Il goal di Immobile all'89° in casa della Fiorentina; un goal di Felipe Caicedo al 91° minuto in trasferta contro il Sassuolo, quello di Luis Alberto al 93° in Sardegna contro il Cagliari, e ora anche quello di Ciro Immobile al 91°, sempre all'ultimo respiro, stavolta ai danni del Brescia. La Lazio non muore mai, e in zona Cesarini ha raccolto la bellezza di dodici pesantissimi punti. Già, pesantissimi perchè con questi punti la squadra di Simone Inzaghi è ancora in corsa per la lotta scudetto: certo, servirà vincere la sempre difficile sfida con il Napoli, ma intanto è lì, a tre punti dalla vetta (aspettando i match di Juventus e Inter) e con una partita da recuperare, contro l'Hellas Verona. Sulla competitività della Lazio nella lotta allo scudetto ne abbiamo già parlato, ma queste quattro vittorie all'ultimo respiro, sono solo un grande colpo di fortuna? O dietro c'è ben altro?

Sven-Göran Eriksson e Simone Inzaghi

La vittoria arrivata sul campo delle rondinelle, oltre ad aggiungere tre punti pesanti alla classifica dei laziali, ha contribuito a eguagliare un record significativo: con questa vittoria infatti, Simone Inzaghi ha raggiunto infatti le nove vittorie di fila in campionato, risultato che i tifosi laziali non vedevano dalla lontana stagione 1998-1999, quella che avrebbe fatto da preludio allo scudetto, arrivato nella stagione successiva. Ora Inzaghi, - che all'epoca era a disposizione di Eriksson, per farvi capire la sua lazialità - può addirittura superare il suo maestro: sarà infatti la sfida di sabato prossimo contro il Napoli a dirci se tale record sarà battuto, dopo vent'anni. Forse quello con "una delle Lazio più forti che si siano mai viste" è un paragone un po' azzardato, ma se è vero che due indizi fanno una prova, ora quello che fino ad un mese fa era solamente un sogno, sta iniziando a prendere forma. Battere la Juventus per ben due volte nell'arco di due settimane (3-1 in campionato e 1-3 in Supercoppa Italiana) e portare a casa dodici punti quando i giochi sembrerebbero già fatti (a Cagliari fino al 90° Immobile e compagni stavano perdendo) sono due validi motivi per iniziare a crederci davvero, magari compiendo un passo alla volta.

La (doppia) prova del nove

Un passo alla volta, appunto. Il prossimo sarà tra le mura amiche dello Stadio Olimpico, e rispetto a quello con il Brescia, si presenta - almeno sulla carta - ben più difficile: ci sarà infatti da battere il Napoli di Gattuso; se e solo se, Inzaghi riuscirà a scrivere il suo nome sui libri di storia della sua squadra del cuore, arrivando a dieci vittorie consecutive, si potrà continuare a crederci, in attesa di un'altra prova importante, il derby con la Roma. Arrivare all'appuntamento più atteso della stagione riuscendo a mantenere questa scia di successi, potrebbe davvero indicarci le reali possibilità che ha questa squadra di lottare per lo scudetto, sempre al netto del problema che la tiene momentaneamente al di sotto di Inter e Juventus: quello della rosa troppo corta. Contro il Brescia infatti Simone Inzaghi si è visto costretto ad arretrare a centrocampo Joaquin Correa, per perdurare alla doppia assenza di due pedine fondamentali come Lucas Leiva e Luis Alberto. E se una situazione del genere si fosse presentata contro una big?
Dove la Juventus può contare su di una panchina di qualità, la Lazio deve inventarsi soluzioni alternative, e questo, alla lunga potrebbe risultare determinante. Ma finchè la Lazio continuerà a vincere, che sia al 30° del primo tempo, o all'ultimo minuto di recupero, i tifosi potranno continuare a crederci.
Perchè in fondo, il destino aiuta gli audaci, e sotto questo punto di vista, la squadra di Simone Inzaghi non ha rivali.