma di Pitagora, perché nonostante siano passati diversi giorni, non ci accennano a placare le polemiche, magari anche troppo accese per quello che è stato effettivamente evidenziato, dopo la fatidica Juventus-Inter. A torto o a ragione, non voglio entrare nel merito perché ci sono persone più competenti di me chiamate a dare un giudizio, e tralasciando le esternazioni dei tifosi da tastiera, che usano spesso i social per sfogare anche le frustrazioni della vita quotidiana, tanti, troppi addetti ai lavori non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco con le proprie esternazioni. Partendo da Pioli nel post partita (ma a sangue caldo ci può stare) fino ad arrivare a John Elkann, nessuno ha lesinato commenti al vetriolo che hanno aumentato i decibel del dibattito. In un clima del mondo del calcio da sempre infuocato, soprattutto quando ad incontrarsi sono Juve e Inter, il buon senso inviterebbe che viene chiamato a rappresentare il proprio club, e di conseguenza i propri tifosi, a stemperare gli animi, ricordando che si tratta di un gioco, bellissimo e appassionante ma pur sempre un gioco. Ed invece abbiamo assistito a tecnici, giocatori, dirigenti, ecc che non hanno perso occasione per inasprire il confronto. In tutto questo marasma, ho apprezzato molto l'intervento dell'ex presidente Massimo Moratti, persona che tolta la "maschera" del tifoso ho sempre stimato per la classe e la pacatezza nei toni con cui afferma e affermava le proprie opinioni. Anche lui, da sempre primo tifoso interista, come tutti i neroazzurri ha valutato negativa la direzione del direttore di gara, definendolo però "poco benevolo nei confronti dell'Inter". Ecco, questo per me è stile, classe, saper usare le parole per esprimere le proprie opinioni ma senza livore, senza insulti, attacchi o frecciatine. In questo, devo constatare che alcuni dei nostri "rappresentanti" devono proprio migliorare... a cosa serve dire "l'inter non sa perdere anche se dovrebbe esserne abituata"? E' una battuta, lo capisco, ma può essere accettata se detta come sfottò tra amici al bar, ma non come intervento pubblico di un alto rappresentante. "Imparare a stare zitti è più difficile che imparare a parlare", diceva Gioacchino Rosa. Voglio fare con un plauso al nostro mister, Massimiliano Allegri. Raramente l'ho sentito parlare di arbitri, a volte alla fine di una gara sentita può aver esternato qualche obiezione, ma da buon livornese sempre presentata sotto forma di battuta. Nella gran maggioranza dei casi ha sempre svicolato le domande sugli arbitri, spostando l'attenzione più sui gesti tecnici o le cose da migliorare della propria squadra. Avessimo tutti la forza di fare altrettanto, la cultura calcistica nel nostro Paese accrescerebbe di molto. Concludo con una speranza personale: nei libri antichi spesso è nascosta la saggezza...consiglio a tutti di riprendere quelle belle e approfondite letture, chissà che magari non si riesca ad innalzare il proprio livello e dare, per una volta, il buon esempio.